Vediamo la sua foto sugli abiti, sulle magliette, sulle riviste e i rotocalchi. Potremmo definirla una icona moderna, oggi tutti parlano di lei come una pittrice contemporanea. Ma cosa sappiamo realmente di Frida?
Nata a Città del Messico nel 1907, non era una donna felice, lo è stata in pochi momenti della sua vita. Frida dipingeva la sua realtà, il dolore che le apparteneva era rappresentato nei suoi quadri. Si vestiva di luce nonostante la sofferenza. Ciò di cui era certa, è che non voleva dipendere da un uomo, era una donna istruita e competente anche dal punto di vista finanziario. Lettrice appassionata e amante degli animali, sin da piccola ha sempre vissuto in un mondo di fantasia, ogni volta che si sentiva persa, apriva la porta del suo mondo, e lì vi trovava conforto. Ha costruito castelli di speranza, prima nella sua testa, poi nelle sue opere.
Il suo primo incontro con il dolore avvenne alla tenera età di sei anni, quando le fu diagnosticata una poliomielite che la costrinse immobile per molto tempo ma, nonostante ciò, non smise mai di proiettarsi altrove e immaginarsi sana. I suoi progetti erano le sue gambe, la sua mente le braccia per poterli realizzare. Dopo la guarigione suo padre la iscrisse alla scuola nazionale preparatoria ed è proprio in questo periodo che fece emergere la sua personalità ribelle, acquisì sicurezza e modificò il suo aspetto. In questi anni Frida conobbe colui che in seguito sarebbe diventato l’amore di una vita: l’artista Diego Rivera. Nel 1925 incontra un nuovo dolore: travolta in un incidente si trova ad affrontare una nuova battaglia di sopravvivenza, numerosi interventi e nessuna aspettativa di vita. Il destino decide per lei; sopravvive con atroci sofferenze del corpo ma la sua mente resta lucida e continua a programmare il futuro. La Frida guerriera non si arrende: nel peggior momento della sua vita scopre la pittura. Inizialmente rappresentava l’ambiente circostante, ma con il tempo la sua arte divenne sempre più intima : era se stessa che voleva raffigurare, esprimere la sua mancanza e la sua pienezza. Nasce la pittrice Frida. Più avanti il matrimonio con Diego, una fonte di ulteriori malesseri: continui tradimenti e due gravidanze fallite che le provocheranno una forte depressione e tristezza. Il desiderio di maternità non si realizzò mai. L’arte divenne il suo rifugio, il suo posto sicuro in una sorgente di tenebre. Il periodo vissuto a San Francisco con Diego segnò l’inizio della sua carriera: apre uno studio personale, riprende in mano i pennelli e prende vita una nuova persona: Frida Kahlo. Lavorerà come insegnante presso una scuola di arte, parte per New York dove affronterà un delicato intervento alla colonna spinale. Trascorse un anno in ospedale a Città del Messico e Diego non l’abbandonerà mai. Continuò a dipingere sempre, anche quando le venne amputata una gamba. Nel 1954 viene portata via da questa terra a causa di un’embolia polmonare. Un anno prima della sua scomparsa realizza uno dei suoi desideri :una mostra interamente a lei dedicata nel suo paese natale.
Una donna che personificava il suo dolore, ma capace di trasformarlo in splendore
“L’arte più potente della vita è fare del dolore un talismano che cura. Una farfalla rinasce, fiorita in una festa di colori” – F.K.