Oggi si apre il nuovo anno liturgico, l’anno B, in cui leggeremo il Vangelo di Marco, il Vangelo più breve e usato come fonte per i vangeli di Matteo e Luca. Redatto in greco è rivolto a cristiani non di origine giudaica. Racconta del battesimo di Gesù fino alla tomba vuota e all’annuncio della risurrezione.
Con questa domenica e con le successive tre vivremo il tempo di Avvento, tempo speciale perchè precede il Natale in cui ricordiamo la prima venuta del Signore e tempo speciale di preparazione alla attesa gioiosa della seconda venuta alla fine dei tempi, al nostro incontro con Dio, ricordandoci però che il Signore ci visita continuamente nel presente camminando al nostro fianco.
La liturgia di oggi ci propone una breve parabola raccontata da Gesù in cui emerge l’importanza, nella vita cristiana, di vegliare, di non assopire il cuore e vivere con responsabilità il messaggio del Vangelo. Gesù stesso ci esorta in queste poche righe del passo per ben tre volte a non addormentarci nell’indifferenza, nell’egoismo, a non attendere rassegnati e in modo passivo lo scorrere del tempo, ma a restare operosi e attenti al nostro compito di cristiani da vivere con fiducia in Dio.
Non lasciamo perciò che distrazioni, impegni del mondo e l’ansia del quotidiano ci allontanino dalla ricerca della presenza di Dio.
Vegliare è un atto d’amore per la persona che sta per arrivare, è prepararsi ad accoglierla con gioia. Non vigilare può anche significare vivere senza stimoli, in una routine senza sorprese. Cogliamo il bello nei momenti della nostra vita, dedichiamo profonda attenzione al bene verso i nostri fratelli bisognosi. Il monito a non dormire è un richiamo a rimanere sempre attivi nella fede, a una vigilante attesa come i servi a cui il padrone ha affidato la propria casa ed è partito per un viaggio senza avvisarli del rientro.
La parabola è occasione di riflessione per tutti noi. Dio ci ha affidato delle responsabilità importanti nel piano divino per la salvezza a cui dobbiamo rispondere con impegno e fedeltà. Lascia a noi suoi servi la sua casa.
Ogni giorno è un’occasione unica e irripetibile per portare avanti il nostro compito, ricordandoci che la vigilanza non è aver paura, non temere il futuro, ma è semplicemente autocontrollo sul nostro agire. E’ non scegliere di godersi la vita fin quando è possibile, confondendo il facile con la felicità, e nemmeno strafare, magari anche a spese altrui.
Il passaggio dalla vita terrena a quella eterna è il momento presentato nel passo di Marco come il ritorno del padrone di casa il cui ritorno è sicuro ma non conosciuto.
L’attesa del padrone è così importante da motivare lo stare svegli. Gesù arriverà senza preavviso!
L’invito a vegliare si estende dai discepoli a tutti noi che leggiamo e ascoltiamo la parabola.
Siamo disposti all’attesa? Facciamoci trovare allora non addormentati!
Santa domenica in famiglia.