La questione relativa all’Alta velocità sta caratterizzando, ormai da tempo, il dibattito relativo al territorio del Vallo di Diano.
L’ultimo aggiornamento in tal senso è quello legato alla notizia dell’ubicazione di un terminal individuata dalle Ferrovie dello Stato a Padula-Buonabitacolo, nei pressi dello svincolo autostradale.
Un aggiornamento che, da una parte, fa tirare un sospiro di sollievo alla comunità e dell’altra potrebbe porre fine, una volta per tutte, a congetture, speculazioni e strumentalizzazioni.
In attesa dell’ufficializzazione e di ulteriori dettagli, parallelamente allo sviluppo del progetto, prosegue senza sosta l’attività mediatica e politica, in particolare, dei 2 consiglieri regionali valdianesi, Corrado Matera e Tommaso Pellegrino.
Dopo il comunicato stampa diffuso da Matera, per annunciare la scelta di una stazione nel Vallo, è arrivato puntuale l’intervento social di Pellegrino, teso ad evidenziare che “nessuno può politicamente appropriarsi di una notizia così importante per fare politica”.
Riferimento, più o meno diretto, al suo ‘collega/rivale’.
Sì, perché dal momento dell’elezione (anche prima a dire la verità) le frecciatine, il rincorrersi e le precisazioni a copertura delle precisazioni si sono affiancate e sovrapposte alla stessa velocità con cui dovrebbe svilupparsi la rete ferroviaria del comprensorio.
Una non simpatia e rivalità che ha radici antiche, spuntate all’interno dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Nel tempo gli interventi sono stati diversi e tesi a circoscrivere, delimitare e arricchire il proprio orticello in riferimento alle tematiche territoriali più sentite. A partire dalla manutenzione del fiume Tanagro, passando per il servizio di chemioterapia all’ospedale di Polla e per i lavori relativi a Palazzo Santa Maria a Teggiano, finendo, appunto, con la stazione dell’Alta Velocità.
Una serie di comunicati, interventi e presenze che, nel loro susseguirsi, non hanno sempre favorito una vera e chiara comprensione dei fatti da parte dei cittadini.
Un po’ come funziona per i giornalisti, quando si punta ad arrivare, a volte prima, a volte meglio, sulle notizie.
Tornando alla cronaca attuale, per la prima volta in un atto progettuale ufficiale si è indicata l’ubicazione della stazione nel Vallo di Diano in un’area di confine tra Buonabitacolo e Padula. Inoltre, il Piano di fattibilità tecnico-economica del secondo sub-lotto (Romagnano-Buonabitacolo) confermerà nel dettaglio la scelta della Relazione generale di RFI.
In definitiva, in qualsiasi modo dovesse andare, difficilmente sarà l’intervento della politica locale, seppure rappresentata in ambito regionale, a determinare la creazione e le relative modalità del terminal valdianese.
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