Oggi molti giovani si trasferiscono fuori dai grandi centri, spesso attratti e incentivati dalle iniziative delle istituzioni che guardano soprattutto alle attività agricole.
C’è chi produce energia rinnovabile, chi apre fattorie didattiche, chi inventa “agriasilo”, chi avvia attività ricreative, chi si occupa di vendita diretta, chi cura i parchi, i giardini e il paesaggio, chi si dedica all’agricoltura sociale coinvolgendo persone diversamente abili, detenuti e tossicodipendenti.
La “voglia di campagna” è ai massimi storici, secondo Coldiretti: “La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo”, ha dichiarato il presidente Ettore Prandini. “Le difficoltà agli spostamenti dei lavoratori alle frontiere per effetto della pandemia hanno ridotto la presenza di lavoratori stranieri ed aumentato quella degli italiani che sono tornati a considerare il lavoro in agricoltura una interessante opportunità. Il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative sia per chi vuole trovare un’occupazione all’aria aperta lontano dal traffico e dallo smog della città”, conclude.
Gli ultimi dati in Italia e in Europa ci dicono che oltre 55mila under 35 italiani hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green. I numeri riferiti al 2022 del rapporto del Centro Studi Divulga (Centro Studi dedicato all’analisi delle dinamiche di produzione e consumo, trend economici e politici, orientamenti sociali e culturali per contribuire a disegnare le strategie di azione di imprese, filiere, istituzioni, associazioni e policy maker) sottolineano come l’agricoltura sia oggi un punto di riferimento importante per le nuove generazioni, facendo segnare anche una crescita positiva.
Quell’1% registrato negli ultimi dieci anni diventa ancora più significativo se si considera quanto questo arco di tempo sia stato caratterizzato dalle crisi, dalla pandemia e dalle incertezze dovute a conflitti internazionali, tanto che praticamente in tutti gli altri mercati ci sono stati cali, soprattutto nel numero di aziende condotte da under 35.
Negli ultimi 12 mesi sono nate in media 17 nuove attività agricole giovani al giorno, attente alla digitalizzazione, all’informatizzazione e all’innovazione, come mostrano le elaborazioni dei dati del Censimento Istat. In generale le imprese under 35 hanno una “superficie agricola utilizzata” superiore di circa il 54%, un fatturato più alto del 75% e il 50% di lavoratori per azienda in più.
E sono proprio i giovani imprenditori i titolari delle imprese agricole biologiche, più grandi rispetto a quelle convenzionali, in aumento nel Vecchio Continente. La quota di terre dell’Unione europea coltivate in modo biologico è salita di oltre il 50% dal 2012 al 2020, quando ha raggiunto il 9,1% della superficie totale. Lo dicono i dati del Market Brief sull’agricoltura biologica pubblicato il 18 gennaio 2023 dalla Commissione europea.