Sig. sindaco si presenti ai nostri lettori: età, famiglia, studi, lavoro, esperienze pregresse e idee politiche …
Sono Renato Pizzolante, 64 anni, padre di Carmen 22enne e marito di Rosa Vertullo, non viviamo più insieme, ma per il bene di nostra figlia abbiamo ottimi rapporti. Relativametne alla alle idee politiche, ho sempre seguito da vicino le vicende pubbliche sia locali che nazionali; in passato sono stato consigliere di minoranza del comune che mi onoro di guidare dal 13 giugno scorso. Le mie idee sono semplici: stare vicino al popolo e cercare di rappresentarne al meglio le istanze, soprattutto dar voce a chi non ce l’ha.
Perché ha deciso di candidarsi a guidare la comunità di Piaggine?
Perché non potevo rifiutare la proposta pervenuta da un gruppo di amici che, come me, non vuole rassegnarsi alla decadenza e all’oblio di una comunità che si è sempre contraddistinta nel Cilento e ha visto in me una figura capace di condurli alla vittoria, come è stato, e di cambiare in meglio le sorti del nostro paese, cosa che mi sono impegnato a fare con grande entusiasmo.
Come giudica l’esperienza amministrativa del suo predecessore, Guglielmo Vairo
Inesistente! Nei pochi momenti di esistenza, disastrosa.
Il comune di Piaggine ha la disponibilità di diversi immobili, alcuni ristrutturati da poco, altri da tempo … Come pensa di metterli a reddito?
Lei mi sta chiedendo quali strategie intendo usare per provare a convincere un eschimese a comprare una crema abbronzante. Per molti di questi immobili come quelli già adeguati da un punto di vista strutturale ed antisismico occorrerà una conversione d’uso, per quelli ancora non adeguati cercheremo di adottare strategie simultanee che ci consentano di utilizzarli subito e non creare vuoti scatoloni a cui dare un senso come quelli ereditati. Tanto per fare un esempio concreto l’ufficio tecnico sta predisponendo uno studio per l’adeguamento sismico dell’ex mercato coperto che può diventare un’efficiente Casa Comunale. Se ci riusciremo il passo successivo sarà demolire quell’obbrobrio che ora ci ospita. Per complessi più importanti come quello del Convento stiamo valutando diverse strategie e sceglieremo la più vantaggiosa per l’Ente.
Anche il comune che lei amministrerà nei prossimi cinque anni ha vissuto il fenomeno dello spopolamento e, contemporaneamente, la popolazione anziana residente continua ad aumentare. Come la sua amministrazione affronterà la situazione?
Questa è ancora più complicata della crema abbozzante agli eschimesi. Il fenomeno dello spopolamento è conseguenza di politiche nazionali che hanno sempre ignorato e bistrattato le aree interne. Il fenomeno è mondiale e le popolazioni tendono ad accentrarsi in grossi agglomerati. Siamo inermi e l’unica cosa che possiamo fare è cercare di rendere migliore la vita di chi è rimasto.
Ancora più degli abitanti, è il patrimonio abitativo che decade! Di anno in anno le case disabitate aumentano colorandosi di verdi cespugli che crescono sulle pareti. Come intende affrontare la problematica?
Sarebbe semplice se si conoscessero i proprietari che sono i primi responsabili delle loro proprietà, ma purtroppo spesso non si riesce neanche ad individuarli e si è costretti ad intervenire a tutela della pubblica incolumità con fondi bilancio. L’unica strada percorribile è concorrere ad eventuali misure di finanziamento per il recupero dei borghi
Piaggine è anche un comune che attrae un buon numero di turisti amanti della montagna. Come intende favorire l’incremento delle presenze?
La montagna è la nostra principale risorsa naturalistica, un patrimonio da tutelare e proteggere. È l’elemento fondante dell’identità del nostro territorio, da cui partire per uno sviluppo equilibrato e dinamico in particolar modo in un contesto storico come quello attuale che vede la necessità di accelerare i processi di approvvigionamento di energia. È quanto abbiamo scritto nel nostro programma amministrativo. Per il rilancio e lo sviluppo delle sue potenzialità è necessario porre in essere strategie non calate dall’alto ma costruite sul territorio insieme a tutti gli attori in gioco. Il rilancio dell’autogoverno locale diventa un’esigenza ineludibile al fine di evitare che le strategie di intervento vengano ad essere vanificate. Non potrà certo essere il compito di chi chiama gli operai della Comunità Montana per tagliare l’erba in prossimità delle elezioni, ma sarà il compito che svolgeranno i nostri rappresentanti presso la Comunità Montana e all’interno della Comunità del parco, dell’Unione dei Comuni che si batteranno affinché i servizi ecosistemici forniti dal nostro territorio e dalle nostre montagne siano al centro di politiche di sviluppo che incorporino il loro valore nei costi che la comunità deve sostenere per il proprio benessere, con un ritorno di risorse ben orientate nel loro utilizzo a fini di sostenibilità ambientale e socioeconomica-
Oltre che con il miglioramento dei servizi già esistenti quali il Rifugio forestale noi siamo già partiti con una proposta elaborata all’interno del Contratto di sviluppo “Grande Salerno” che ci auguriamo venga finanziato e non si perda con il cambio di governo che ci sarà a breve. La nostra idea è quella di creare dei sentieri sicuri ed accessibili e realizzare camping ecologici nelle aree del rifugio forestale e della fontana dei Caciocavalli. Quando questa intervista sarà pubblicata sarà stato asfaltato il tratto finale di accesso alla Cappella del Monte Vivo ed all’area di ristoro antistante la stessa. Una strada che dall’epoca della sua realizzazione negli anni 70 non aveva visto alcun intervento manutentivo.
