Nonostante le mille difficoltà create dalle continue modifiche “in corso d’opera” e dagli ostacoli alle cessioni del credito, il Superbonus 110% continua ad attivare enormi investimenti, a creare nuova occupazione, e a contribuire concretamente alla riqualificazione, messa in sicurezza e adeguamento energetico di numerosi edifici. I dati ENEA, aggiornati al 31 maggio scorso, rilevano 172.450 asseverazioni, per un totale di investimenti ammessi a detrazione per 30 miliardi e quasi 648 milioni di euro (€ 30.647.939.180,47 per la precisione). Un dato estremamente confortante, che testimonia ancora una volta l’enorme interesse registrato da questa forma di incentivazione che – giova ricordarlo – anche la Commissione europea, nel suo Country report allegato alle raccomandazioni contenute nel pacchetto di primavera del semestre europeo, ha ritenuto di grande valenza strategica, auspicandone una estensione temporale e sollecitando il Governo italiano ad intervenire per rendere strutturali queste misure di sostegno. “Persistono sempre più incomprensibili forme di ostracismo o diffidenza – accusa il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – benché ormai sia sempre più evidente come il Superbonus 110% abbia prodotto soltanto risultati positivi, da qualunque punto di vista si voglia esaminare la questione: economico, settoriale, occupazionale. Sono quindi sempre meno comprensibili e giustificati i continui freni posti dal Governo, con una frenesia modificatrice che ha prodotto effetti devastanti, bloccando tanti cantieri e mettendo finanche a rischio la sopravvivenza di centinaia di imprese, costrette a sospendere i lavori nella materiale impossibilità di cedere i propri crediti”. I dati sono estremamente positivi in Campania, dove gli investimenti complessivi, al 31 maggio scorso, hanno superato i 2 miliardi e 370 milioni di euro e gli investimenti medi, per quasi tutte le tipologie di immobili, sono stati superiori ai dati medi nazionali. “Un dato su cui tocca sicuramente riflettere – continua il presidente di Federcepicostruzioni – è che gli investimenti monitorati dall’ENEA, tanto in Campania quanto nel resto d’Italia, sono in buona parte relativi a lavori conclusi. Vale a dire che questo strumento, tra lungaggini, scadenze, freni alle cessioni e complicazioni burocratiche, sta esaurendo il suo impatto ed il suo peso strategico. È quindi questo il momento in cui decidere per stabilizzare lo strumento e rendere questa tipologia di investimenti strutturale. Si tratta, del resto, di un modo intelligente per attivare investimenti privati nella riqualificazione, nella messa in sicurezza e nell’adeguamento energetico di tanti edifici vetusti, insicuri ed energivori. Abbiamo chiesto ed ottenuto un tavolo di confronto in ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, per superare le complesse procedure che ancora frenano le cessioni; proporremo anche l’attivazione di mutui speciali che rendano questo strumento accessibile ad una platea sempre più ampia di famiglie”. I dati ENEA al 31 maggio Gli investimenti ammessi a detrazione in Italia, al 31 maggio scorso, ammontano a € 30.647.939.180,47 (dei quali € 21.499.310.141,30 relativi a lavori conclusi). Quasi la metà degli investimenti (48,9%) ha riguardato condomini, il 33,8% edifici familiari e il 17,3% unità immobiliari funzionalmente indipendenti. L’investimento medio nei condomini è pari a € 562.115,06; quello degli edifici unifamiliari a € 113.134,52 e quello per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti a € 97.780,48. Dati positivi, ma non senza elementi di diversità, in Campania: gli investimenti ammessi a detrazione ammontano al 31 maggio a € 2.370.650.256,67 (dei quali € 1.495.067.285,99 relativi a lavori conclusi). La percentuale di investimenti che ha riguardato condomini è notevolmente più elevata rispetto al dato nazionale (61,1%), mentre più contenuti sono gli investimenti in edifici familiari (29,5%) e unità immobiliari funzionalmente indipendenti (9,4%). L’investimento medio nei condomini è più elevato rispetto al dato medio nazionale per tutte le tipologie di immobili: di oltre 40mila euro per i condomini (€ 604.922,67); circa 6mila per gli edifici unifamiliari (€ 119.946,01) e circa 9mila per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (€ 108.256,43).
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