Ho conosciuto Adamo Coppola, sindaco uscente e non rientrante, di Agropoli fin dai tempi in cui era lo “scudiero” di Franco Alfieri. Un uomo calmo, con esperienza amministrativa solida alle spalle, sorridente e predestinato al ruolo di sindaco che, probabilmente, avrebbe preferito lasciare a qualche altro.
Ma la macchina elettorale messa in piedi da Alfieri, che marciava deciso verso la candidatura alle politiche, (non pensava di poter tentare l’avventura a Capaccio Paestum, impresa riuscita a Franco Palumbo da Giungano) non ammetteva deviazioni di sorta. Tant’è vero che Coppola salì le scale del palazzo comunale 57′ dopo la mezzanotte di lunedì 12 giugno 2017 con il 73% dei consensi. Furono 112 i candidati che lo sostennero in quell’occasione, tra questi tre oggi sono candidati sindaci: Elvira Serra, Massimo La Porta e Roberto Antonio Mutalipassi.
Agropoli volle dare un senso di continuità al percorso iniziato da Franco Alfieri con i suoi 10 anni di sindacato. Ma i problemi per Coppola iniziarono fin da subito e solo con la determinazione e l’appoggio del suo mentore, Alfieri, è riuscito ad arrivare praticamente fino in fondo al mandato anche se ha perso per strada buona parte dei consiglieri eletti nelle sue liste.
Bisogna anche dire che la “diaspora” è stata, se non favorita, tollerata da Alfieri che ha intravisto da lontano che il secondo mandato per Coppola sarebbe stato a rischio e lo ha “convinto” a gettare la spugna senza combattere.
Così facendo ha consentito un sostanziale serrate le fila tra i referenti del sindaco dei tre “mondi” che non potrebbe permettersi di avere alla guida di Agropoli un sindaco che gli si pari davanti in modo conflittuale nel prossimo futuro.
Certo è che Elvira Serra e Massimo La Porta che si contrappongono, insieme al altri, al prescelto di Alfieri, Roberto Antonio Mutalipassi, e che furono determinanti nelle passate elezioni per portare al trionfo di Coppola (73%) al primo turno, renderanno la competizione più agguerrita con l’obiettivo di costringere quest’ultimo al ballottaggio al secondo turno dopo 15 giorni.
Come è successo in passato, anche in questa tornata elettorale Franco Alfieri è sceso in campo pesantemente perché il suo progetto di “governo” dell’area vasta che comprende le due città più popolose dell’area compresa nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, rimarrebbe appeso nel vuoto senza la collaborazione solidale del comune di Agropoli.
Infatti, se gli Agropolesi eleggeranno Mutalipassi, si aprirebbe una prateria “politica” per l’attuale sindaco di Capaccio Paestum che ha già ipotecato la leadership dell’Unione dei comuni dell’Alto Cilento. Sullo slancio potrebbe anche chiedere a Vincenzo De Luca di poter dire la sua sulla scelta del futuro presidente del Parco che dovrebbe essere nominato a breve.
Si metterebbe fine così alla fase di prorogatio imposta dalla pandemia e dalla poca considerazione politica che il parco ha ad ogni livello tenendolo a “bagnomaria” per oltre un anno.
Adamo Coppola, intanto può guardare dall’alto dei suoi 5 anni di mandato alla battaglia elettorale che è in atto e consolarsi con la soddisfazione di aver governato la sua città con spirito di servizio e onestà intellettuale.
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