Il rilancio del comune di Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, passa per il recupero degli immobili del compendio termale, per il restauro di edifici caratteristici del borgo cui viene assegnata funzione di aggregazione sociale e culturale e per la realizzazione di un polo formativo specializzato sui temi del termalismo. Tra gli obiettivi del progetto: l’attivazione del complesso termale come nuovo polo del benessere, l’intervento sugli edifici liberty del borgo, l’inserimento delle Piccole Dolomiti tra le mete del turismo montano sostenibile, l’arresto del declino demografico. La dimensione digitale degli interventi si concretizza nella creazione di spazi di coworking, nella fruizione del borgo attraverso strumenti digitali, nella dotazione di Villa Tonello di una piattaforma integrata a sostegno dei programmi di formazione, nella dotazione di tecnologie digitali nei luoghi recuperati della cultura.
La storia
La zona di Recoaro venne abitata nel corso del XIII secolo da dei coloni germanici: il primo documento ufficiale che nomina la “villa” di Rovegliana risale al 1262. La frazione fu inizialmente il centro principale della conca, data la posizione favorevole, esposta al sole, rialzata sulle colline, mentre il capoluogo, pur abitato, si sviluppò in seguito.
Nel XIV secolo la zona del vicentino fu sottoposta alle signorie prima degli Scaligeri e quindi dei Visconti, finché nel XV secolo non subentrò la Repubblica di Venezia, che mantenne il proprio predominio fino al XVIII secolo. Tracce della dominazione veneziana si possono trovare nel leone di San Marco, originariamente posto a Rovegliana e oggi conservato in municipio, e in tracce di disboscamento nella zona di Recoaro Mille.
Importante fatto nella storia di Recoaro fu la scoperta delle acque minerali nel 1689, ad opera del conte Lelio Piovene (da cui la sorgente prese il nome di Lelia). Nel Settecento Recoaro conobbe un primo sviluppo a causa del termalismo,[5] ma fu solo nell’Ottocento che il paese ebbe una vera e propria crescita legata allo sfruttamento curativo delle acque. Nel frattempo, seguendo le sorti del Lombardo–Veneto, al crollo della Serenissima il territorio comunale era passato all’Impero Asburgico, sotto la cui giurisdizione rimase fino al 1866.
Nonostante lo sfruttamento delle acque termali e lo sviluppo turistico (con medie di 8-9000 visitatori all’anno nell’Ottocento e di 10-15.000 nei primi del Novecento), la maggioranza della popolazione viveva ancora di un’agricoltura di sussistenza, molto povera a causa dell’ambiente montano.
Solo lo sfruttamento commerciale dell’acqua minerale tramite lo stabilimento di imbottigliamento fra le due guerre mondiali pose le basi per uno sviluppo economico che ebbe il suo apice nel secondo dopoguerra.
Il progetto
Recoaro Terme, rigenerare per rigenerarsi dal wellness, al remise en forme
Sin dal 1700 medici e ricercatori hanno pubblicato studi sulle proprietà delle acque minerali di Recoaro Terme e i benefici per la salute legati ai percorsi di cura con le acque termali. Cure idropiniche, idroterapiche e balneoterapiche sono in grado di apportare benefici a una grande varietà di patologie: Recoaro Terme rappresenta, quindi, a tutti gli effetti un patrimonio regionale che non può andare perduto.
Ecco perché la regione ha scelto di candidare Recoaro Terme come del “Progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica di un Borgo a rischio di abbandono o abbandonato” sostenuto dal Ministero della Cultura con fondi del PNRR.
Il Ministero della Cultura ha valutato positivamente la candidatura e ha assegnato al comune vicentino il finanziamento per rivalutare il borgo storico delle Terme di Recoaro. Nello specifico, gli obiettivi perseguiti sono il recupero e potenziamento del complesso termale; il recupero e rifunzionalizzazione dei fabbricati; la promozione di forme di turismo sostenibile ed inclusivo, la riattivazione delle fonti termali.
Infatti, dei 20 milioni di euro messi a disposizione di ogni comune che ha soddisfatto i termini e le condizioni per ricevere il finanziamento, quasi 11 milioni di euro saranno destinati ad interventi che riguardano beni di proprietà regionale … Villa Tonello per 1.505.640 euro e le Fonti Centrali ricomprese nell’intervento “Stabilimenti termali e nuovo centro benessere” per 9.469.240 euro. L’obiettivo è quello di far ripartire il mercato del termalismo tendo conto delle notevoli evoluzioni che ha subito il settore che prevedono prestazioni legate al wellness e al remise en forme. Gli interventi saranno orientati a riqualificare e ammodernare immobili e strutture in modo tale da rilanciare l’economia turistica e ricettiva locale.
L’operazione potrà essere realizzata anche facendo ricorso a forme di partenariato pubblico-privato, coinvolgendo imprenditori qualificati in grado di finanziare con risorse la riqualificazione delle terme, ispirandosi ai principi della sostenibilità economico-finanziaria e dell’efficienza.
Il progetto offre prospettive di sviluppo dell’area a lungo termine, e crea opportunità di crescita di tutto il territorio circostante e del complesso delle attività che vi gravitano attorno. Il borgo storico delle Terme di Recoaro rappresenta un esempio concreto di luogo che, grazie ad un intervento di rigenerazione urbana, potrà contenere lo spopolamento e dare un impulso forte al rilancio dell’attività economica tradizionale”.
La Regione si è impegnata a mettere a disposizione del Comune di Recoaro i beni immobili di sua proprietà interessati dal progetto; mentre il Comune di Recoaro si occuperà di curare le procedure normativamente previste per la realizzazione degli interventi, di predisporre il programma degli interventi, di controllare l’esecuzione e monitorarne l’attuazione.
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