La montagna è anche il luogo dove si vede un rifiorire di terreni rimessi a colture di qualità da giovani volenterosi. Che strategia ha in mento per accompagnare queste imprese sulla strada del successo?
Vogliamo proporci come guida e partner collaborativo per gli operatori economici locali, ascoltare per capire, interpretare ed affrontare gli effetti della crisi locale, sostenerne le difficoltà e supportare gli operatori nella crescita. Abbiamo la fortuna di avere nella nostra comunità giovani imprenditori che stanno portando con le loro aziende e i loro prodotti il nome del nostro paese ovunque nella penisola, in Europa e nel mondo; queste giovani realtà imprenditoriali meritano un sostegno più ampio da parte delle istituzioni e lo avranno in maniera completa e concreta.
Il territorio comunale è completamente nel perimetro del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Ha già incontrato il presidente dell’ente per attivare iniziative utili alla vocazione ambientale delle aree interne.
Non ho ancora incontrato il Presidente ma ho già avuto proficui contatti col Direttore dott. Romano Gregorio, che peraltro è sindaco di Laurino comune a noi vicino non solo geograficamente ma soprattutto per storia e cultura condivise. Con lui speriamo di avviare un proficuo dialogo che rechi vantaggi alle comunità dell’intero Alto Calore.
La comunità Montana Valle del Calore ha ancora diverse competenze si nei comuni che la fanno parte. Come si porrà nei confronti dell’attuale presidenza?
La nostra Comunità Montana deve prendere atto che la sua esistenza non è dovuta alla piana del Sele ma al Massiccio del Cervati ed alle sue emergenze naturalistiche e silvo pastorali. Non siamo interessati a poltrone per dare incarichi di comodo ma vogliamo essere protagonisti delle politiche di valorizzazione del territorio e che queste producano effetti favorevoli anche a livello di assunzioni lavorative.
Alla Provincia di Salerno, invece, cosa ha intenzione di chiedere per il suo comune?
Non so proprio cosa possa darci la provincia di Salerno, non riescono ad assicurare neanche la manutenzione ordinaria né a riaprire interi tratti ufficialmente chiusi per pericolo di frana o caduta massi ma sui quali la cittadinanza continua a transitare a rischio e pericolo perché non ha alternative. Se noi cittadini dovessimo rispettare i divieti di transito sulle provinciali che ci interessano dovremmo uscire in elicottero. L’unica cosa che chiedo alla provincia è che chiudano i battenti e consegnino le chiavi al Ministero degli Interni.
Tra Piaggine e i comuni viciniori, Valle Dell’angelo, Laurino e Sacco, non c’è mai stata una grande collaborazione, se mai un vigile indifferenza. Come agirà nei loro confronti per modificare questo luogo comune e trattare da una posizione di forza con gli enti sovracomunali citati e con la regione Campania?
Anche se avessimo la fortuna di trovare punti strategici in comune non avremo mai una posizione di forza. Gli enti citati non arrivano a 3.000 abitanti, per la regione Campania noi non esistiamo, finché Napoli sarà in Campania. Dovremmo avere una regione diversa magari la Basilicata. In fondo siamo lucani.
Ho seguito l’ultimo consiglio comunale tenutosi lunedì 8 agosto 2022 durante il quale lei ha monopolizzato l’evento con dopo che il presidente le ha dato la parola per le sue comunicazioni. Ha intimato più volte ai rappresentanti dell’opposizione di “tacere” e il presidente non ha dato loro la parola per poter controbattere adducendo motivi regolamentari. Non le sembra di aver esagerato?
Il primo atto di un sindaco in qualsiasi parte d’Italia è il giuramento. “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare fedelmente la Costituzione e le leggi dello Stato, di adempiere ai doveri del mio ufficio nell’interesse dell’Amministrazione per il pubblico bene”. Questa formula prima di me l’ha recitata il mio predecessore, ma io sin da subito mi sono trovato ad affrontare tematiche in cui è emerso l’assoluto dispregio del bene comune. Io ho preso molto seriamente l’impegno affidatomi e trovo intollerabile che si possa usare una carica istituzionale per fare gli interessi di un privato a danno di un’intera comunità. Di fronte alla gravità della situazione non credo di aver esagerato perché l’evidenza dei fatti non consente giustificazioni né repliche a meno che io non stia dicendo bugie. In tal caso se ciò che io ho riferito non corrisponde al vero gli strumenti normativi e regolamentari consentono repliche scritte nonché richieste di inserimento di argomenti all’ordine del giorno al gruppo di minoranza. Ma se lei ha seguito il consiglio, gliela faccio io stavolta la domanda, che idea si è fatto?
Non mi sottraggo al rispondere alla sua domanda che è interessante quanto inconsueta in un’intervista!
Ho assistito a decine di consigli comunali nel corso della mia vita sia dall’interno, avendo fatto il consigliere comunale ad Induno Olona in provincia di Varese dove ho vissuto per 18 anni, sia come giornalista nell’area del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Ho ascoltato interventi anche molto duri e irriverenti tra consiglieri e sindaci delle parti avverse senza far scendere il livello del confronto ad in livello inascoltabile sotto l’aspetto politico e irriguardoso nei confronti di chi vi assiste silente da protagonista attivo (presidente e consiglieri) e passivi (il pubblico) accorso nella sala per seguire i lavori …
Spero che lei come sindaco possa continuare il suo lavoro al servizio di Piaggine adottando lo stesso stile che ha usato in questa intervista che, pur esprimendo giudizi pesanti, sul suo predecessore, non ha rinunciato ad un tono adatto all’istituzione che rappresenta.