Martedì, 26 dicembre 2023
Di buon mattino, con Gina, ci mettiamo in cammino per coprire la distanza che separa da via Seude nel comune di Roccadaspide a Mainardi di Aquara. È la 2^ tappa sulla “Via Istmica” che ci porterà alla Marina di Sibari sulla costa Ionica della Calabria.
Il primo borgo che si trova sul cammino è Seude vecchia; si tratta di un “grumo” di case, quasi tutte rimesse a nuovo e nate ad una vita diversa da quella a cui erano state destinate: fare da base per risalire la parte nord del monte Soprano dove domina la coltura dei castagneti. Tutto il versante nord del monte è il regno della “signora” castagna che ha condizionato la storia di Roccadaspide fin dalla notte dei tempi. Il sentiero sterrato si alterna a tratti di strada resa percorribile dagli automezzi ma sono pochi come sono rare le persone che si affacciano sulle soglie delle tante case disseminate a mezza costa.
In contrada Fonte risaliamo in quota seguendo la strada (Pedalina) che ci porterà a Serra di Roccadaspide. A metà strada si nota il borgo di Petra Cupa, acquisito dal Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni (PNCVDA) intorno al 2000, ristrutturato proprio perché doveva essere “base” d’appoggio dei viandanti sulla “Via Istmica”, poi abbandonato a sé stesso … Finalmente affidato in gestione ad un privato che dovrà mettere in pratica quanto, a suo tempo, fu immaginato!
Arrivati a Serra, passando per piazza Padre Pio, ci lasciamo andare per la stradina che andrà a raggiungere la SS 488 situata a valle, a ridosso del fiume Calore. Ma non possiamo non soffermarci a godere dello spettacolo che mettono in scena, modellando la linea del cielo, i Monti Alburni che risalendo fino al passo della Sentinella, per poi salire ancora sul “Cocuzzolo delle Puglie e ridiscendere fino al passo di Corticato, per riprendersi la quota sul monte Motola e, infine, ancora più su, fino alla cima del monte Cervati (1989 m) la più alta della Campania.
La bella campagna che, pigra, d’inverno si stende ai nostri piedi e trova il suo massimo avvallamento lì dove scorre il fiume Calore, andrà a congiungersi con il fiume sacro a Hera Argiva: il Sele.
Sulla destra, si erge a dominio della valle del Calore, il castello “Filomarino” di Roccadaspide, un gioiello completamente ristrutturato e ancora abitato dagli eredi della famiglia Giuliani che ne aprono volentieri le porte per farne ammirare di tesori architettori e storici che conserva e custodisce “gelosamente”.
La SS 488 corre sul lato sinistro del fiume Calore; ne segue le ampie anse e le repentine “cadute” verso la valle che da esso prende il nome. Di fronte, sulle pendici degli Alburni, Castelcivita si crogiola al sole di dicembre. Sotto di esso, molto più a valle, c’è l’ingresso delle spettacolari grotte che dal paese prendono il nome. Quando incrociamo il cartello che indica Aquara, altro paese che gode dei favori del “sole” di chi può guardare a Sud, lasciamo la SS 488 per passare sul ponte che consente di raggiungere la riva destra del fiume Calore. Siamo a Mainardi dove la bella campagna ha indotto centinaia di famiglie a stabilirsi in modo permanente per gestirne la vita agricola che da frutti in ogni stagione.
Davanti alla chiesetta di San Pasquale, che si affaccia su una graziosa e omonima piazzetta, ci fermiamo per porre fine alla seconda tappa del nostro viaggio alla ricerca della “via” che ci porterà “altrove” nel tempo che fu!
Abbiamo camminato per quasi 18 Km e ci troviamo già immersi in un’altra dimensione …