Come ogni anno la Quaresima, i 40 giorni del cammino penitenziale, si apre con il racconto delle tentazioni di Gesù per 40 giorni nel deserto.
Il breve e conciso racconto odierno di Marco, solo quattro versetti, che ci riporta di nuovo all’inizio del suo Vangelo, stimola la nostra attenzione e la nostra riflessione introducendoci in questo tempo di prova, di verifica, un tempo che ci invita a un cammino di conversione, di preghiera, di rinuncia, di condivisione.
Questi giorni vanno vissuti in spirito di fraternità e gratitudine per tutto quanto il Signore opera nella nostra vita, con l’impegno a un cambiamento di mentalità e di comportamenti per rimediare a scelte sbagliate, fatte senza confrontarle con quella unica e fondamentale di incontrare e seguire Gesù; per riflettere inoltre sulla nostra indifferenza verso il prossimo, sui nostri egoismi.
Il passo del Vangelo presenta l’esperienza tutta umana di Gesù nel deserto, un’esperienza che Gli fa comprendere che la missione che Lo attende non è certamente facile. Marco presenta le tentazioni di Gesù, a differenza di Matteo e Luca, in poche righe soltanto, eppure da queste ricaviamo tutto quello che serve per interrogare la nostra fede.
L’immagine di Gesù nel digiuno, tra le fiere selvagge, tentato dal demonio e poi servito dagli angeli, ha valore di esempio per tutti noi cristiani. Il deserto è un luogo di solitudine e di convivenza dura con la natura, un luogo dove non mancano di certo difficoltà e insidie.
Quanto deserto vediamo oggi nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità dove manca il dialogo, dove si sono inariditi i gesti di affetto! Quanto deserto negli ospedali o negli ospizi dove si vive abbandonati e ci si sente tanto soli! Quanto deserto nelle nostre parrocchie dove i banchi vuoti sono sempre di più! Eppure il deserto è anche il luogo che aiuta alla riflessione, al raccoglimento, il luogo dove nella solitudine e nelle privazioni possiamo apprezzare l’essenzialità delle cose e sperimentare che la vita è un dono di Dio.
Il deserto fa sentire nel cuore di ciascuno di noi un richiamo ad entrare in certe zone di silenzio profondo, per nutrirci della parola di Dio, per ascoltare la sua voce e combattere le forze del male, impegnandoci a vincere le tante tentazioni che fanno pur parte della vita. E’ anche un richiamo perciò alla sfida della vita, alla capacità di liberarci dalle preoccupazioni, dalle ansie, dal peccato.
Oggi viviamo in un mondo pieno di rumori, dove tutti vogliono parlare e nessuno ascoltare. Un mondo dove le paure sembrano dominare i nostri giorni, dove è assente la fame di cose autentiche, dove non si aspira a fare digiuno di critiche, di disprezzi, di ingiustizie.
Gesù ci indica come attraversare il deserto pieno di ostacoli, di cadute, di ripensamenti, e ci insegna che nell’attraversarlo non siamo soli ma siamo guidati e accompagnati dallo Spirito Santo.
Preghiamo allora perché il Vangelo, la “buona notizia” diventi per noi luce sul nostro cammino. E così potremo rispondere a Gesù che ci dice “convertitevi e credete nel Vangelo”.
Santa domenica in famiglia.