Ammessa a finanziamento la proposta presentata dai Comuni di Capaccio Paestum (capofila) insieme ai Comuni di Salerno, Pontecagnano Faiano, Battipaglia, Eboli e Agropoli” a valere sull’Asse C, “Accessibilità turistica”.
La pista ciclabile che collega, con qualche interruzione, Salerno ad Agropoli sarà rifatta grazie ad un finanziamento di 21 milioni di Euro ottenuto sull’Asse C, “Accessibilità turistica” del ministero delle infrastrutture. Partendo dall’ultimo tratto del Lungomare di Salerno, consentirà di attraversare tutta la litoranea e raggiungere il Parco Archeologico di Paestum, i siti storico-archeologici di Hera Argiva, il castello Angioino Aragonese di Agropoli.
Il tracciato si sovrappone quasi totalmente alla stessa pista che tante aspettative creò quando fu inaugurata la “pista ciclabile più lunga d’Europa” che corre parallelamente alla fascia pinetata separandola dalla SP 11, meglio conosciuta come “Litoranea”.
L’allora assessore provinciale all’ambiente, Gianpaolo Lambiase, presente nella giunta provinciale al fianco dell’allora presidente Alfonso Andria, fu portato sugli scudi dalla galassia ambientalista proprio per aver avuto il coraggio di intervenire con un’opera imponente tesa alla riqualificazione della strada e alla pineta diventata terra di conquista di gente dedita all’abusivismo edilizio e al racket della prostituzione.
Purtroppo, tutte le migliori intenzioni sono lastricate di fallimenti che vanificano investimenti e, ancora peggio, frustrano la volontà delle persone ben intenzionate ad andare nella giusta direzione.
Questo è il caso di un investimento programmato per garantire sicurezza a chi utilizzava un mezzo ecologico per eccellenza, la bicicletta, per spostarsi lungo i circa 40 Km di fascia costiera che parte da Salerno e arriva fina ad Agropoli, passando per Pontecagnano, Battipaglia, Eboli e Capaccio Paestum.
L’assoluta mancanza di manutenzione, la scelta di pavimentare la pista con materiale più adatto al trekking che allo scorrimento delle “delicate ruote” di bici adatte a percorrere decine di Km e l’abbandono della pineta a sé stessa senza alcun intervento di qualificazione teso alla fruizione sicura di famiglie e turisti hanno vanificato un investimento importante e gettato alle ortiche l’entusiasmo di quanti avevano creduto nella svolta decisiva verso un futuro migliore, perché ecologicamente sostenibile, per un territorio che ne aveva bisogno.
Con il finanziamento annunciato da Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum, si potrà correre ai ripari? Il progetto finanziato con 21 mln di Euro saprà rimediare alla debacle vissuta in oltre vent’anni di mancato utilizzo della pista? La pineta che separa la strada dal mare sarà fatta oggetto di un risanamento strutturale sia sotto l’aspetto della pulizia sia sotto quello dell’abbattimento delle piante secche che stanno trascinando a terra anche le più “giovani” in un collasso globale che già, in alcuni tratti, hanno lasciato il segno? Le concessioni delle spiagge e il tipo di stabilimenti balneari che si andranno a posizionare sull’arenile saranno date in modo trasparente e con le regole europee disapplicate sugli oltre 3.000 Km di coste italiane? Le case costruite sulla “sabbia”, che in parte già il mare ha abbattuto nei pressi di foce Sele saranno rimosse per ricomporre l’habitat naturale stuprato? Le ville realizzate sul terreno demaniale della pineta che hanno eretto barriere e transenne per difendere la “proprietà, saranno fatte rimuovere per consentire il libero passaggio pedonale? La foce del Sele, da dove si può godere di interminabili “tramonti” sarà riaperta alla fruizione almeno di chi arriva a piedi via terra e via mare facendo rispettare il diritto di passaggio a chi non è cliente dei campeggi che vi sono allocati?
Insomma, saprà il coordinatore del progetto, Franco Alfieri, sindaco di capaccio Paestum comune Capofila, essere capace di tenere testa alle infinite sollecitazioni e dare un senso al titolo eloquente dell’Asse C, “Accessibilità turistica” dove sono allocati i 21 Mln di euro destinati al progetto?
A vedere la caparbietà con la quale ha realizzato il primo tratto di lungomare a Paestum, e l’assegnazione in appalto della realizzazione del 2° e 3° lotto per i tratti fino al molo Sirena, verso Nord, e al lido Clorinda, verso Sud, possiamo ben sperare! Ma questo breve promemoria potrebbe essere utile a futura memoria…