La predicazione di Gesù era accompagnata da segni prodigiosi che andavano oltre le leggi naturali. Rivelavano il volto di Dio misericordioso che liberava l’uomo dal male. I miracoli…
I miracoli che non presuppongono generalmente la fede, ma la presenza di uno sguardo di fede che ne riesce a cogliere il vero significato.
Il passo del Vangelo di Matteo ci presenta una donna, una cananea, quindi una pagana, che ha la figlia gravemente ammalata, posseduta da Satana. E’ in mezzo alla folla che segue Gesù. Non è capitata per caso lì, sta cercando Gesù.
Tanti sono gli incontri di Gesù mentre è in cammino per le città. Questo, in particolare, è carico di significati.
La donna sa che nulla è impossibile a Dio. Perciò grida pietà chiedendogli di guarire la figlia.
Non esprime solo il suo bisogno. Riconosce Gesù come Signore, come figlio di Davide.
Inizialmente Gesù sembra non ascoltarla e il suo comportamento ci stupisce. Potremmo leggere il suo silenzio come una specie di indifferenza o, peggio ancora, di ostilità. La salvezza sembra riservata solo ad alcuni. Ma la donna non cede, insiste, grida più forte.
La sua preghiera diventa sempre più fiduciosa. E’ mossa dall’amore materno, pronta a tutto pur di salvare la figlia.
E’ sufficiente anche una “briciola” perché si possa essere salvati da Dio. Ecco il riferimento ai cagnolini nel passo; anche gli infedeli, la gente di altre nazioni, considerati da Israele “cani”, hanno bisogno di vivere e possono riscoprirsi figli se c’è un padre che dà loro nutrimento, che si prende cura di loro.
La cananea sorprende Gesù per la sua fede.
Ha una virtù nascosta che Gesù vuole far emergere come esempio per i suoi stessi Apostoli e per quanti lo seguivano: è umile.
Il ritardo di Gesù nell’operare il miracolo non è un rifiuto. Ha sperato che la fede della donna crescesse sempre più. Ormai la cananea è diventata una credente. Ecco che Gesù ha tripudiato poi di gioia:” Donna, grande è la tua fede”. E premia la sua fede appagando la sua richiesta. Questo il vero miracolo che il Vangelo registra. Il miracolo fatto dall’amore.
La salvezza è riservata a chi vuole accoglierla, ma ci vuole pazienza, dialogo, apertura verso il dono. Dio è padre di tutti e vuole salvi tutti, senza alcuna distinzione. E’ il messaggio centrale che ricaviamo dal passo.
Abbiamo molto da imparare dalla cananea. Questa donna senza nome, che conosce Dio dal di dentro del suo cuore, è come se dicesse a tutti noi: chiedi, cerca, non stancarti.
Riceverai! E’ difficile spesso avere fede. Abbiamo l’idea che tutto ci sia dovuto, che la vita debba svolgersi secondo i nostri piani anche se facciamo scelte sbagliate. Quante volte anche noi ci troviamo di fronte al silenzio di Gesù!
Ci sembra di essere degli esclusi! Sappiamo perseverare come la cananea? Abbiamo la certezza che il Signore ci ascolta anche quando sembra che la realtà smentisca questa verità? Lo sguardo di Gesù va oltre l’immediato. Il ritardo è una prova che ci dispone a ricevere con più abbondanza quanto gli chiediamo.
Non pretendiamo poi di essere esauditi ad ogni richiesta!
Riconosciamo invece i tanti “miracoli” di Gesù nella vita quotidiana piuttosto solo quelli in eventi straordinari!