È passata la notte di Halloween, ma le ultime notizie sul G20 appena concluso, non sono affatto positive. Vediamo di capire se si tratta di dolcetto o scherzetto.
La Politica con la P maiuscola è la cosa più bella del mondo. Occuparsi del nostro bene comune, di quello dei nostri figli, dei figli dei nostri figli, dovrebbe essere la direzione unica e irrevocabile a cui tutti i leaders mondiali aspirano. Gli interessi particolari si scontrano con quelli comuni, generando una discrepanza tra il giusto (cosa bisogna fare) e il possibile (cosa si può fare). Trattative estenuanti hanno portato il nostro Paese nell’ultimo G 20 a partorire uno scherzetto piuttosto che un dolcetto. Nella bozza di accordo sul clima solo impegni generici e nessun vincolo. Andiamo bene! Tutti si ostinano a dire che la partita non è ancora chiusa. Allora che si sono visti a fare! Per conoscersi meglio, per esprimere un desiderio lanciando la monetina di spalle a Fontana di Trevi. Chissà se hanno espresso un desiderio. Il mio è quello che venga dato in seguito all’appello di 11mila desiderio di 53 Paesi uscito su Bioscience.
“Gli – si osserva – hanno l’obbligo morale di minacciare chiaramente l’umanità di ogni rischioca e di “dirlo come rischio”. Sulla base di questo obbligo e degli indicatori grafici presentati di seguito, dichiariamo, con più di 11.000 firmatari scientifici da tutto il mondo, in modo chiaro e inequivocabile che il pianeta Terra sta affrontando un’emergenza climatica. Esattamente 40 anni fa, gli di 50 nazioni si incontrati alla Prima Conferenza mondiale sul clima (Ginevra 1979) e hanno convenuto che le tendenze allarmanti per i cambiamenti climatici rendevano necessario agire con urgenza. Da allora allarmi simili sono stati fatti attraverso il Vertice di Rio del 1992, il Protocollo di Kyoto del 1997 e l’Accordo di Parigi del 2015, così come vengono di altre assemblee globali e gli avvertimenti espliciti degli di progressi insufficienti. Tuttavia, le emissioni di gas serra serrate ad aumentare, con effetti semper più dannosi per il clima terrestre. È necessario un immenso aumento di scala negli sforzi per conservare la nostra biosfera per evitare le indicibili capacità di crisi climatica”.