Raccontare un evento è sempre molto difficile. Raccontare una festa politica lo è ancora di più, Ma raccontare un mondo come quello del Partito Popolare Italiano Salernitano è veramente arduo, Lo è in particolar modo per uno come me che, sin da bambino, e stato introdotto alla politica e a quella democristiana in particolare, La prima sensazione e di ritrovarmi in un “recinto” che conosco bene. Rivedo facce vecchie e nuove ma che hanno lo stesso modo di parlare, di muoversi, di gesticolare, di sempre. E’ giusto parlare un
attimo della festa: perfetta organizzazione, indovinato il posto (Piazza Santini a Capaccio Scalo) e buona l’idea di organizzare gli stand portando in velina realtà produttive e turistiche provenienti dalle varie parti della Provincia. Il Segretario Provinciale Domenico Pica era visibilmente soddisfatto e lo ha dichiarato più volte di fronte al ricco parterre di presenze prestigiose; tutti i più importanti personaggi del partito a livello regionale non hanno fatto mancare la loro presenza. Il neo Vice presidente regionale Antonio Valiante e “‘On. Ciriaco De Mita in testa. Circa diecimila persone sono transitate in piazza Santini a curiosare tra gli stand e a seguire i dibattiti ha dichiarato Francesco Rega, uno dei giovani organizzatori della festa.
I dibattiti, appunto! Sono state la vera sorpresa, tanto da far dire ad Alfonso Andria compiaciuto ad una sala gremita, che è un vero segnale di cambiamento.
E’ finito il tempo delle parole. E’ giunto il momento di fare politica nella concretezza dice nel comizio di apertura la responsabile femminile del PPI salemitano, G.Ancora Niglio.
Più sanità e servizi nel territorio e un po’ meno facoltà di medicina” dirà più tardi il Sen. Michele Pinto nel corso del dibattito sull’istituzione della Facoltà di medicina a Salerno. “Basta con l’ansia rivendicativa e più regionalismo solidale” ha rilanciato l’Ass. Reg. Teresa Armato. Ce n’è già abbastanza per far arricciare il naso ad alcuni vecchi ” boiardi” presenti. Ma il mugugno vero e proprio si è sentito quando la Armato ha illustrato il suo programma per la sanità pubblica in Campania addolcito solo dal riconoscimento al lavoro svolto da Ettore Liguori suo predecessore nell’incarico. Ha chiamato gli enti locali ad assumere un ruolo da protagonisti nel processo di decentramento (sono già state burocratizzate le procedure per l’assegnazione dei fondi alle ASL: da 60 passaggi si è arrivati a 15 ma ha anche chiesto loro di aderire alle linee strategiche e ai principi a cui si ispira la Giunta Bassolino: territorializzazione, omogeneizzazione, emergenza (rendere più efficace il servizio 118), rimodulazione delle convenzioni con i privati, e soprattutto vigilanza e trasparenza: “meno scrollate di spalle” quando si vorrà affermare il principio della responsabilità. La Armato ha anche comunicato di aver ottenuto, insieme a Bassolino,
lo sblocco dei fondi circa 400 miliardi) relativi all’Art. 20 della finanziaria del 98. In merito alla Facoltà di Medicina a Salerno è rimasto aperto un solo spiraglio: verificare se all’atto della dislocazione del Policlinico di Napoli ci saranno le condizioni per ridare a Salerno la possibilità di annoverare nel suo Ateneo la rinata “Scuola Medica Salernitana”,
massima aspirazione del Dott. Bruno Ravera presidente dell’Ordine del Medici di Salerno.
Mattatore dell’incontro dibattito sulla “Ripresa dell’occupazione e le opportunità di Agenda 2000” è stato sicuramente Alfonso Andria che ha rivendicato all’Amministrazione Provinciale
il merito di aver anticipato molte strategie messe in agenda dalla nuova Giunta Regionale assumendo il ruolo di coordinamento delle istanze locali, creando così le condizioni per rendere praticabile il decentramento, vero pilastro della politica “bassoliniana”.
Aeroporto di Pontecagnano, completamento della variante alla SS 18 con l’inizio
dei lavori della Futani -Centola l’interporto, completamento della terza corsia della SA-RC, Borsa del Turismo Archeologico del Mediterraneo e prossima sistemazione della strada litoranea con la creazione di una pista ciclabile, solo per citare le opere che più significativamente, potranno dare slancio all’economia salernitana lanciata, come ha confermato Augusto Strianese, Presidente della CC di Salerno, verso l’interiorizzazione del commercio dei prodotti agricoli, turistici e artigianali della Provincia. Non sono mancati puntuali richiami ad un pragmatismo operativo del Presidente di I.G., Carlo Borgomeo, l’uomo che, a mio giudizio, meglio incarna questa nuova voglia di “concretezza” nel rispetto della tradizione del Partito Popolare Italiano che rivendica e ostenta insegnamento di Don Luigi Sturzo.
Bartolo Scandizzo