Pasqualino Cammarano ha aperto la serata con un intervento lineare e breve ma ricco di sé in relazione con gli altri … i tanti che ha incontrato, conosciuto e ha stimato nel corso della sua lunga e intensa esistenza.
Un lungo e appassionante viaggio sinteticamente raccontato nel libro “Ricordi di una vita”, con prefazione di Basilio Fimiani, e vede come protagonisti gli innumerevoli volti e fatti tornati a galla e visti chiaramente con gli “occhi della memoria che non tollera alcun vizio o limitazione …”
Sì della memoria! Perché il notaio, da un po’ di tempo, fa fatica a riconoscere persone e luoghi perché la vista si è affievolita ma non la sua capacità di comunicare, ricordare e di vivere intensamente le emozioni.
Il rapporto con Matinella è stato per Pasqualino un’ancora di una nave che ancora non ha mollato l’ormeggio.
Tra i tanti episodi che l’autore racconta mi piace riportare la sua avventura a cavallo montato al pelo e senza briglia, complice il fattore … il binomio “Cammarano e cavallo”, da quel momento, è diventato inscindibile. L’andare a cavallo è stato anche il motivo per il quale sono entrato in relazione con il “cavaliere notaio” che, sentito parlare del “professore cavaliere” dal suo carissimo amico Ezio Vernieri (il barone), volle conoscermi. Di quando in quando si usciva insieme per i tratturi della piana del Sele, altre si risalivano i sentieri fino al monte Soprano e si arrivava fino al grande pianoro di Campolongo ai piedi del monte Cervati.
Alla presentazione del libro, ha chiamato al suo fianco Renato Iosca, sindaco di Albanella, che ha fatto la storia in parallelo con la sua famiglia; Franco Alfieri, sindaco dei “tre mondi” (Torchiara, Agropoli e Capaccio Paestum, che lo ha ricordato notaio a Torchiara e lui giovanissimo avvocato; Rosario Giovanni Lentini e Nunzio Di Giacomo cofondatori del Rotary, che hanno ricordato i trascorsi rotariani; infine, Basilio Fimiani che ha scritto la prefazione riconoscendo che nella sua “Vita Activa ha portato pietre di tempo, per la casa di questa umanità”
Poi c’è la famiglia … il ricordo della moglie Carolina Angrisani: <<"la più bella ragazza di Salerno" a giudizio di tutti ed anche mio!>> che ricorda con emozione. Infine le figlie Carolina, Stefania, Cristina; e i nipoti che hanno allargato gli orizzonti di una famiglia che avrà certamente molto da dire ancora nei luoghi che lui ha contribuito a migliorare trasformandoli in meglio.
Ovviamente, Cammarano non poteva trascurare la lunga, appassionata e ricca attività professionale e il modo nel quale ha interpretato il ruolo di notaio a Locri, Lagonegro, nel Cilento, a Salerno e ancora oltre.
Infine, il nonno orgoglioso di poter contare tra i nipoti anche l’ultimo arrivato, Pasqualino, figlio di Carolina, che porta il suo nome …
A Matinella, il “luogo dell’anima” dell’autore, si è radunata una folla “distinta” che ha risposto alla chiamata. Ognuno dei suoi componenti avrebbero potuto, al pari di quelli seduti al suo fianco, raccontare episodi altrettanti pregnanti della vita di Pasqualino Cammarano.
Il suo intervento a braccio, che ha aperto la serata nel salone situato al nella splendida cornice dell’azienda agricola di Matinella, ha dato il segno che ognuno dei presenti aveva già trovato un posto ben preciso in quella “memoria che non ha alcun vizio o limitazione” se sostenuta ha emozioni che hanno avuto il pregio di essere state vissute insieme.
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