Criticità relative alla Sanità e risposte adeguate da dare alla comunità del Vallo di Diano: sono stati gli argomenti al centro della manifestazione indetta e promossa dalla Fials Salerno alla quale ha partecipato anche la Uil Fpl. Questa mattina, i rappresentanti sindacali di categoria, si sono dati appuntamento nel piazzale antistante l’ospedale “Luigi Curto” di Polla per discutere di questioni ormai entrate prepotenti e spesso senza volerlo nell’ordinario. Un meeting condotto con decisione e chiarezza al quale hanno preso parte circa duecento persone appartenenti al mondo della politica e della locale società civile. Un dovere sentito dalla popolazione che vuole fare la sua parte per mantenere in vita i servizi erogati all’interno del presidio ospedaliero, punto nevralgico del comprensorio a sud di Salerno, troppo spesso bistrattato e ritenuto quasi di serie B anche per la sua posizione geografica che, invece, è diventata punto di forza per il pronto intervento in diversi episodi clinici registrati. Una folta rappresentanza politica, per giunta, non ha voluto saltare questo importante appuntamento, tanti rappresentanti si sono prefissati l’obiettivo di ribadire concetti essenziali che coinvolgono non solo i pazienti già ricoverati e quindi soggetti a cure adeguate, ma si sono espressi a favore di chiunque si trovi a fare i conti con carenze di personale e strutturali che da anni affliggono un piccolo ma prezioso ospedale. “Occorre unire le forze”, è quanto hanno ribadito unanimi i rappresentanti politici chiamati a salire sullo scranno odierno. “Vogliamo capire meglio le procedure di reclutamento del personale incaricato e come snellire le relative pratiche per consentire lo svolgimento del lavoro in totale serenità – ha espresso Carlo Lopopolo, segretario provinciale Fials – parliamo da tempo di varie e complesse criticità che partono da lontano. Tutto questo richiama l’assenza di programmazione e una cattiva gestione della presa in carico delle questioni afferenti il settore sanitario”. L’ospedale “Luigi Curto” è stato cioè associato a un fiammifero che si sta lentamente spegnendo e che però potrebbe essere alimentato nuovamente da concrete azioni politiche aziendali. “Non si investe sulla periferia”, continua ancora Lopopolo da anni al fianco della categoria sanitaria che lamenta turni raddoppiati o triplicati in tante strutture del territorio, operatori che sono costretti a coprire le innumerevoli carenze di personale che evidentemente si manifestano in ogni specializzazione. Tutto ciò a discapito della qualità del servizio che si offre alla numerosissima utenza che si trova di fronte a rallentamenti fisiologici seppur comprensibili. “È indispensabile una programmazione adeguata dove venga riconosciuto anche lo spirito di sacrificio dei tanti professionisti sanitari perché sono loro a reggere le sorti di ogni realtà operante sul posto”, ha concluso Lopopolo. Un ospedale quello di Polla che ha retto all’urto di tante bufere e in ultimo del Covid e che in questi anni ha erogato prestazioni anche salvavita, un messaggio chiaro è stato lanciato stamane anche dalle tante testimonianze di cittadini che pubblicamente hanno raccontato esperienze e volontà di mantenere integro un bene comune che non deve sentirsi minacciato o certamente abbandonato da chi decide le sorti.
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