Le mie costanti incursioni nell’affascinante stona del Cilento e dei suoi figli, mi hanno permesso di conoscere don Barbato lannuzzi, sacerdote di Valle dell’Angelo negli anni dell’era fascista La singolare vicenda di quest’uomo profondamente colto che, Professore di Teologia, avviato verso alti sicuri traguardi, rinuncio ad una brillante carriera, pur di rimanere accanto alla sua gente, ha destato il mio interesse. Un tale straordinario amore por il paese natio mi ha spinto a recarmi nei luoghi che lo videro operare, alla ricerca della viva testimonianza di quanti lo conobbero e poterono apprezzarne la generosità. Giunto a Valle dell’Angelo, ho scoperto che la piazza sulla quale sostavo era intitolata, appunto, al Canonico lannuzzi. Recatomi al Municipio, ho appreso che tale iniziativa che è stata decisa dall’attuale Amm.ne su proposta del Sindaco, il Dott. Salvatore Sindaco, il Dott. Salvatore lannuzzi. Il 6 novembre dello scorso anno, infatti, nell’Aula Consiliare, alla presenza di personalità culturali, politiche e religiose, si svolgeva la commemorazione di Don Barbato .Al termine della quale veniva inaugurata la piazza a lui intitolata.
“Prof. Ivone, Lei ha partecipato, in qualità di attento studioso della storia cilentana, al convegno, tenutosi nel 1999 a Valle dell’Angelo, sulla figura del Canonico Iannuzzi. Può raccontarci, brevemente, le impressioni che ne ha ricavato?”.
“Fu un Sacerdote molto intraprendente, attivo, animato da un profondo fervore religioso, Si ritrovò a curare la Comunità nel drammatico periodo della Prima Guerra Mondiale: preziosissimo intermediario tra i Vallangiolesi al fronte e i loro familiari, ne curò, in particolare, la corrispondenza. Uomo di fiducia di più Vescovi, fu Sacerdote, in Napoli, della Chiesa di Sant’ Anna a Palazzo, luogo di culto riservato alla nobiltà, e Rettore del Seminario di Vallo della Lucania La sua felice vena letteraria si espresse anche nella composizione di un apprezzato Inno alla Madonna”