Legge, legalità, rispetto degli altri attraverso le regole……. parole che sentiamo ripetere sempre più spesso, su cui si discute tanto, e su cui siamo tutti chiamati a riflettere.… Incontri e progetti sulla legalità inseriti sempre più numerosi nell’offerta formativa delle scuole……… Anche la prima serata del Festival di Sanremo 2023 si è aperta con un monologo di Benigni sulla Costituzione, in occasione del 75° anniversario della sua entrata in vigore. L’attore – regista, col suo intervento, ha invitato tutti a rispettare e ad amare la nostra Carta Costituzionale per poter vivere tutti in un mondo migliore.
Purtroppo nella vita riconoscere, accettare e mettere in atto le regole civili e morali non sempre è facile, anche se queste sono un’opportunità per dare senso alla nostra esistenza, anche se sono strumento importantissimo che ci guida nella libertà, nel dovere, nella convivenza e nell’amore verso il prossimo. Spesso però le consideriamo solo come mezzo punitivo o di affermazione di autorità. Non sempre le accettiamo. Le rivendichiamo solo quando ci servono per affermare un nostro diritto; cerchiamo invece di eluderle e le critichiamo quando ci sono di incomodo.
Più volte Gesù venne invitato dai suoi nemici a schierarsi a favore o contro la Legge, nell’intento, non riuscito però, di screditarlo davanti alla folla, e più volte fu accusato di trasgredire le regole religiose. Per gli Ebrei osservare la legge, i comandamenti, consisteva nel realizzare la volontà di Dio; per i Farisei significava sì adesione a tutte le regole, severe e rigide, ma osservanza molto riduttiva. Guardando all’altro non come persona con cui dialogare e con la quale condividere diritti e doveri, spesso trascuravano la giustizia, il rispetto, la misericordia, la fedeltà; spesso dimostravano avidità, ipocrisia e iniquità.
Il passo del vangelo di Matteo, abbastanza lungo per cui ne leggiamo la forma breve, è una pagina ricca di riflessioni e stimoli. Gesù non vuole cancellare la legge né impartire nuove regole, ma semmai portarle a termine, perfezionarle, approfondirle per renderle più facili da seguire. La sua giustizia va oltre la loro interpretazione letterale. Gesù ci insegna che noi siamo liberi di scegliere e orientare la nostra condotta al di là di ogni disposizione agendo in modo onesto, seguendo l’amore che viene da Lui, scoprendo tutta la forza e la potenza dell’amore.
La fede o la vita stessa, se basate solo sulle regole, finiscono per dare più importanza alla forma che alla sostanza. Gesù porta quattro esempi per rendere ancora più complete ed efficaci le norme da seguire. Non basta uccidere, far smettere di battere un cuore, ma si uccide anche con l’arma della parola, offendendo, umiliando, non rispettando i nostri fratelli, facendo violenza, e persino con il silenzio non denunciando le ingiustizie.
Non basta evitare l’atto fisico dell’adulterio; si pecca anche solo guardando per desiderare. Adulterio non è tanto un reato contro la morale ma un reato contro la persona. Non serve giurare se il nostro parlare è sincero. Gesù infatti va fino in fondo, arriva al divieto della menzogna restituendo il vero valore alla parola umana, una parola che generalmente viene usata solo per ottenere il consenso altrui, o come strumento di persuasione non curandosi affatto della verità. E’ ritenuto un grave errore da Gesù il ripudiare la propria sposa, che la legge di Mosè consentiva. Ogni atto, ogni parola, ogni pensiero che non sia dettato dall’amore è potenzialmente riprovevole.
Il Vangelo lascia a noi la libertà e la responsabilità di riconoscere ciò che è giusto nei nostri atti, nelle nostre parole, nei nostri pensieri. La legge senza il Vangelo non dà vita. L’amore è la vera Legge; su di esso si fonda la riuscita della nostra vita. Mettiamo in pratica la legge portata da Gesù!
Santa domenica in famiglia.