“I Dolori Del Giovane Walter” sono una band cilentana nata da un’idea di Walter Valletta, giovane cantautore cilentano che per diversi anni, ha portato avanti un progetto da solista, tra canzoni inedite, cover e collaborazioni. Nel 2017 si concretizza in Walter l’idea di mettere insieme una band con cui realizzare un progetto musicale basato su pezzi originali, proponendo canzoni indie pop in lingua italiana con sonorità tendenti al rock contemporaneo. Il gruppo prende forma: una band con le carte in regola capace di dare corpo e anima alle liriche e ai testi di Walter, formata da Giuseppe Foresta alla chitarra, Elio Basile al basso, Alberto Guzzo ai synth/piano e Daniele Ripoli alla batteria. Fino al 2019 ricevono ottimo riscontro di critica e pubblico e dopo aver guadagnato il palco della finale del Tour Music Fest a Roma, entrano in studio per mettersi al lavoro sul loro primo Disco. Nel 2021, in vista dell’uscita imminente del primo singolo, si legano all’etichetta italiana Supermota Publishing (Urtovox), collaborano con l’ufficio stampa Unomundo e con il distributore digitale Believe Italia. A settembre 2021 viene quindi pubblicato il primo singolo sotto l’etichetta Supermota Publishing: il brano si intitola “Piano” ed è seguito a ruota da un videoclip girato dal regista Marco Jeannin (Frah Quintale, Amazon, Salmo, Coez). “Piano” porterà i ragazzi ad arrivare in finale per il premio Pigro Ivan Graziani, in finale al Supernova Contest (Color Fest) e tra i selezionati da MTV New Generation come band emergente della settimana per MTV Brand New. Si aggiunge alla lista finale del Rockcontest di Controradio (Firenze) in cui sono selezionati tra oltre 1000 band in tutta Italia. Il 2022 si apre con l’uscita del loro secondo singolo “Truman Show” pubblicato assieme al video ufficiale che vede in regia di nuovo Marco Jeannin. Il videoclip è un successo di critica ed è molto apprezzato anche dagli addetti ai lavori. In appena 3 settimane il singolo ottiene oltre sessantamila visualizzazioni su YouTube e più di ventimila riproduzioni su Spotify, portando i ragazzi ad entrare in alcune tra le più importanti playlist di musica indie e a girare in alta rotazione su numerose radio locali e nazionali, nonché in tv nella programmazione di MTV Hits Italia.
Per gli appassionati di musica più attenti è sempre un piacere scoprire nuove realtà, soprattutto se il contesto riferisce alla musica inedita. Com’è nata questa esigenza di fare musica propria?
Sentivo dentro di me il bisogno di esprimere le mie emozioni e i miei stati d’animo, chi meglio della musica può aiutarti? Diciamo che è stato un processo molto naturale trasformare i miei sentimenti in canzoni, farle ascoltare poi è un momento meraviglioso di condivisione, perché in quel momento stai donando a chi ti ascolta una parte di te, una parte di quello che sei stato e che hai provato.
Con l’avvento delle cover band, nella maggior parte dei contesti lavorativi ordinari, la musica inedita viene quasi sempre posta in secondo piano. Al di là dei motivi, che possono essere tanti, mi chiedo sempre: esiste un modo per invertire la tendenza? Tu cosa proporresti?
Penso che chi decide di fare musica dal vivo, mi riferisco ovviamente a locali, club o qualsiasi altra struttura che propone principalmente cover, dovrebbe modificare il calendario alternando gruppi inediti a cover band così che la gente possa iniziare ad abituarsi ad andare ad ascoltare musica con più attenzione e curiosità rivolta alle band emergenti.
Con la band, avete preso parte e suonato in diversi contesti e concorsi di rilievo nazionale. Per un gruppo che si espone in prima linea e che vorrebbe raggiungere dei risultati popolari in termini artistici è questa la strada su cui puntare? O c’è anche dell’altro su cui lavorare?
Sicuramente oggi c’è molta più possibilità di arrivare alle persone e quindi far conoscere la propria musica attraverso internet che rimane il mezzo “pubblicitario” numero uno, rimaniamo comunque con un’idea “vecchio stile” per promuoverci e farci conoscere che è quella del live. I concorsi che abbiamo fatto non sono stati solo un modo per farci conoscere dagli addetti ai lavori, spesso ci siamo trovati di fronte un pubblico incuriosito dalla nostra musica e successivamente ce li siamo ritrovati magari sui social a seguirci e a sostenerci. Penso che il contatto diretto con il pubblico rimanga sempre la formula più vera e genuina.
Da quasi un decennio, il fenomeno italiano dell’indie pop rappresenta una corrente di riferimento per molte band emergenti e per una consistente fetta di pubblico. Indubbiamente è una scena del tutto nuova in Italia, con linguaggi e sonorità precise che ne caratterizzano lo stile. Se dovessimo però, pescare qualcosa che abbia influenzato il tuo modo di scrivere canzoni, che appartenga anche ad un tempo andato, quando l’etichetta “indie” ancora non era in voga, cosa sceglieresti e perché?
Come band abbiamo la fortuna di avere ascolti diversi e stili individuali vari, c’è chi viene dall’impostazione classica, chi dal blues, chi come me dal cantautorato italiano. Se dovessi dirti tre riferimenti musicali dei dolori del giovane Walter direi senza dubbio Cremonini, Battisti e gli Zen Circus come band ormai ventennale del panorama italiano.
Quali sono i tuoi/vostri prossimi impegni?
Come prossimi obbiettivi abbiamo sicuramente la finale il 19 aprile a Roma per partecipare poi, al Concerto del primo maggio di Taranto. A giugno dovremmo uscire con il nostro terzo singolo intitolato “occhi rossi”, dopodiché penseremo all’uscita del disco sempre previsto nel 2022.
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