Gaetano Ricco è sempre stato un protagonista prezioso, e per questo insostituibile, della mia avventura editoriale come fondatore e direttore dei giornali che si sono susseguiti dal 1995 ad oggi – dall’”Informatore comunale”, a Qui Rocca notizie; da “Il Valcalore” al “Sele”, al “Diano”; infine, dal “Settimanale Unico” ai “Piccoli”. Da tre anni, abbiamo una nuova testata che somiglia molto a tutte le altre “Unico Patrimonio”.
Dico fin dall’inizio perché, quando ero ancora alla ricerca dell’essenza stessa del mio rientro nella terra dei padri, ebbi il piacere di “inciampare” in Gaetano, durante un convegno ad Albanella, la sua città! In quella occasione lui presentava due “tomi” sulla Rivoluzione Napoletana e le sue ricadute sulla realtà di Albanella e, più in generale, nel Cilento inteso in senso “alto”.
Fu in quel momento che presi veramente coscienza di quanta parte della terra, che avevo abbandonato 18 anni prima, mi era sfuggita. Gaetano mi “consegnò” una chiave di uno scrigno che potevo aprire e trovarvi molto “sapere” per colmare la mia “ignoranza” di “migrante” che era andato lontano per formarsi e crescere professionalmente e culturalmente.
Da allora ci siamo sempre tenuti ad una distanza di “sicurezza” per poterci ritrovare nelle occasioni che contavano: le sue iniziative come amministratore; i suoi scritti, come studioso; i suoi articoli come collaboratore delle testate da me editate; le recensioni fatte a tutti i libri che ho avuto l’ardire di pubblicare come autore in “erba”.
Quando, poi, mi propose di aprire una rubrica dal titolo “La Scvuola di Atene”, (eravamo seduti su una panchina nella zona archeologica di Paestum di fronte al tempio di Nettuno dove mi aveva dato appuntamento) non ebbi nemmeno un attimo di esitazione e avviammo la collaborazione: io non sapevo cosa avrebbe scritto, ma ero certo che lui sapeva molto bene dove voleva andare a parare! Il progetto prevedeva la pubblicazione de’ “La trilogia dei filosofi Presocratici, Classici e Scolastici” che si conclude con il 3° tomo che è stato dato alle stampe nel mese di maggio del 2022 per le “Edizioni Magna Graecia”.
La sera del 23 agosto del 2023 eccomi alla Fornace di Agropoli, a condurre il dibattito che arricchirà la presentazione de “Gli Scolastici!
Per chi, come chi vi parla; e tanti altri amici e lettori di Gaetano; è scontato addentrarsi senza “timori” reverenziali nelle pagine del libro; per tutti gli altri che avranno tra le mani i tre tomi, sappiano che saranno guidati nella lettura come “Dante” da Virgilio.
Ma è durante la presentazione dei suoi libri che Gaetano Ricco si esalta … Sembra un “atleta” che quotidianamente si allena per non giungere mai a corto di fiato durante una “esibizione” impegnativa.
Infatti, già nell’epistola 1 – LII, dedicata proprio al “lettore”, dove ripercorre e spiega come e quando muoversi tra citazioni e testi originali. Certo ci vuole un po’ di pazienza, insaporita da una sana curiosità intellettuale, un sentimento aperto alla contaminazione, l’umiltà di essere consapevoli di avere incontrato un “eroe” moderno …
Se poi aggiungiamo che il Prof. Gaetano Ricco è il primo ed anche il più scrupoloso critico di sé stesso votato alla missione di renderci migliori … allora diventa quasi un obbligo morale metterci comodi sugli “spalti” per assaporare ogni espressione della cultura classica che è immortale …
Ma sarebbe poco elegante se in questa breve ricostruzione di quanto Gaetano dirà, non dessi merito a chi ha invitato l’autore ad “esibirsi” nel centro culturale e fucina di sapere che sono diventati gli spazi dell’ex “Fornace” ad Agropoli.
Due donne, Daniela Di Bartolomei, animatrice culturale per conto della Fondazione Giambattista Vico; ed Elena Forcillo, animatrice dell’intero complesso della Fornace e responsabile del Festival dell’Essere; hanno saputo miscelare a “puntino” lo spazio angusto della galleria sulle cui pareti ritorte c’è una parte della collezione “errante” della Fondazione che fa ala a quanti entrano e si dirigono nello spazio destinato agli eventi. Altro elemento di “lusso” che ha intrattenuto gli oltre 50 spettatori della performance di Ricco, è Paola Tozzi, promotrice culturale; che ha nel suo curricolo progetti etno culturali sviluppatisi in Italia e a livello internazionale. La voce di Paola batte sulle pareti tondeggianti sagomate con mattoncini che restituiscono l’anima di musiche e canto che arrivavano suadenti fino in fondo al cuore.
Inoltre, c’è l’assessore, Rosa Lampasona, delegata dal sindaco a presentare i suoi saluti ai presenti; e Vincenzo Pepe, presidente della fonazione G.B. Vico; non fanno in tempo a completare i loro interventi, che Paola è già partita per creare l’atmosfera … nella quale Gaetano comincia a “nuotare” con voce che tracima lentamente sulla platea ben disposta all’ascolto.
Io tento un’apertura con “oggi siamo arrivati alla chiusura del cerchio … ci presenti “gli Scolastici” … ma Gaetano già prende il largo e dà il via alla sua “lectio magistralis”.
“Il termine greco σχολαστικός scholastikòs significa letteralmente “istruito in una scuola” e transita per il latino classico e medievale scholasticus “istruito in una scuola”, in particolare all’eloquenza e alla retorica, in scuole che già al tempo dell’impero romano (Plinio, Seneca, Quintiliano) erano autonome e autogestite da una propria lex, e davano luogo a scholastica, discorsi argomentativi per praticare l’arte retorica (declamationes). La filosofia scolastica cercava di conciliare la fede cristiana con un sistema di pensiero razionale, specialmente quello della filosofia greca. Il “periodo scolastico” si riferisce soprattutto al medio e Basso Medioevo in Occidente, quando il Cristianesimo conobbe una rinascita intellettuale e fu sfidato dal pensiero razionale dell’Islam.”
Secoli di studi e di contraddittori tra i grandi filosofi hanno convinto il Prof. Ricco, che che ci sono riusciti!
Cita, Anselmo D’Aosta e la sua umiltà: “La fede non dipende dalla ragione! Pregando pensare, pensare pregando …”
Esalta san Tommaso D’Aquino, della città do Roccasecca: “la fede non annulla né rende inutile la ragione” né “limita la natura ma la perfeziona”
Chiama in causa Guglielmo di Occam “è futile fare con più mezzi ciò che si può fare con meno”
Infine plana su Federico Nietzsche che della “filosofia fece il pensiero danzante …” e ancora “non ho ancora imparato a ballare, un’altra mi dà sollievo: colpirò la terra con il mio piede ed al ritmo battente dei cembali mi getterò nell’aria volteggiando e come foglie in autunno danzerò, danzerò finché ricadendo con il mio antico fanciullo dentro potrò finalmente gridare: Zarathustra è maturato …”
La serata è stata un successo! Io ho fatto fatica a tenere a “bada” la voglia di Gaetano Ricco di spaziare in ogni direzione, ognuna di essa ci avrebbe portati molto lontano nel tempo e nello spazio. Ma il “distillato” di sapere che ha sparso in ogni direzione ha raggiunto lo scopo di farci tornare a casa con la consapevolezza di essere debitori alla nostra esistenza di non aver speso più tempo a studiare e capire ciò che “Non la morte, maestro, ti addolorò ma degli uomini la banale esistenza!