Direttore Generale: D’Angelo Franco; Assicurazione qualità: Galardo Luigi; Produzione: Andrea Guido e D’Angelo Roberto;
Entrando negli uffici della ditta INFRATER si percepisce subito un diffuso senso di professionalità, non ostentata, ma abituale. Il motivo lo scoprirò dopo, durante l’intervista con Franco D’Angelo: questa ditta si relaziona soprattutto in una realtà (la Val D’Aosta) dove le relazioni, il rispetto del cliente, la disponibilità sono di casa.
E’ difficile lavorare in patria?
Diciamo che ci sono due patrie, non voglio sembrare nordista o scontato, però devo dire dalla nostra esperienza che si lavora meglio al nord. Per mentalità, per precisione, per serietà, per tanti motivi. Sono otto nove anni che lavoriamo in quel mercato, e si può reggere solo con molta professionalità. Al sud invece siamo da vent’anni nel settore edile, e si incontrano sempre problemi, incomprensioni. Non voglio dilungarmi ma in quella realtà si lavora meglio.
Ricostruiamo un po’ la storia di questa azienda.
INFRATER è il nome della nostra società. Significa infrastrutture sul territorio; è nata nel 1995 dalla fusione di due aziende già presenti e operanti a Roccadaspide da oltre un ventennio, la D’Angelo Lavori e la Edil Ba.Da. E’ un’azienda giovane ma che non nasce dal nulla; si porta con sé le conoscenze, le professionalità, le maestranze e le attrezzature di due esperienze consolidate. A cavallo tra il 1992 e il 1993, la famosa crisi “tangentopoli”, coinvolse il nostro settore non solo a carattere finanziario ma anche sotto l’aspetto morale. Ad un certo punto era sembrato che la nostra categoria fosse il principale delinquente del Paese. Ci trovammo ad un bivio, al Sud non c’era assolutamente “dove battere un chiodo” e tentammo questa esperienza al Nord, abbiamo da subito iniziato a lavorare in Valle d’Aosta, Ci sta andando molto bene, nel corso di questi ultimi sette otto anni siamo diventati tra le imprese più rispettate tanto che nel 1997 siamo diventati impresa di fiducia della regione Autonoma Valle d’Aosta.
Ci vuole dare alcuni dati.
Siamo 5 dirigenti, 4 impiegati tecnici, 3 impiegati amministrativi, 30 tra maestranze e operai. Nel complesso occupiamo circa 40 unità lavorative.
E il giro d’affari annuale?
Abbiamo chiuso il bilancio del 99 con circa 8 miliardi di volume d’affari, prevediamo nel 2000 di incrementarlo di circa 10-15%.
Come portafoglio lavori ?
Come commesse attuali, lavori in corso di esecuzione e lavori da iniziare abbiamo quasi 6 miliardi di contratti.
La vostra azienda ha costruito la struttura della Cooperativa Il Marrone per la lavorazione delle castagne. Racconti questa esperienza.
Devo premettere che la nostra è una azienda che si occupa esclusivamente di infrastrutture, e già in precedenza nella nostra provincia avevamo realizzato opere importanti. A proposito della Cooperativa Il Marrone posso dare dei dati. I lavori iniziarono nel febbraio nel 1999 su un terreno adibito a pascolo; l’opera è stata ultimata il 28 agosto 2000, quindi in quindici mesi abbiamo realizzato circa 9 miliardi di lavoro. Il nostro contratto con la cooperativa prevedeva di consegnare l’opera comprensiva di tutta la documentazione tecnico-amministrativa. Ciò significa l’aver consegnato l’opera con tutti i collaudi e le autorizzazioni, che posso assicurare, nella fattispecie, sono tantissime.
La progettazione l’avete fatta voi?
Esisteva già un progetto esecutivo, ma un po’ datato. Nel corso dell’opera con i nostri tecnici abbiamo eseguito diverse varianti, principalmente per due motivi. Ci siamo resi conto che la tecnologia prevista era superata, anche in termini di macchinari specifici per la lavorazione della castagna stessa. Inoltre, il progetto prevedeva la realizzazione della struttura su un altro suolo, in montagna e come si sa è stato realizzato nella vallata di Spinosa – Terraforte.
Dal punto di vista burocratico ha già accennato ad una situazione diversa rispetto al nord, ma ci sono stati particolari problemi ad appesantire il percorso della realizzazione.
Come già detto prima viviamo quotidianamente nei meandri burocratici, quindi la cosa non ci ha impaurito più di tanto. Devo dare atto della massima disponibilità che ci ha dato l’Amministrazione Comunale, però oggi per avviare un’azienda cosi fatta con le norme che ci sono in Italia, si deve avere a che fare con decine di Enti. Si averte purtroppo non solo da parte nostra che l’ordinamento italiano è troppo macchinoso.
Vi trovate in Valle d’Aosta con operai e dirigenti, quindi avrete seguito da vicino tutte la situazione disastrosa che la su si sta vivendo. Cosa ci può dire dal suo punto di vista?
Come tutte le tragedie, ci sono paesi distrutti anche interamente, ad oggi il conto dei morti è fermo a 23 con l’augurio che non ne vengano fuori altri. Siamo stati precettati dell’ANAS e dalla Protezione Civile di quella Regione con uomini e mezzi, per effettuare i primi interventi urgenti sulle strade. I nostri ed altri cantieri sono stati sospesi d’autorità e sono state utilizzate le nostre strutture e ovviamente quelle di decine di altre aziende per collaborare a riaprire le arterie di collegamento, aiutando “la macchina dei soccorsi” ad arrivare prima.
Circa un anno fa la vostra aziende subì un lutto per la tragica scomparsa di un giovane operaio, e insieme a voi tutta Roccadaspide partecipò commossa al lutto dei suoi familiari. Vogliamo ricordarlo?
Certo, si chiamava Bruno Giancarlo. E’ trascorso giusto un anno, il 6 ottobre 1999 cadeva da un’altezza di due metri morendo. Questa tremenda fatalità ci ha privato di un giovane brillante di soli 25 anni che era strafelice di lavorare con noi, una cosa allucinante! In Valle d’Aosta a Torgnon tutti i dipendenti hanno fatto dare una messa per commemorarlo. Quel giorno non si è lavorato e così sarà ogni anno nella nostra azienda.
Concludiamo questa intervista con qualche suggerimento per i giovani che hanno voglia di intraprendere l’attività imprenditoriale, il segreto per riuscire ad inserirsi da indipendenti nella società.
Penso sia fondamentale la perseveranza, il rispetto per il proprio e per il lavoro altrui e la serietà nel comportarsi, rispettare le norme, rispettare gli uomini che ci circondano indipendentemente dal ruolo che ricoprono.