Agropoli, un tempo regno di Franco Alfieri 2°, torna alle urne senza più certezze “politiche” ammesso che le competizioni elettorali le possano garantire.
Adamo Coppola, portato sul “soglio” di quello che fu l’ufficio di Aflieri, è destinato ad essere “rottamato” dalla sua stessa maggioranza su invito proprio del suo amico e mentore da sempre. I perché della scelta di lasciare al termine del 1° mandato sono da ricercare nell’impossibilità di “replicare” in modo credibile il sistema di governo di Alfieri che, al contrario, è riuscito a fare meglio nel ruolo di Alfieri 3° insediatosi a Capaccio Paestum.
Dopotutto, Coppola si era incamminato sul sentiero arduo dell’imitazione senza imporsi ed imporre un cambio di passo che non necessariamente avrebbe dovuto essere più veloce né, tanto meno, lo stesso del suo predecessore.
Ha dato per scontato che, il solo fatto di porsi alla guida della “fuoristrada” lasciatagli in eredità dal suo predecessore, gli avrebbe dato l’abbrivio per conservare il consenso e l’apprezzamento dei suoi concittadini e, soprattutto, la “lealtà” della compagine di assessori e consiglieri approdati, insieme a lui, al governo della città.
Già da tempo, sui muri della città campeggiano manifesti di inducono a pensare che la battaglia è iniziata in anticipo con diversi potenziali candidati schierati ai nastri di partenza: almeno quello dei cartelloni pubblicitari.
A cominciare con Massimo La Porta, già sodale di Alfieri al tempo del 1° mandato, che è sceso in campo per competere per lo scranno più alto della città; sarà Costabile Spinelli, ex sindaco di Castellabate, a dargli man forte con due liste dopo aver rinunciato a correre in prima persona!
Anche Elvira Serra è in campo ed ha acquisito l’appoggio della lista civica di Gisella Botticchio. C’è tempo per eventuali colpi di scena ma sembra che i candidati in campo siano quelli citati.
Mentre Alfieri ha scelto chi dovrebbe prendere il testimone lasciato cadere da Coppola che ha fatto sapere di volersi dedicare a sé stesso per il prossimo futuro, dopo aver tentato di resistere cercando appoggi in ogni direzione.
È sul nome di Roberto Mutalipassi che si ricompatterà la schiera dei sostenitori del Centrosinistra. La Porta è invece impegnato a recuperare ogni possibile voto “contro”
La campagna elettorale è già partita e anche il centro destra fa quadrato intorno a La Porta che, vale la pena ricordarlo, è stato un sostenitore di Alfieri fin dalla prima ora. In fondo, la vera novità di questa tornata elettorale è proprio la discesa in campo di un uomo come La Porta che conosce bene le dinamiche con le quali affronta le campagne elettorali Alfieri.
Ma cosa spinge Alfieri a ritornare sul “campo delle 100 battaglie” vinte ad Agropoli quando ha tanto da fare nella Città dei Templi?
A parte l’istinto “corsaro” della “sfida” che lo ha portato a conquistare il traguardo di essere eletto sindaco in 3 comuni diversi (Torchiara, Agropoli e Capaccio Paestum), c’è in gioco il suo progetto politico di omogeneizzare un’area vasta intrecciando ed esaltando le peculiarità di ognuno dei comuni coinvolti, per poi lanciarla nel panorama regionale e nazionale alla conquista di spazi sempre più ampi sia in termini di visibilità sia per spenderla sul “mercato” dei bandi che nel prossimo futuro saranno risorse finanziarie fresche e immediatamente disponibili.
La “competizione” tra le due città più popolose dell’area del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni non nasce oggi, ma si è trascinata da decenni fin dai tempi si Pasquale Marino e Paolo Serra. In quei tempi ognuno giocava nel suo recinto e le sfide erano difficili da comparare. Oggi tutto avviene in tempo reale, pertanto, rompere questo equilibrio equivale a frantumare certezze consolidate e confrontarsi a colpi di progetti sempre più ambiziosi.
L’integrazione che immagina Alfieri è una sfida che va oltre ciò che è stato per inoltrarsi in un territorio sconosciuto di stretta programmazione che esalti le grandi potenzialità delle due città che, per fortuna, sono complementari: Area archeologica e Porto, commercio e sport, ospitalità diffusa e grandi alberghi, città compatta e città diffusa …
Ovviamente, c’è anche l’innata volontà di Alfieri di porre le basi per il “grande balzo” nella politica nazionale che più volte e per varie ragioni lo hanno costretto a rinunciare!
Ma questa è tutta un’altra storia …
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