Costruito nel 2002 e fermo per problemi di natura tecnologica da oltre anni, potrebbe riaprire presto l’osservatorio astronomico Aresta di Petina. Parola di primo cittadino: l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico D’Amato, ha infatti reso noto che proseguono i lavori per la sua sistemazione. “Abbiamo partecipato ad un bando della Regione Campania ottenendo un finanziamento di 200mila euro”, ha spiegato il primo cittadino, affermando che i lavori sono iniziati circa un anno fa e che sono in via di definizione. Nel giro di un mese, dunque, l’osservatorio dovrebbe essere collaudato e pronto per l’uso. È stata sostituita tutta la parte elettronica del software ed è stato fatto un intervento sul cannocchiale. “Una volta sistemato e rimesso in funzione – ha spiegato il sindaco -, il punto nevralgico sarà la gestione. Sarà necessario trovare dei partner, che selezioneremo tramite avvisi pubblici, in grado di darci garanzie rispetto alla gestione, all’apertura annuale, al coinvolgimento delle scolaresche e del mondo universitario e degli astronomi in generale. Crediamo che l’osservatorio non debba essere solo per gli appassionati e legato ad aspetti di tipo tecnologico, ma debba essere anche un’occasione per sviluppare attività, per far conoscere il paese e dare qualche opportunità ai giovani del territorio”.
Sul massiccio dei Monti Alburni, ad un’altezza di 1169 metri, l’osservatorio di Petina è uno dei più importanti, grandi e potenti osservatori astronomici d’Italia. Il cannocchiale ha una lente di ben 850 mm di diametro, sotto una cupola di 5 metri. La struttura è nata da un vecchio “casone” di località Aresta, ricovero di pastori e mandriani, dove l’osservazione delle stelle è favorita dall’assenza di inquinamento luminoso.