La Provincia di Salerno organizza la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che avrà luogo a Paestum dal 9 al 12 novembre 2000.
Il Presidente Andria ha accettato di rispondere alle nostre domande.
Signor Presidente, tracciamo un breve bilancio delle precedenti edizioni della Borsa quando siamo ormai prossimi alla terza edizione.
La manifestazione ha registrato risultati eccellenti nella seconda edizione appena conclusa. Su un’area di circa 8000 ma, raddoppiata rispetto al 1998, hanno trovalo collocazione 115 espositori (in rappresentanza di 4 paesi esteri, 10 regioni, 20 province, 40 comuni) che hanno incontrato circa 12.000 visitatori. Sono stati effettuati 20 seminari ed altrettante conferenze. Al Workshop 35 Tour Operator provenienti dai mercati europei, (Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia) hanno incontrato l’offerta mediterranea rappresentata da oltre 200 operatori. I contatti al sito www.borsaturismo.com sono stati oltre 18.000.
È gratificante sapere, dati alla mano, che un lavoro fatto bene, sia apprezzato e messo a profitto da un vasto pubblico.
Alla notevole soddisfazione, si aggiunge ora la consapevolezza di qualificare la Borsa migliorando gli allestimenti dell’area espositiva e incrementando la presenza della domanda internazionale.
Quali saranno i punti di forza, quali i settori più interessati alla manifestazione?
La Borsa ha una sua peculiarità in quanto unica al mondo nel promuovere l’incontro tra domanda e offerta nel settore del turismo archeologico e costituisce una vetrina delle varie destinazioni mediterranee con attrattive in tale importante segmento.
Oltre ad essere il più importante punto d’incontro tra la domanda e l’offerta, quali altre opportunità offre la borsa per i vari operatori turistici e semplici curiosi?
La Borsa costituisce anche una importante occasione di approfondimento e di aggiornamento professionale sulle tendenze del mercato. Si potranno seguire conferenze alla quali partecipano esperti di livello internazionale, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Salerno, il Dipartimento di Analisi delle Componenti Culturali del Territorio dell’Università degli Studi 9di Salerno, il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello.