Una delle pratiche che viene messa a punto nella maggior parte dei casi, in Italia, per avviare un’attività lavorativa, per acquistare un determinato tipo di prodotto o di servizio o per cambiare radicalmente la propria quotidianità è quella del prestito o del finanziamento che viene chiesto a istituti di riferimento, come banche o servizi postali. Si tratta, inevitabilmente, di realtà molto complesse, soprattutto per quel che riguarda la richiesta, la documentazione da presentare, le garanzie da offrire alle banche e altri comportamenti che dovranno essere adottati da parte di un richiedente.
Spesso la richiesta di accesso al credito fa sorgere dubbi di ogni tipo, specialmente in relazione ai piani di ammortamento e ai tassi d’interesse. Tuttavia, rispetto al passato oggi esistono diversi siti informativi online, vedi https://lafinanzaaportatadiclick.com/, in cui vengono esposti i pro e contro delle soluzioni proposte dalle banche e dalle società erogatrici di credito. Sulla base di questa motivazione, è importante cercare di chiarire quanto più possibile quale sia il comportamento che bisognerà adottare nel caso in cui si riceva un prestito o un finanziamento, sottolineando soprattutto le differenze che ci sono tra queste due materie che, molto spesso, sono presentate come analoghe ma che, in generale, sono piuttosto distanti l’una dall’altra.
L’iter da seguire per ottenere un prestito o un finanziamento
In via del tutto generale, prima di presentare delle effettive differenze che ci sono tra prestito e finanziamento, è importante considerare il fatto che, in Italia, per ottenere liquidazioni monetarie, per la realizzazione di attività o l’acquisizione di prodotti o servizi, c’è bisogno di un iter da seguire per ottenere il denaro che si richiede, non avendo la possibilità di richiedere oltre una certa somma, di decidere a proposito dei tempi di restituzione o di gestione del prestito e del finanziamento che si ottiene. Per questo motivo, è importante considerare che, a margine di ogni decisione che si effettua soggettivamente, bisognerà seguire un processo che non è assolutamente autonomo ma che risulta essere molto aderente, dal punto di vista burocratico e normativo, a decisioni fisse.
Che cos’è il prestito e come si ottiene
Per sottolineare la differenza tra un prestito e un finanziamento, è importante considerare quale sia la definizione classica di prestito. Si tratta, in poche parole, di una liquidazione che viene offerta da parte di un servizio postale o bancario, non avendo necessariamente bisogno di determinate garanzie ma offrendo semplicemente un reddito di riferimento, dimostrabile di fisso, senza dover necessariamente dichiarare neanche quale sarà la destinazione e lo scopo di una somma.
Il prestito viene strutturato sulla base dell’esistenza di un tasso di interesse che, per mezzo di piani di ammortamento o di suddivisione su base mensile e annuale, permetterà di restituire parte del prestito ottenuto, a cui va aggiunto l’interesse maturato, entro i tempi burocratici stabiliti dall’ente al quale ci si riferisce. Generalmente, i prestiti hanno un valore massimo di circa 30.000 € ma, in ogni caso, il valore complessivo del prestito che si ottiene sarà stabilito dall’istituto di credito al quale si fa riferimento, sulla base della propria richiesta e delle posizioni reddituali che siano.
Finanziamento: i maggiori requisiti richiesti
A differenza del prestito, il finanziamento richiede che si offrono delle garanzie ulteriori all’istituto di credito che si utilizza a cui si fa riferimento, dal momento che il finanziamento non si ottiene per mezzo di una liquidazione istantanea al cliente ma, con una procedura più articolata, attraverso l’acquisizione di un determinato bene presso un esercizio convenzionato dall’istituto di credito stesso, come nel caso dell’acquisto di un immobile.
Per questo motivo, dal momento che la procedura burocratica è legata ad un bene o ad un istituto, bisognerà dare una garanzia di credito futura, che non sempre si lega solo ed esclusivamente al reddito dichiarato o alla allo stipendio che si propone all’istituto di credito di riferimento. Talvolta, infatti, c’è bisogno della presenza di un garante o un coobbligato che, nel sottoscrivere il contratto di finanziamento, permette di adempiere a tutti gli obblighi dell’istituto bancario al quale ci si riferisce, seguendo le clausole del contratto a proposito della restituzione del finanziamento sul lungo termine.