Come è nata l’idea di andare in Cina?
E stata la Camera di Commercio di Salerno che ha ideato il progetto “Globus”, diretto dal Dott. Innocenzo Orlando, è rivolto a tutti gli operatori della provincia con lo scopo di inserire nel mercato cinese i prodotti alimentari e meccanici.
Perché la Valcalore?
Tra le tante aziende presenti in provincia la Camera di Commercio ha scelto noi per il filare vino e olio nel settore agricolo.
Com’è stata l’organizzazione?
In 30 anni di nostra partecipazione ad iniziative del genere, è la prima volta che ci sentiamo veramente soddisfatti sia dell’aspetto logistico sia di quello commerciale. Scendiamo un po’ nei dettagli. Il viaggio si è svolto in tre tappe: Pechino, Shanghai e Hong – Kong. Ad ogni azienda è stata assegnata un’interprete da parte dell’1.CE di Pechino. La nostra si chiama Milena Maselli che ha svolto il suo ruolo con professionalità e gentilezza.
Com’è stata l’accoglienza da parte delle autorità cinesi?
II giorno in cui siamo arrivati a Pechino, il Dott. Bevilacqua, dellL.CE di Pechino ci ha informato del bombardamento dell’Ambasciata cinese di Belgrado. Il clima era molto teso e nemmeno il messaggio di scuse ufficiali del Presidente del Consiglio Italiano Massimo D’Alema letto dal Consigliere d’ambasciata Dott. Andrea Perugino, è riuscito a stemperare la tensione presente sia nel discorso del responsabile cinese che nella sala. Nei giorni successivi gli affarı hanno preso il sopravvento.
Quali sono stati i contatti?
A Pechino e Hong Kong ci siamo incontrati con gli operatori del settore in alberghi e li abbiamo presentati i nostri prodotti. A Shanghai, invece, siamo stati noi ad andare nelle aziende o in centri commerciali. Con quali risultati? Siamo fiduciosi. Abbiamo già una richiesta da parte di una società di distribuzione la “Shanghai Euro – Am Products Marketing” che ci ha chiesto una campionatura dei nostri prodotti e che abbiamo già inviato. Con l’adesione della Cina al Mercato Comune Asiatico saranno abbattuti i pesanti dazı doganali (120% attuali) e si apriranno possibilità di risultati.
Durante il vostro soggiorno avete notato se sulle tavole dei ristoranti era presente il vino?
Il vino in Cina è un prodotto di lusso, costa circa 20.000£ a bottiglia. Solo le persone con fascia di reddito superiore può permettersi di berlo. In più bisogna dire che molti piatti dal sapore agrodolce della cucina cinese poco si accompagnano al vino. Però quelli della cucina piccante potrebbero “sposarsi” con i nostri rossi!
La distanza, il cambiamento del clima o altro potranno influire sulla genuinità del prodotto?
Molti prodotti italiani sono già presenti in Cina non hanno minimamente risentito dei fattori citati, pertanto e riteniamo che questo mercato sia alla nostra portata.
Una considerazione finale.
Siamo soddisfatti del viaggio sia sotto l’aspetto commerciale sia sotto quello del vissuto personale, ma lo siamo ancora di più perché abbiamo portato il segno della vitalità della nostra terra in un mondo che abbiamo conosciuto solo attraverso la lettura delle avventure di Marco Polo, l ‘italiano più famoso in Cina!