Presentazione del lavoro dei primi sei mesi di Presidenza Alfieri alla Provincia di Salerno e la partecipazione all’Assemblea dei Presidenti delle Province italiane convocata dall’UPI (Unione Province Italiane) per fare il punto sulla riforma della Province sono due facce della stessa medaglia del modo determinato con il quale il sindaco di Capaccio Paestum (già sindaco di Torchiara e di Agropoli ma anche già assessore ai lavori pubblici della provincia di Salerno) ha intenzione di interpretare il ruolo di presidente di un organismo senz’anima “politica”.
Ed è proprio con l’obiettivo di anticipare eventuali sviluppi legislativi che pure sono già ipotizzati, al nord, al centro e al sud, che bisogna inquadrare la “frenesia” con la quale Alfieri sta interpretando il ruolo a palazzo S. Agostino e come presidente dell’UPI Campania (Unione Province della Campania), ha partecipato stamattina.
“All’assemblea che si è tenuta a Roma abbiamo parlato – ha dichiarato il Presidente Alfieri – in merito alle ipotesi della ‘nuova Provincia’ con particolare attenzione alle proposte emendative che l’UPI presenterà in sede di discussione parlamentare”.
Infatti, il Testo Unificato sulla nuova disciplina in materia di funzioni fondamentali, organi di governo e sistema elettorale delle Province e delle Città metropolitane è pronto per la discussione in Commissione Affari Costituzionali del Senato.
“Seguiremo con interesse la questione e daremo il nostro contributo mettendo al primo posto il bene comune.” Ha affermato Alfieri
Allo stesso tempo, Venerdì 23 giugno, alle ore 15,30, nel salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino, Alfieri presenterà il report dei primi sei mesi di attività al vertice dell’Ente provinciale che presiede.
“Credo sia doveroso dare conto ai cittadini di come procedono le scelte programmatiche mettendo al primo posto un concetto cardine: il bene comune”.
Infatti, la partenza e il modus operandi di una Istituzione vissuta come “decadente” da cittadini ed elettori, ha, in primo luogo la necessità di darsi un’anima che non può prescindere dall’obiettivo prioritario della realizzazione di quel bene comune per le comunità e i territori.
E puntando su queste priorità che è stata dato “maggiore impulso ai settori della viabilità e dell’edilizia scolastica, con una particolare attenzione alla vicinanza ai comuni e al nostro ruolo di coordinamento di Area Vasta.”