Roccadaspide. Continuiamo il nostro viaggio all’interno dell’ospedale civile di Roccadaspide: terminati i diversi reparti, è giunto il momento di curiosare nell’Unità Operativa di Radiologia, diretta dal primario Dr. Giangiuseppe Peduto, proveniente dal nosocomio di Vallo della Lucania dove rivestiva il ruolo di aiuto.
Dottor Peduto da quando riveste il nuovo incarico alla radiologia di Roccadaspide, avrà avuto modo di riscontrare diversi tipi di patologie, quali sono state le più importanti e quelle più frequenti?
Le patologie più importanti sono state la calcolosi della colecisti, la calcolosi renale e alcuni casi di tumore del colon. Tra le patologie più frequenti e diffuse su questo territorio sono le malattie respiratorie, molte persone sono colpite da enfisema. Ho avuto anche dei casi di cancro alla vescica in alcuni contadini, che potrebbero essere riferiti all’uso incongruo di
anticrittogamici. Per ciò che concerne la traumatologia l’indice è piuttosto basso, probabilmente perché siamo lontani dalle grosse vie di comunicazione a scorrimento veloce, e gli incidenti gravi sono sicuramente meno frequenti.
Cosa è in grado di offrire all’utenza l’unità operativa di radiologia?
Può offrire tutte le prestazioni ecografiche dallo screening all’anca neonatale a quello della patologia tiroidea, oltre a tutte le prestazioni della radiologia convenzionata, dalla semplice radiografia agli esami con mezzo di contrasto.
E’ in programma l’acquisto di ulteriori attrezzature specialistiche?
E’ stata bandita una gara per l’acquisto di una TAC spirale di ultima generazione in grado di soddisfare qualsiasi richiesta una nuova apparecchiatura all’avanguardia, fondamentale per gli utenti che non saranno più costretti ad affrontare decine di chilometri per una prestazione sempre più frequentemente richiesta, che permette lo studio della patologia cerebrale che non è possibile studiare con la radiologia tradizionale.
E per quanto riguarda i tempi, quando dovranno aspettare gli utenti per usufruire di questo servizio?
I tempi sono molto brevi. Le ditte hanno già presentato le loro offerte, bisogna solo attendere che la commissione di tecnici nominata dal direttore generale, decida quale tipo di macchina acquistare, consideri che è un investimento da parte della direzione di un miliardo.
Inoltre, è stato acquistato un nuovo ecografo di ultima generazione, per una somma di duecento cinquanta milioni di lire.
Secondo lei come ha risposto la popolazione di questo territorio all’apertura dell’ospedale di Roccadaspide.
I reparti sono tutti super affollati, da quello di cardiologia, a quello di medicina e chirurgia, dove si opera tre volte la settimana. In questi pochi mesi, durante i quali abbiamo attivato l’ambulatorio agli esterni, sono state sottoposte ad indagini radiografiche circa 800 pazienti esterni e almeno altrettanti interni. Oltre agli esami di radiologia convenzionali.
Tutto ciò dimostra che la risposta all’offerta di prestazione è stata recepita in modo nettamente positivo.
La popolazione in modo particolare ha avuto la possibilità di fare controlli periodici, che in alcuni tipi di patologia sono indispensabili, come in quella tiroidea ed epatopatie croniche. Controlli, che magari per la difficoltà di raggiungere altre strutture potevano essere trascurati o non effettuati con la dovuta frequenza.
Dottor Peduto concludendo la nostra intervista cosa si augura per l’ospedale di Roccadaspide.
lo mi auguro innanzitutto che possa dare una risposta attenta e attendibile alla richiesta di salute proveniente dalle popolazioni, che affluiscono a questo ospedale in modo da poter guadagnare la fiducia e ridurre il più possibile la necessità di spostamento, magari per delle patologie anche banali come avveniva in passato, con tutti i disagi che questo comportava.
Con questo augurio e la sicurezza che l’ospedale avrà un nuovo strumento all’avanguardia quale la TAC, come ha assicurato il primario Peduto, ci risentiamo alla prossima tappa all’interno di un’altra Unità Operativa del nosocomio rocchese.