Ritorna, finalmente dopo due anni di stop l’evento gastronomico cilentano per eccellenza, i “Ciccimmaretati”, uno degli appuntamenti piu’ attesi del periodo estivo. Parliamo dell’evento pluripremiato e rinomato che, sponsorizza il Cilento attraverso la fantastica cornice del borgo stiese e nella salubrità’ dell’aria fresca dei castagneti di Stio, si puo’ godere del servizio di un’attenta e sapiente ricerca maturata in anni di esperienza dall’associazione “Il Punto”. Dal 17 al 23 agosto, si ritorna a saggiare pietanze dal gusto prelibato, ricchi di profumo rurale e di povera origine contadina. Claudio, quali novità’ ci sono?
Non è cambiato nulla perché ricominciare dopo due anni è come in pratica farlo da zero ed il lavoro è tanto, già cercare di ripartire facendo le stesse cose degli anni precedenti non è semplice, anche logisticamente nel luogo dove si svolge l’evento è tutto da ripristinare. Per quest’anno l’obiettivo è quello di riproporre le cose così come le avevamo lasciate, con il mercatino, con l’animazione e le serate musicali che subiranno un piccolo ridimensionamento. D’altronde con una situazione pandemica non del tutto alle spalle, le spese sono quelle che sono, e vista la condizione attuale, dopo due anni di pausa non abbiamo soldi in cassa. Tuttavia non cambierà nulla, ci sarà il menù per i celiaci e garantiremo, come sempre, la partecipazione alle persone disabili con un percorso ad ok. Nessuna novità eclatante nel menù o nell’organizzazione.
Dopo 3 decadi si puo’ dire che, quasi tutti abbiano preso parte, gradito e goduto dell’evento dei “Ciccimmaretati”. Dietro questo successo, nel quale i piatti contadini sono protagonisti, c’e’ una ricerca attenta e scrupolosa delle materie prime di qualità’, soprattutto quelle che hanno la targhetta del “Km Zero” e logicamente di derivazione biologica.
Fondamentalmente si predilige la questione dei prodotti di qualità, soprattutto quelli a “Km Zero”, ma come ben sai non sempre questa cosa è possibile, voglio dire lo stesso “fagiolo regina” di Gorga non gode di una consistente produttività in termini quantitativi e quindi sufficienti per poter soddisfare l’esigenza. Laddove non c’è questa possibilità, si sopperisce comunque con prodotti altrettanto di qualità. D’altronde questa attenzione alla qualità c’è sempre stata, altrimenti il risultato finale, sarebbe stato diverso. Pertanto un altro fattore importante, è stato quello di rispettare perfettamente la tradizione nella preparazione delle pietanze.
C’e’ da augurarsi, o meglio spronare le aziende locali nell’intensificare la produzione con modelli legati ad agricolture biologiche e organico rigenerative?
Sicuramente sarebbe stato preferibile veder nascere una filiera dalla quale attingere, potrebbe essere ancora una cosa auspicabile. Quanto ai prodotti utilizzati alla sagra, la ricerca c’è sempre stata, ad oggi non li troviamo tutti a Stio, ma li troviamo comunque nel circondario.
Durante l’arco di tutto questo tempo, ogni anno dal 17 al 23 agosto, periodo consueto in cui si svolge l’evento, ho visto crescere di pari passo all’aspetto culinario, vuoi anche per legami di forte affinità’, un interessante legame con gli aspetti culturali con un’attenzione particolare all’artigianato, alla musica e all’editoria cilentana. Ricordo da sempre, con un suo spazio dedicato, il celebre editore di testi dedicati al Cilento, Giuseppe Galzerano. Come nasce questo ricco contenitore?
La partecipazione di Galzerano risale agli antipodi, la sua presenza c’è stata quasi da sempre, anche quando avevamo il vecchio sito a disposizione. Tutto questo nasce dal filo conduttore delle tradizioni e della promozione del territorio che, non passa solo per aspetti culinari, ma anche per quelli che sono realmente gli elementi storico – culturali dei luoghi. Tuttavia grazie anche all’amicizia che ci lega a Galzerano, qualche anno fa, abbiamo pubblicato un testo di ricette. Anche il mercatino, che nasce si da un’esigenza organizzativa, quella di intrattenere, ma con il fine sempre legato ad aspetti promozionali, come ad esempio accade lo stesso per diverse postazioni dedicate alle aziende agricole locali.
Qual e’ il messaggio che ti senti di lanciare per questa attesa ripartenza che molti cilentani e non, aspettavano da ben due anni?
Un messaggio che un po’ tutti ci auguriamo, soprattutto quello di una ripresa del contatto fisico e dell’ospitalità. Una normalità nei rapporti, oltre a quello di continuare per la strada di avere più persone possibili e di amici che ci vengono a trovare e salutare.
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