Dopo un lungo periodo di malattia passato tra l’ospedale e la sua casa al centro di Roccadaspide, Lucrezia De Vita, all’età di 88 anni, il 30 dicembre del 2021, ha cessato di essere in vita. Ho conosciuto Lucrezia perché amico di Nino (Nicola) suo marito, con il quale abbiamo dato la spinta decisiva all’affermazione dell’allora Qui RoccaNotizie. Era la fine degli anni ’90 quando ci traferimmo, armi e bagagli, nello studio di Nino perché lui mise a disposizione il suo computer per redigere ed impaginare il giornale.
Durante quelle serate d’inverno, con il bacone aperto perché Nino non volle mai rinunciare al “sostegno” delle sigarette nel mentre impaginavamo il giornale e procedevano alle correzioni, Lucrezia accompagnata da sua figlia Sonia si affacciava sull’uscio per un breve saluto e per chiederci se avessimo bisogno di qualcosa.
Quando ottenemmo da Don Cosimo la possibilità di utilizzare la chiesetta del Rosario, situata nel centro storico, non ci si vede più con regolarità. Ma a volte la incrociavo sui marciapiedi di piazza XX settembre che percorreva all’andata e al ritorno passando in rassegna i vari negozi per fare la spesa. Il saluto non era mai una formalità … si informava sempre dei miei suoceri, di Gina, mia moglie.
In quel tempo organizzavano i concerti nella chiesetta per rivitalizzare le strette vie che facevano il “girotondo” intorno al Castello dei Giuliani, Con Sonia, era una delle poche che si facevano il tratto di strada in discesa per assistere alle manifestazioni.
Lucrezia mi ha sempre dato l’impressione di essere una “nobildonna” allo stato “naturale” che non aveva bisogno di atteggiarsi per far valere la sua innata signorilità. La sua carissima figlia, che l’ha assistita fino alla fine, è stata la sua compagna di vita vissuta in un connubio indissolubile nel tempo.
Nino e Dario, gli uomini della famiglia padre e figlio, avevano le “spalle” coperte da queste due donne che non passava giorno che non si occupassero di loro e viceversa. Dario, che da tempo lavora e vive a Roma, non ha mai trascurato di tornare sistematicamente a casa per riabbracciare mamma e sorella e condividere con il padre esperienze di vita vissuta.
Sapevo che Lucrezia stava male! Lo avevo appreso poco prima di Natale incontrando Gino De Vita, il fratello, che vive nello stesso palazzo situato in faccia alla chiesa. Era ricoverata in ospedale ed è lì che si “consumata” lentamente aspettando inconsapevolmente la fine.
Il suo viaggio sulla terra finisce qui, ma la sua forte fede certamente le avrà dato il conforto di poter rinascere altrove dove il Dio che ha pregato per una vita vorrà sistemarla.
A Nino, Sonia e Dario un caro abbraccio con la speranza che sappiano continuare a far “rivivere” l’amata Lucrezia nei loro pensieri per lungo tempo ancora.