C’era un tempo in cui il Vallo di Diano era unito, tanto unito da poter gettare le basi per la nascita di un’unica città Vallo capace di contenere tutti insieme diciannove comuni. Da quel tempo sembra passata un’era geologica, ma in realtà son trascorsi solo alcuni decenni. Da quando ho iniziato a guardare il Vallo di Diano con i miei occhi, cioè con gli occhi di chi del Vallo di Diano è cittadino e nel Vallo di Diano vive e lavora, non ho mai visto una vera unità d’intenti nella comunità del comprensorio. Per la verità c’è stato un periodo, circa una quindicina d’anni fa o forse venti, in cui il Vallo di Diano dava l’impressione di aver ingranato la marcia. Era una fase di cambiamento repentino, una fase nuova che ha portato per un po’ di anni un ricambio generazionale accompagnato da un ritrovato entusiasmo. Questa fase, purtroppo, nel giro di poco tempo si è smorzata.
Col passare degli anni l’entusiasmo ha lasciato il posto ad una sorta di rassegnazione generalizzata. Lamentele su lamentele, rivolte nei confronti di responsabili talvolta persino ignoti o sconosciuti. Lo sport più praticato è diventato incolpare di tutti i propri mali gli altri, chiunque altro, per avere a portata di mano sempre un alibi pronto da esibire per evitare di essere considerati responsabili dei propri insuccessi o fallimenti all’interno della comunità di appartenenza. E’ iniziato così il lento declino del comprensorio valdianese prima istituzionale e poi socio-economico. Il cittadino valdianese si è sentito abbandonato ed ha cominciato a dare la colpa dei propri problemi ai politici locali disperdendo voti a destra e a manca, e pure al centro. Ciò ha contribuito a far eleggere politici fuori dal nostro territorio e lontani anni luce dal conoscere realmente le problematiche strutturali del comprensorio. In questo modo poco per volta il Vallo di Diano ha cominciato a perdere pezzi. La perdita del Tribunale di Sala Consilina, ultimo pezzo pregiato perduto per strada, è una ferita ancora viva e aperta. Territori a noi vicini, la Basilicata ed il Cilento, negli ultimi tempi hanno cercato di defraudarci e a volte ci sono riusciti. Sta accadendo di nuovo con l’Alta Velocità e con la fermata prevista nel Vallo di Diano. Un tentativo di furto c’è stato pure stavolta. Vallo della Lucania e Cilento hanno provato a contendere al Vallo di Diano anche la Fermata dell’alta Velocità. Stavolta non ci sono riusciti.
A differenza del passato recente, ora abbiamo chi ci protegge. A difendere il nostro territorio dagli attacchi esterni ci ha pensato fin da subito il Consigliere Regionale Corrado Matera che lo scorso novembre disse: “E’ ora di dire basta alle provocazioni, e al masochistico “porgere l’altra guancia” del Vallo di Diano. È ora di dire basta a posizioni personali e controproducenti, bisogna che il Vallo di Diano UNITO dica chiaramente con una UNICA VOCE che la Fermata dell’alta Velocità deve essere nel Vallo di Diano. Poi di tutto il resto si può discutere, e lo si sta già facendo. Ma partendo da questo punto fermo”.
Negli ultimi mesi è continuato il braccio di ferro sulla stazione dell’Alta velocità prima tra il Vallo di Diano e il Cilento e successivamente tra il Vallo di Diano e la Basilicata. “Pressioni politiche non prevarranno su valutazione tecnica Rfi”. Poco prima di Natale è arrivata pure la risposta del consigliere regionale Tommaso Pellegrino ai contrattacchi della politica lucana che hanno paventato una “stessa fine del Tribunale di Sala Consilina”. “Il Vallo di Diano è ben rappresentato e questa volta saprà difendersi da decisioni scellerate” ha dichiarato Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio Regionale della Campania in merito alle polemiche sollevate dal capogruppo di Forza Italia in Regione Basilicata, Piro, nell’ambito del progetto dell’Alta Velocità Salerno – Reggio. “Non si ripeterà ciò che è accaduto per il Tribunale di Sala Consilina accorpato a quello di Lagonegro – ha precisato Pellegrino – una decisione di cui la politica dovrebbe vergognarsi. Non ci permettiamo di mettere in discussione necessità e servizi degli altri ma pretendiamo il rispetto per ciò che legittimamente spetta al nostro Territorio. Questo modo di fare non attiene a una politica seria, responsabile e corretta. C’è una valutazione tecnica di Rfi che indica la fermata dell’Alta Velocità tra Buonabitacolo e Atena Lucana, non ci sono ragioni perché si debba cambiare posizione solo perché qualcuno vorrebbe far prevalere la logica del servizio “sotto casa” ignorando, le valutazioni tecniche. Probabilmente a qualcuno faceva comodo avere il Vallo di Diano debole, privo di rappresentanze. Oggi, invece, difendiamo i diritti di un Territorio che troppe volte ha avuto schiaffi che non meritava. Caro consigliere Piro, ti auguro di trascorrere un buon Natale e stai sereno”.
Alcuni giorni fa è arrivata l’ufficialità dell’individuazione del luogo per la infrastruttura nel Vallo di Diano. Nell’ambito del nuovo tracciato alta velocità che attraversa il Vallo di Diano, è stata individuata a Buonabitacolo l’area dove sorgerà la nuova stazione ferroviaria. A renderlo noto, il sindaco Giancarlo Guercio: “RFI rende noto il progetto dell’Alta velocità e come si sapeva da tempo per vie informali è stata confermata la fermata nel Vallo di Diano, alle porte di Buonabitacolo. – scrive il sindaco di Buonabitacolo – Una grande opportunità per il nostro territorio comprensoriale e per il nostro Comune, un’occasione che significherà sviluppo. Ne sono personalmente soddisfatto e orgoglioso. Non è merito nostro, di nessuno del territorio. La scelta nasce dai tecnici di RFI che hanno ritenuto importante la fermata nel Vallo e in particolare a Buonabitacolo che risulta baricentro rispetto ad un ampio territorio. Tutti abbiamo atteso questa importante notizia che finalmente è stata diramata in forma ufficiale. Auguri al Vallo di Diano per quel che creerà una infrastruttura così importante, auguri a Buonabitacolo per l’opportunità che le viene offerta”, ha concluso.
Il progetto per la realizzazione di una stazione per l’alta velocità a Sud di Battipaglia, seguito dall’annuncio ufficiale della individuazione del luogo per la infrastruttura nel Vallo di Diano, crea nuove aspettative. Un grande progetto che potrebbe cambiare la prospettiva di un territorio. Un progetto così importante può risolvere problemi occupazionali e portare ad uno sviluppo economico e ad una ricrescita demografica come fu con la nascita della Sicignano – Lagonegro. Seguiremo man mano lo sviluppo dei lavori e vi aggiorneremo.
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