La comunità ossolana punta alla evoluzione degli attuali modelli di produzione/utilizzo dell’energia, per giungere ad un paradigma basato sulla produzione distribuita e la gestione dinamica delle utenzeche mettano in diretta relazioni l’azione per la sostenibilità delle produzioni con quelle per il risparmio e l’efficientamento, a partire dal patrimonio edilizio pubblico.
Il turismo sostenibile.
La nuova caratterizzazione green della economia Ossolana guarda con attenzione al settore turistico per cogliere la crescente domanda di turismo sostenibile per concorrere al consolidamento di una economia locale con adeguata consistenza occupazionale e durevoli prospettive di sviluppo. L’obiettivo è la fruizione escursionistica e sportiva invernale e non solo, delle miniere dell’oro, delle risorse termali, del patrimonio storico culturale e della spiritualità che lo attraversa, della cultura Walser, del paesaggio antropizzato dei borghi e dei terrazzamenti.
L’agricoltura di montagna.
L’agricoltura ossolana esprime potenzialità e valori decisivi per l’identità locale, sia nella impresa professionale tradizionale, sia in ambito zootecnico, con le sue produzioni tipiche di punta come Bettelmatt e violino di capra della valle Vigezzo. Nuove applicazioni che re-colonizzano i terrazzamenti con la vite e con i cereali di montagna, costruzioni a secco … Tutto inserito nella rete di paesaggi alpini e mediterranei rimessi in gioco da una nuova domanda di ambiente come quella viticola con la produzione di barbatelle.
La risposta formativa.
In primo luogo, occorre lavorare nella prospettiva della scuola di base come agenzia culturale al servizio della comunità locale attraverso l’ampliamento dell’offerta di servizi (biblioteca, aggiornamento culturale per adulti, Unitre, ecc.) e un più diretto rapporto della didattica con l’ambiente; il progressivo superamento dei plessi di scuola primaria a pluriclasse e il miglioramento della mobilità tra i villaggi attraverso la riqualificazione funzionale degli scuolabus attivando un loro uso polivalente. Inoltre, la formazione post-diploma può costituire un freno all’esodo se si allestiscono proposte didattiche di tipo specialistico collegate alle reali esigenze del territorio: agricoltura di montagna, economia delle terre alte, progettazione europea, energie rinnovabili.
La salute e l’assistenza.
Il processo in corso di riorganizzazione della medicina territoriale e dei suoi presidi, a partire dai medici di base, è il punto di applicazione della strategia sul fronte della salute e delle nuove tecnologie. Oltre al monitoraggio, sperimentato con risultati importanti con i diabetici, l’impiego della telemedicina si può estendere alla diagnostica, evitando ospedalizzazioni e impattando positiva-mente sulla esigenza di mobilità. Ma la salute non è solo fisica, ma fisica e sociale. Quindi, è fondamentale lavorare sulla coesione e sul rafforzamento delle reti relazionali, con l’ausilio di figure nuove, come l’assistente sociale di comunità, vera e propria sentinella del territorio.
La mobilità.
Per i temi della mobilità l’obiettivo prioritario è di ripensare e implementare un sistema di offerta nei confronti delle valli più penalizzate in una logica di integrazione e innovazione, calibrata sui caratteri della mobilità di un’area “a domanda debole”. La domanda espressa dai fruitori turistici dovrà trovare efficace integrazione con la riorganizzazione delle dorsali portanti attraverso la riattivazione e il miglioramento della rete su ferro con il coinvolgimento di Ferrovie Svizzere e Trenitalia in una logica di integrazione con i servizi di trasporto pubblico locale. Lo sforzo da compiere è quello dell’integrazione e della individuazione di una governance che consenta di ottimizzare l’uso delle reti presenti sul territorio, crocevia interregionale e internazionale. Rimettere la ferrovia al centro della vita ossolana apre la prospettiva di promuovere la polifunzionalità delle stazioni, nelle quali possono essere ospitati uffici comunali e servizi in genere, oltre che pensare a utilizzare le stazioni dismesse, spazi utili per servizi, stoccaggio merce, ma anche incubatori di impresa o recapiti (nodi) di una rete di fruizione complessa, turistica e ambientale in diretta continuità con la rete escursionistica che è parte rilevante di un progetto.