- Assessore dopo un anno di amministrazione Sansone e per l’incarico che lei ricopre, fare un bilancio in così poco tempo potrebbe essere riduttivo, ma si evince che vi sono già dei risultati importanti, vuole parlarcene?
Bisogna necessariamente partire dal presupposto che la situazione economica finanziaria del Comune di Vallo della Lucania è apparsa sin da subito drammatica, verificando che, durante questo primo anno di amministrazione, le difficoltà da tale situazione causate sono addirittura più gravose rispetto a quello che ci aspettavamo; basti pensare che ad oggi l’Ente gode di appena 27 unità lavorative, mentre qualche anno fa se ne contavano 53. Questo comporta inevitabili conseguenze in termini di disservizi, di lentezza amministrativa e di difficoltà nella gestione dei procedimenti. In ragione di ciò abbiamo istituito “il nucleo di valutazione”, capace di verificare le funzioni dei dipendenti al fine di accelerare i processi di crescita e di produzione di documenti e atti amministrativi. Per quanto riguarda le iniziative politiche adottate, è utile ricordare che in consiglio comunale è stato approvato il piano triennale delle opere pubbliche, che prevede una serie di progetti importanti già finanziati, come l’abbattimento e la ricostruzione della scuola, mentre sono in programma i lavori del campo sportivo presso la frazione Massa e dello stadio G. Morra ed in più è stata approvata con deliberà una variante ad un precedente riguardo al cimitero. Queste sono soltanto una prima serie di opere pubbliche, che ci consentiranno di crescere da un punto di vista economico. Purtroppo, come dicevo, su questo punto la situazione è drammatica; siamo un ente strutturalmente deficitario, mentre la possibilità di evitare un peggioramento del bilancio e quindi di entrare in predissesto, se non addirittura in dissesto, può essere impedita attraverso un’operazione straordinaria di alienazione degli immobili comunali, mi riferisco all’opportunità di trasformazione su alcuni immobili PEP e PIP del diritto di superficie in diritto di proprietà. Questa operazione, capace di portare denaro immediato nelle casse pubbliche, permetterà a queste di respirare, oltre che a favorire il ripianamento del disavanzo nel rendiconto di bilancio. Sono state inoltre attuate azioni rilevanti, utili alla riduzione di contenzioso, nonché dei debiti fuori bilancio, cui si era troppo abusato. Ci stiamo inoltre battendo in merito al Piano di Zona, essendo stati capaci in pochi mesi di recuperare circa 800.000 € delle quote di compartecipazione, che da anni non venivano versate dai Comuni che ne fanno parte, mentre al momento ne stiamo curando l’aspetto giuridico–amministrativo, sul quale, in seguito al completamento della relazione contabile e della relazione di contenzioso, saremo capaci di capire come operare. Il lavoro che stiamo facendo senza soluzione di continuità emerge dalle circostanze finanziarie veramente drammatiche. È un lavoro di squadra che si pone come obiettivo di liberare il bilancio dai troppi debiti e dalle troppe incrostazioni; solo in questo modo possiamo immetterci sulla strada buona, in grado di dare alla città di Vallo un’attività politica – amministrativa ancora migliore. Stiamo dimostrando, all’interno di notevoli difficoltà, di avere coraggio, tantissima responsabilità e determinazione; mentre ai cittadini di Vallo, cui va chiesta tanta pazienza per i risultati, va la consapevolezza di un’amministrazione vicina mai come ora. In un momento del genere dobbiamo stringerci ancora di più e fidarci l’uno degli altri.
- Stiamo vivendo una situazione difficile per via della crisi globale, ed è cosa scontata, il riflesso è impattante su tutti i territori e su tutti settori. Concretamente nel merito, quali sono le difficoltà che sta riscontrando in ambito amministrativo?
Le difficoltà sono tante e sono tangibili fra i cittadini. Noi come amministratori abbiamo il dovere di affrontare quotidianamente tali problematiche e dobbiamo cercare di farlo nel migliore dei modi. Purtroppo, è innegabile che anche gli enti locali sono colpiti da questa grave crisi. Di fronte a una situazione economica già complessa, probabilmente la questione energetica è quella che più mette a dura prova la tenuta dei conti. È necessario in tal senso a ripensare ad una politica energetica nuova e sostenibile, che rappresenti un’opportunità e non una spesa.
- Tra le tante vicende all’attenzione dell’amministrazione vi è anche lo stato di “salute” del tribunale, vuole spiegarci un po’ qual è lo stato attuale delle cose e cosa si sta facendo?
