È da diversi anni ormai che residenti e non “incontrano” ponteggi e il cartello “Lavori in corso”. Palazzo Santa Maria – nel centro storico di Teggiano – è, infatti, una struttura che può rientrare nel novero di quelle ritenute “incompiute”. Si tratta di un complesso imponente, con vasta area verde, a pochi passi dalla piazza principale della Città museo.
Facendo un excursus storico, la struttura, che rientra tra quelle gestite dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ha rappresentato per diverso tempo la residenza della nobile famiglia dei Santamaria. Poi, negli anni ’60, è stata temporaneamente adibita a Casera dei Carabinieri di Teggiano.
L’iter legato al recupero e rilancio di Palazzo Santa Maria ha avuto inizio nel 2011. Una parte della dimora dal 2014 ospita la sede distaccata del Parco. Nel corso del 2017 è stata espletata la procedura aperta per l’affidamento dei lavori. Le cose, tuttavia, sono andate complicandosi man mano, a causa di alcune criticità relative all’impressa aggiudicataria.
Abbiamo incontrato Romano Gregorio, direttore dell’Ente Parco, nonché sindaco di Laurino.
Oggi come stanno le cose?
“Per ciò che riguarda Palazzo Santa Maria – sottolinea Gregorio – tutto è partito negli anni ’90 con il compianto sindaco di Teggiano Angelo Giffoni. L’intento iniziale era quello di valorizzare i Palazzi storici presenti sul territorio.
L’iter legato al recupero – continua – è iniziato nel 2011, con l’approvazione del progetto esecutivo per il primo lotto dei lavori di restauro e risanamento conservativo, per un importo complessivo di 175mila euro. Nel 2012 i lavori furono appaltati ed avviati e nello stesso anno venne approvato il progetto esecutivo per il secondo lotto.
Nel complesso, si è trattato di un progetto di circa 1milione e mezzo di euro. La prima parte è stata completata e nel tempo si è provveduto anche al recupero del giardino. Mentre, riguardo il completamento, ci sono state diverse vicissitudini, fra cui un’interdittiva antimafia destinata all’impresa che aveva vinto la gara d’appalto. Per questo motivo il Parco ha dovuto revocare l’aggiudicazione definitiva del terzo lotto dei lavori”.
I lavori stanno proseguendo o si sono interrotti?
In merito allo stato delle cose, Gregorio evidenzia come sia proprio di qualche settimana fa la notizia relativa al nuovo affidamento dei lavori ad un Consorzio di Brescia.
Cosa ospiterà Palazzo Santa Maria una volta terminati i lavori?
“Non è prevista una destinazione specifica – spiega. Abbiamo intenzione di ampliare e implementare gli uffici periferici del Parco. Un’ala della struttura, poi – conclude – potrebbe essere adibita a museo, per valorizzare le peculiarità presenti”.