“L’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha a sua disposizione un patrimonio immobiliare riferito a fabbricati e terreni composto complessivamente da n. 51 beni di cui: • n. 18 in proprietà; • n. 33 in comodato d’uso gratuito. In delibera si legge ancora che “Preposto che la gestione corretta ed economica del patrimonio immobiliare pubblico, rientra tra gli specifici doveri di un Ente Pubblico, risulta, pertanto importante programmare l’utilizzo secondo principi di efficacia, efficienza ed economicità!” Il Piano riporta per ogni singolo immobile una scheda identificativa riportante: localizzazione, destinazione d’ uso, titolo di proprietà, breve descrizione, situazione attuale, proposta di utilizzo.”
Così riportavamo ciò che era stato deliberato dal Consiglio direttivo dell’ente parco insediatosi da circa un anno a palazzo Mainenti sul sito del Settimanale UNICO (https://www.unicosettimanale.it/news/attualita/725184/tommaso-pellegrino-da-seguito-alla-promessa-fatta-di-mettere-a-reddito-i-beni-del-parco).
Si trattava di un piano che prevede la messa a “reddito” di immobili e terreni che l’Ente Parco, negli anni ha acquisito in proprietà e in comodato d’uso gratuito che nel tempo avevano registrato una evoluzione nella loro funzionalità della quale risulta doveroso assicurare un efficiente utilizzo: in sostanza la loro messa a reddito.
Si trattava di cedere a terzi la gestione, in via definitiva o in affitto, a fronte della corresponsione di un canone con un risparmio per la casse dell’ente almeno per la manutenzione e gestione ordinaria e, cosa ancora più importante, il mantenimento del valore almeno nominale degli investimenti fatti nel tempo.
Si farebbe così una ridistribuzione delle responsabilità ed anche un significativo risparmio di risorse (circa € 400.000 all’anno) da parte dell’ente al netto degli investimenti fatti finora (circa € 100 milioni tra acquisizioni e interventi di ristrutturazione.
Senza contare che la mancata messa a reddito dei beni, così come riconosciuto anche in premessa nella delibera del consiglio con la quale si dava via all’operazione, si crea un danno anche sociale perché “È utile sottolineare che per gli Enti pubblici viene considerato il complesso dei beni, fabbricati e terreni, appartenenti a qualsiasi titolo alla pubblica amministrazione, il cui utilizzo ha come scopo primario il soddisfacimento dei bisogni pubblici della collettività dei territori amministrati.”
Nel 2022, sul sito dell’ente http://www.cilentoediano.it/it/amministrazione-t Canoni di locazione o affitto si legge che “Nel corso del 2020 l’Ente Parco non ha avuto canoni/fitti né attivi né passivi.”
Questo fa pensare che nulla è intervenuto a modificare la situazione, salvo prova contraria …
Il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni è stato una grande sogno per intere generazioni di giovani nati nell’area compresa nel perimetro del Parco. Vincenzo La Valva e Domenico Nicoletti vollero “eleggere” la “Primula Palinuro” a suo simbolo. Un fiore rarissimo che ancora oggi è difficile “incontrare” se non osservando attentamente tra le pieghe delle scogliere che sporgono sull’area marina protetta di Baia Infreschi e della Masseta.
Quel sogno oggi si sta trasformando in un “incubo” per i destini per una delle aree protette più grandi d’Europa in quanto, se fino a qualche anno fa bisognava “difendere” il “Parco” da chi lo contestava per i vincoli e per il divieto di abbattimento dei cinghiali, oggi si fa fatica a farlo entrare sia nelle discussioni della politica locale sia negli stiracchiati chiacchiericci di “mezza estate” sui quali si avvitano i pensionati davanti ai bar nei piccoli e “grandi” borghi che costituiscono l’anima del territorio.
Eppure, non c’è trasmissione televisiva che non abbia fatto visita e raccontato “quant’è bello” questo angolo di mondo; non c’è azienda legata al turismo o alla produzione di prodotti tipici che non esponga, bene in vista, il logo del Parco; non c’è parco in Italia e nel mondo che non faccia notizia in questo momento di crisi planetaria per i cambiamenti climatici; non c’è luogo più attraente per chi, a causa di pandemia e guerre, cerca più spazio e meno velocità …
È proprio vero! C’è un’entità superiore che rende miope chi si sta perdendo e acceca chi potrebbe e dovrebbe agire chi è alla guida della scialuppa verso un approdo sicuro …
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