La strategia di rilancio dell’area Basso Sangro Trigno punterà alla tutela del benessere dei residenti, permanenti o temporanei, favorire il rientro della popolazione giovane presso le comunità locali. L’idea guida si basa su due assi principali che ne identificano il punto di partenza e la direzione:
– Il miglioramento dei servizi salute e istruzione ed il collegamento con le zone industriali limitrofe dell’area strategica che garantiscono un’occupazione importante per i residenti dell’area Basso Sangro Trigno,
– la valorizzazione dei giacimenti ambientali e culturali ai fini di incrementare e migliorare l’accoglienza turistica con ricadute positive sull’occupazione.
All’interno del complesso ed articolato sistema analogico che regola i meccanismi di funzionamento dei territori, queste due direttrici sono strettamente interconnesse ed interdipendenti. Esse hanno costituito il riferimento sul quale si è mossa e si è sviluppata la riflessione che ha condotto alla elaborazione della strategia in parallelo con i concetti di comunità, di appartenenza, di specificità, di riappropriazione, di agire endogeno, di apertura, di benessere, di futuro, di sviluppo, interpretando, in tal modo, gli indirizzi di strategia nazionale.
Nell’area si muovono e vivono comunità, ognuna con una sua storia e specificità. Da qui il paradigma delle comunità generative che fanno emergere e mettono in moto la propria anima, le proprie risorse identitarie depositate nelle tradizioni, nelle culture, nei saperi, nelle energie, nell’agire, negli ambienti.
Ognuna di esse è impegnata a rafforzare il valore dell’appartenenza ai luoghi in rapporto alle tradizioni, ai saperi, agli ambienti naturali e culturali “vissuti” dalla gente: tutela del patrimonio delle tradizioni, del paesaggio, dei luoghi della cultura e degli ambienti di vita.
Il progetto punta, pertanto, a migliorare la qualità della vita facendo leva sul miglioramento dei servizi essenziali e costruendo un “pacchetto di accoglienza” che migliori le condizioni di chi vive nel territorio e di chi ci vuole venire.
I servizi essenziali vanno integrati con politiche che puntino all’integrazione casa+incentivi+servizi. Allo sviluppo della mobilità lenta, potenziamento di servizi connessi alla pratica sportiva, attenzione al paesaggio ed alla qualità dei contesti abitativi e alle infrastrutture ICT.
Inoltre, di dovrà dare sostegno allo sviluppo economico concentrando risorse sul turismo, sulle attività agricole e su quelle agroalimentari (produzioni tipiche e tradizionali).
È chiaro che lo sforzo generativo deve tendere a migliorare servizi essenziali: scuola, sanità, mobilità interna ed esterna, sulle reti e sugli altri servizi di pubblica utilità.
Tutelando e garantendo i servizi di cittadinanza, il benessere dei residenti, permanenti o temporanei e del territorio, si potrà ricostruire un tessuto sociale fondato sui giovani che, nonostante tutto, continuano a vivere nell’area Basso Sangro Trigno. Dovranno essere loro a sentirsi protagonisti diventando forze generatrici di una ripartenza in grado di attrarre altri giovani che vivono altrove favorendone l’inserimento nelle comunità alle quali erano stati destinati cercando di sconfiggere la “depopulation” selettiva.
In questo saranno decisivi gli investimenti per il miglioramento del processo formativo; l’attivazione di un coordinamento degli interventi sociosanitari; garantendo la mobilità commisurata ad anziani, studenti, lavoratori e turisti; rivitalizzando lo sviluppo locale con particolare attenzione nel sostenere l’agricoltura; rifondare il sistema turistico integrando enogastronomia, natura e vacanza attiva; e valorizzando a pieno la “dote” di comunità che garantisce risorse fresche ai giovani che restano per intraprendere dove sono venuti al mondo.