Il progetto deve essere più ampio perché si parla del tribunale del parco per cui è necessaria la realizzazione dell’ampliamento della circoscrizione che va da Sapri a Capaccio, altrimenti si rischia di restare ai margini, ma soprattutto, la notizia di questi giorni, dell’arrivo di nuovi magistrati è di fondamentale importanza; mi auguro che siano magistrati non di nuova nomina, ma con esperienza e quindi capaci di poter procedere allo snellimento dei ruoli perché il vero problema del tribunale di Vallo è che vi sono ruoli incredibili con un numero di cause infinite. Solo in questo modo il tribunale potrà avere maggior possibilità di funzionare e dare tempi certi e più ridotti alla conclusione di un procedimento.
- So che lei è impegnato nel seguire la vicenda dell’ospedale di San Luca, che in seguito ai tagli del personale desta preoccupazione soprattutto all’utenza locale. Diversi sono stati gli appelli per focalizzare la questione ed è notizia fresca che l’amministrazione, nel merito, sta elaborando un’azione politica strategica. Cosa si sta facendo? Vi sono stati riscontri?
C’è un’azione politica forte dell’amministrazione. È passato un anno nel quale, molto in silenzio, ma in maniera molto concreta, siamo riusciti a risolvere il problema che riguarda la chiusura del punto cottura e con questo mi sento in dovere di ringraziare tutti i dipendenti che negli ultimi mesi si sono visti costretti a legarsi a Tito di Potenza per poter lavorare. È ovvio, si parte da questo, ma i problemi più grossi dell’ospedale riguardano la carenza di personale. Faccio spesso riferimento al pronto soccorso, in cui a volte il turno, viene tenuto da un fisiatra o da un ortopedico e che durante la stagione estiva, soprattutto da maggio a settembre, il numero di utenza viene quintuplicata. A mio avviso bisogna assolutamente procedere nel bandire concorsi, anche per quanto riguarda i direttori di unità operativa. Alla domanda, perché nessuno vuole venire a Vallo? Perché un medico intenzionato a crescere professionalmente e mettersi al servizio della comunità, vorrebbe ritrovarsi un direttore di unità operativa che abbia vinto un concorso, oltre che relazionarsi con una figura professionale capace di gestire un reparto e farlo funzionare. Dobbiamo necessariamente insistere su questo. Nel corso degli anni ho sempre perseverato affinché ci si ribellasse di fronte alla mancata istituzione di una seconda A.S.L., oggi sono sempre di quella idea, ma mi rendo conto che è molto difficile. Tuttavia, dobbiamo insistere per una ripartizione e ridistribuzione corretta della sanità a sud della provincia di Salerno e parlo di Agropoli e Vallo, per dare impulso a quella che è stata la discussione su una struttura oncologica di eccellenza, come un tempo era stata prevista e disegnata presso l’ospedale civile di Agropoli, capace di garantire dalla presa in carico del paziente, alla diagnosi alla cura e ovviamente a tutta la parte chirurgica. Dobbiamo proiettarci per quella che deve essere una sanità organizzata a livello territoriale che garantisce il diritto alla salute, un diritto riconosciuto e tutelato dalla nostra Costituzione ed io penso che la politica debba scendere in campo. Il consiglio comunale di Vallo della Lucania con il Sindaco, deve assolutamente guidare il territorio verso questa vittoria, una vittoria di coraggio e di dignità.
- Infine, lei è un’esponente di spicco del PD di Vallo della Lucania, che a livello nazionale nelle ultime elezioni politiche, nonostante il risultato come secondo partito, vive di una grossa crisi “esistenziale” al punto da mettere in oggetto un suo rinnovamento interno. Qual è la sua linea di pensiero in merito?
È stata una sconfitta aspettata. Io faccio riferimento al PD provinciale e regionale e posso dire che il partito ha smesso di fare politica, di essere vicino alle persone; non riesce più ad evidenziare e a trovare le soluzioni rispetto ai problemi sociali, ma soprattutto si è creato un partito chiuso. Con le ultime elezioni, abbiamo assistito a candidature dei fedelissimi del Presidente della Regione che, diciamolo chiaramente, non godono della fiducia e del consenso dei cittadini. Il PD deve ritornare a parlare alla gente con un linguaggio oggettivo, chi sbaglia deve chiedere scusa e adeguarsi mettendosi da parte, dando la possibilità ad una nuova classe dirigente con idee fresche e possibilmente giovane e competente. Devono essere individuate persone di fiducia che riescono ad essere vicine al popolo. Ad oggi questo non è stato così, il risultato? È sotto gli occhi di tutti. Si deve cambiare atteggiamento, relazionandosi realmente con i territori, abbandonando completamente il vecchio e fallimentare modus operandi.