Quando sabato pomeriggio ho risposto all’invito di Orlando Di Scola che mi annunciava l’ennesima iniziativa culturale nello “Spazio Paestum” davanti alla sede di Cilentomania, sono andato con mio nipote Alessandro più par parlare di altro che per sedermi ad ascoltare il protagonista dell’evento …
“Quando avevo 20 anni”, edito da “L’isola dei Ragazzi” Srl edizioni diretta da Serena Altieri è il libro! L’autore èdi Ettore De Lorenzo, un giornalista con una carriera professionale densa, variegata e importante. È libro sulle stragi di mafia rivolto ai ragazzi …
Le sedie predisposte a semicerchio all’ora d’inizio previsto per l’incontro restano desolatamente vuote, solo Rosario si avvicina all’autore che prende posto di fronte a esse accompagnato da un uomo con la chitarra che avrebbe dovuto accompagnare la lettura di alcuni brani tratti dal libro.
Non me la sento di abbandonare il campo e mi siedo di fianco all’unico spettatore in attesa che qualcun altro si aggreghi alla platea. L’imbarazzo si tocca con mano ma Ettore fa del suo meglio per sostenere la discussione raccontando che il suo “omaggio” a Falcone e Borsellino e a tutte le vittime della violenza mafiosa, aveva avuto un’accoglienza calorosa e attenta nelle scuole.
Solo quando si prende atto che l’evento bisognava rinviarlo ad altra data e, forse, in un altro ambiente, gli chiedo di poter acquistare il libro.
Con titubanza tira fuori dallo zaino una copia e me l’ha 2concede” in regalo. Gli ho chiedo di fare una dedica ad Alessandro che ha tre anni e dentro di me mi riproponho di leggerlo e commentarlo.
Solo oggi, 3 giugno, sono riuscito a farmelo “prestare” da mio nipote che lo aveva gelosamente depositato tra i suoi “giochi”.
Il pomeriggio è gravido di calore, la brezza che di solito batte sulla veranda oggi trova porte aperte sotto il portico che si affaccia sul giardino, mi stendo e mi immergo nella lettura del libro che, a prima vista, si presenta complesso e disarticolato nella rappresentazione grafica. Già la copertina della “copertina” è una trovata che disorienta: una raccolta di copie di pagine di giornali dell’epoca delle stragi con i volti dei magistrati uccisi e dei personaggi intervistati: Luigi De Magistris, Attilio Bolzoni, Raffaele Cantone, Frankie Hi NRG, Manlio Castagna, diego Bagni,Franco Battiato, Daniele Vicari,Caparezza, Leonardo Pieraccioni, … Giffoni FF
Quasi tutti hanno raccontato sé stessi e hanno ricordato i due “eroi” nazionali che hanno dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta e tenuta a bada come ogni altro corpo estraneo che mina la convivenza civile di una società. Per farlo è necessario affrontarla a viso aperto e con la forza e le regole che uno stato democratico può e deve, coerentemetne, mettere in campo.
Ettore si mette in gioco e chiede di entrare in partita ai suoi interlocutori ricordando dov’era nel 1992, all’epoca delle due stragi efferate. Ognuno, segnato da Capaci e da via D’Amelio, non hanno fatto alcuna fatica a collocarsi in quel tempo, né a ricordare cosa fecero nei giorni e nei mesi successivi. Lui era Napoli ed aveva 26 anni il 23 maggio del 1992 quando fu raggiunto dalla notizia dell’attentato di Capaci.
Anch’io ricordo quel giorno … mi trovavo alla stazione di Diamante di ritorno da uno stage nella comunità Saman a Cassano Ionico. Con me c’era mia figlia Francesca di 11 anni che avevo voluto portare con me per farle conoscere da vicino una comunità di recupero per giovani alcolizzati e tossicodipendenti.
Fu l’altoparlante della stazione ad annunciare che Falcone era stato assassinato, insieme a Francesa sull’autostrada che corre dall’aeroporto a Palermo presso Capaci.
Di anni ne avevo 37 e mi ero impegnato in politica candidandomi nella cittadina dove vivevo in provincia di Varese, Induno Olona. Il mio gruppo consiliare aderì alla RETE fondata da Leoluca Orlando che era in procinto di uscire dalla Democrazia Cristiana per fondare un partito nuovo. Non lo fece e nel Nord dilagò il fenomeno della Lega che ancora era una forza minoritaria.
I libri, quando sanno fare il loro mestiere, ti aiutano a ritornare sui tuoi passi, ti rendono libero di guardarti in faccia, di riconducono dove ti senti più libero, ti chiamano e richiamano al tuo dovere di essere umano.
Per questo ringrazio Ettore De Lorenzo che, se pur non ha trovato una platea ad ascoltarlo a Paestum, ha saputo smuovere almeno una coscienza. A dir la verità, non mi ero molto scaldato in occasione delle innumerevoli manifestazioni raccontate da stampa e TV in ogni ora del giorno e della notte per ricordare i due magistrati e le donne e uomini che li accompagnavano per proteggerli; ma con la lettura del libro di Ettore De Lorenzo, ho avuto modo di rivivere a pieno un tempo in cui feci un salto in avanti gigantesco nel mio modo di guardare il mio impegno sia nella vita professionale sia in quella politca e sociale.
“Quando Avevo 20 anni” di Ettore De Lorenzo mi ha offerto l’occasione di ritornare sui miei passi … grazie!
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