La Quaresima è un tempo penitenziale, di mortificazione. Il passo del Vangelo di oggi ci sorprende. Infatti. dal deserto delle tentazioni Matteo ci porta sul monte della Trasfigurazione, il monte Tabor, una collina della Galilea di circa 600 m., invitandoci a rivivere con gli occhi della mente e del cuore l’esperienza unica di Pietro, Giovanni e Giacomo, un’esperienza dominata dalla luce.
Matteo colloca questa scena in un momento delicato per gli apostoli, poco dopo che Gesù aveva detto loro che doveva andare a Gerusalemme dove avrebbe incontrato sofferenza, dolore e morte.
Poche parole ci raccontano qualcosa di eccezionale: la meraviglia e la gioia dei tre discepoli che non vedono più solo il volto umano del loro Maestro mentre prega, ma vedono il Suo volto divino da cui irradia una luce speciale. Accanto a Lui appaiono Mosè ed Elia.
La visione è accompagnata dalla voce che scende dal cielo, la voce di Dio, che, come al battesimo di Gesù, dice:” questo è il Figlio mio, ascoltatelo”. La trasfigurazione di Gesù è visibile solo per un momento. I discepoli sprofondano nel sonno per l’impossibilità di sostenere oltre la visione della gloria di Dio.
Il passo ricco di suggestioni è fondamentale per la fede dei tre discepoli chiamati in disparte, nel silenzio, nella preghiera, nella contemplazione. I tre discepoli sono saliti per vedere, per ascoltare testimoniare. Così anche per noi, anche per la nostra fede. Certamente non è facile salire sul monte, arrivare in cima per stabilire un contatto con Dio, individuare la sua voce, godere della sua bellezza. Per fare questo cammino dobbiamo accogliere e fare nostro il Vangelo, e poi, soprattutto, annunciarlo agli altri con la parola e l’esempio.
Matteo ci invita infatti a scendere dal monte. Non possiamo rimanere lì, ci dice papa Francesco. Dobbiamo ritornare in basso nella pianura dove incontriamo tanti fratelli in difficoltà a cui portare l’esperienza fatta sul monte. Siamo chiamati a vivere nella quotidianità ciò che abbiamo contemplato. Gli istanti di viva luce sul Tabor accrescono di nuovo vigore la nostra fede, ci fanno intravedere il mondo della risurrezione, della gloria, di cui la morte in croce di Gesù ci ha aperto l’ingresso.
Ascoltiamo allora la voce di Dio. Gesù rimane la sola via da seguire! Con la certezza che essere cristiani e vivere il vangelo è” bello” per davvero come esclama Pietro sul Tabor.
Santa domenica in famiglia.