Per gli abitanti della cittadina rappresenta un elemento imprescindibile ed una “presenza” rassicurante e costante.
L’obelisco di San Cono, infatti, da 134 anni si erge al centro della piazza del centro storico di Teggiano.
Costruito in pietra locale e alto 23 metri, fu inaugurato nel 1887.
In queste settimane è ancora più oggetto di attenzione per via dei lavori di restauro che stanno interessando il monumento stesso e la statua del santo patrono della città museo e della Diocesi di Teggiano-Policastro. L’intervento è relativo al finanziamento di 300mila euro da parte della Regione Campania.
Dopo un lungo iter fatto di pratiche, progetti e burocrazia, il cantiere è stato installato e sono in corso le operazioni di risanamento conservativo.
I lavori prevedono anche lo spostamento della statua del santo, che verrà restaurata sul posto e conservata in un container blindato.
Le operazioni si sono rese necessarie a causa di diverse crepe presenti che nel tempo avrebbero potuto determinare ingenti danni.
Ma torniamo indietro e facciamo un po’ di storia: nella notte tra il 16 e 17 dicembre 1857 il Vallo di Diano fu colpito da un tremendo terremoto. Basti pensare che nel solo centro di Polla si contarono 867 morti.
Anche a Teggiano – che fino al 1861 si chiamava Diano – il sisma fu avvertito intensamente, ma si registrò soltanto qualche danno agli edifici e nessuna vittima.
La popolazione, rifugiatasi negli spazi antistanti al castello, eresse un altare su cui venne posta la statua lignea di San Cono. Ed è nell’ambito di tale fermento religioso che si sarebbe verificato un evento straordinario: i presenti, stando a quanto raccontato, videro sgorgare dalla scarpa del santo una stilla di manna. E per gratitudine al proprio santo protettore decisero di rendere solenne il 17 dicembre, dedicandolo al suo patrocinio. Si costituì, così, un comitato con l’obiettivo di innalzare un obelisco in onore di San Cono, come forma di ringraziamento per aver salvato il paese ed i suoi abitanti dal terremoto.
Si produsse, così, la relativa raccolta di fondi che, tuttavia, nel tempo non risultò sufficiente per completare i lavori. Si ebbe, dunque, un lungo periodo di immobilità durato circa 20 anni.
Il supporto decisivo arrivò dalle offerte dei teggianesi emigrati in America. E così nel 1887 fu possibile erigere l’obelisco in tutta la sua interezza. L’opera vedeva e vede una decorazione geometrica e floreale, con un suggestivo intaglio della pietra da parte degli scalpellini di Padula.
Per omaggiare il santo, inoltre, ogni 16 dicembre a Teggiano si accende un falò ai piedi del monumento e si resta in preghiera per tutta la notte. Il giorno successivo, poi, si tiene la “Festa del patrocinio”, con relative messa, processione e sosta sotto l’obelisco, per l’omaggio floreale alla statua bronzea del santo da parte dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Sala Consilina.