“Cesi porta dell’Umbria e delle meraviglie”. Il progetto considera Cesi, nel comune di Terni, come un borgo-territorio, riprendendo il concetto delle antiche città umbre della protostoria, le cosiddette touta, che includevano l’intero territorio sul quale si stabiliva una comunità. Le attività riguarderanno diversi ambiti: sport e turismo, ricettività e residenzialità, il settore del commercio, dell’artigianato e quello agroalimentare, sociale e cultura, viabilità e collegamenti, beni culturali, collaborazione pubblico – privato, campus e centri studi, connettività, comunicazione eventi e promozione.
La storia
Il borgo di Cesi si trova in posizione dominante e panoramica sulla valle di Terni, a 440 metri d’altitudine, su terrazzamenti ricavati, fin dalla protostoria, alle pendici del monte Eolo e del monte Torre Maggiore. Una prima area, immediatamente sopra il borgo, è racchiusa nel sistema di mura e torri medievali, fino a 790 metri di quota; una seconda area è caratterizzata da due importanti e suggestivi siti archeologici d’altura con resti di templi italici e di una cittadella del VI secolo a.C. cinta da mura megalitiche, su uno sperone roccioso.
Cesi è stata avamposto e luogo sacro delle popolazioni umbre e sabine e poi piccola capitale delle Terre Arnolfe longobarde. Le sue leccete hanno ispirato il Cantico di San Francesco, la cui prima stesura avvenne proprio qui; è il luogo d’origine della famiglia Cesi, che con il duca Federico dette vita nel ‘600 all’Accademia dei Lincei nella vicina Acquasparta.
Cesi fu comune autonomo fino al 1927, quando venne accorpata al Comune di Terni che in quello stesso anno divenne capoluogo di Provincia.
Il borgo, con 300 unità abitative per la sua particolare posizione montana, circondata da boschi e uliveti, ha mantenuto praticamente intatto il suo tessuto urbanistico.
Il borgo di Cesi è fisicamente separato dalla città di Terni, che dista 9 chilometri, ed è raggiungibile con una panoramica strada provinciale che sale dai 100 metri d’altitudine tra antichi uliveti.
Dal 1927 è iniziato il declino del borgo che ha portato alla perdita di funzioni e di servizi e al progressivo spopolamento. Negli ultimi 20 anni la popolazione è diminuita del 20% raggiungendo attualmente il numero 241 abitanti relativamente al centro storico: un residente su tre ha oltre 65 anni e la percentuale di ultrasettantacinquenni (35%) è ben superiore al dato dell’intera città. La quota di popolazione giovane è inferiore al dato comunale così come la popolazione in età lavorativa. A Cesi non ci sono attività commerciali, non c’è più l’ufficio postale e la farmacia è aperta solo in alcuni casi. Molti dei suoi palazzi storici sono di proprietà pubblica, ma inutilizzati.
Diverse delle sue belle chiese sono chiuse al culto e alle visite, la sua sorprendente montagna (che sale dai 450 ai 1120 metri della cima), ricca di falesie e di cavità naturali, in parte delimitata dalle mura medievali e dalle cinte poligonali protostoriche, è poco frequentata.
Il progetto
Gli obiettivi generali da conseguire sono dunque quelli di rendere Cesi e il suo territorio di nuovo attrattivi, dotare il borgo di nuove funzioni, introdurre una serie di interventi coordinati, con una forte collaborazione tra pubblico e privato. Si ipotizza un modello di gestione che faccia capo all’Ente proponente, per la riqualificazione, il restauro, il riuso e la gestione di immobili, in parte già di proprietà del Comune di Terni. Saranno realizzate nuove infrastrutture con l’utilizzo delle più moderne tecnologie nei settori della mobilità sostenibile, dell’efficientamento energetico e della connessione digitale e creare, di conseguenza, nuova occupazione e una nuova residenzialità, nuovi rapporti sociali e comunitari tra i residenti e tra loro e gli ospiti.
L’obiettivo è trasformare il borgo di Cesi nella porta d’accesso di tutta l’Umbria centrale attraverso i Monti Martani e la Valnerina, con particolare attenzione al turismo degli sport outdoor, ai cammini, al suo straordinario patrimonio di arte, cultura e tradizioni, alle sue storie e alla narrazione delle sue tradizioni, alle sue aree archeologiche, alla sua eccezionale posizione geografica in altura, ma vicinissima alle grandi vie di comunicazione. Tutti elementi che, messi a sistema e sostenuti da una rete di partner, potranno favorire il ripopolamento del borgo attraverso una nuova residenzialità e una ricettività diffusa sostenuta da servizi all’avanguardia, e generare un notevole indotto lavorativo, particolarmente mirato alle fasce giovanili.
Cesi diventerà il campo base per un’amplissima offerta di sport outdoor di terra e d’aria: bici, arrampicata, parapendio, trekking, cammini, speleologia. Sarà anche il punto d’accesso a un vero e proprio giacimento di beni culturali che vanno dalla protostoria, all’epoca romana, fino al Medio Evo, dal Romanico fino al Barocco.
il miglioramento della qualità della vita nel borgo sarà favorita da un’attenzione forte al sociale e al patrimonio culturale immateriale. Ci sarà spazio per il social housing, per scuole di design, per interventi che valorizzino e studino la transizione energetica; per la cucina valorizzerà i prodotti locali a cominciare dall’olio d’0liva.
Il paese, dopo averlo dotato di servizi innovativi, gradualmente diventerà più attrattivo e comincerà a ripopolarsi contribuendo anche alla valorizzazione dell’area vasta che comprende gli otto comuni dell’area dei Monti Martani che inizia a Giano dell’Umbria e termina proprio a Cesi.