Si presenti ai nostri lettori.
Sono la professoressa Cotignola Alfonsina, docente di Lettere nella Secondaria di Primo grado nell’IC di Roccadaspide.
Come é stato vissuto il rientro a scuola nella sua realtà?
Il rientro a scuola ha mostrato due sfaccettature diverse: se da un lato i ragazzi sono stati contenti di tornare ad una certa normalità, d’altro canto fanno un po’ fatica ad abituarsi nuovamente ai ritmi della scuola e di studio,
Gli alunni sono tornati più motivati o disaffezionati alla scuola?
Anche qui bisogna fare un distinguo. Infatti, gli alunni da sempre motivati sono ritornati a scuola con grandissimo entusiasmo e desiderosi di recuperare; d’altro canto, però, abbiamo osservato che alcuni ragazzi hanno manifestato delle difficoltà, quasi vivessero l’angoscia di non essere all’altezza di affrontare il nuovo anno scolastico in presenza. Da docente, sono fiduciosa ovviamente sul fatto che la frequenza assidua e in presenza hanno effetti positivi a stretto giro.
Le famiglie hanno contribuito a rimotivare i figli alla frequenza in presenza?
Le famiglie stanno vivendo moltissimo i bambini a rimotivare, e certamente il loro ruolo resta una parte fondamentale dell’azione educativa, specie un periodo così difficile e delicato.
Nella sua realtà in quante ore settimanali e quanti giorni si divide il tempo scuola?
Nel nostro istituto si frequentano le lezioni dal lunedì al sabato. Abbiamo due sezioni che svolgono il tempo prolungato, due giorni alla settimana, per 36 ore totale ei rimanenti corsi a tempo normale, per un totale di 30 ore.
Sono stati immaginati percorsi specifici per compensare il tempo perso da parte degli alunni meno seguiti a casa?
Nella nostra scuola, in linea con il “Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio”, già la scorsa estate sono stati attivati dei progetti che, dopo l’emergenza sanitaria, mirassero a rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali degli studenti. I percorsi si sono svolti nei mesi di giugno e settembre e hanno fatto registrare una buona adesione da parte degli alunni.
La componente docente é pronta a supportare l’impatto delle tante novità che l’istituzione dovrà sostenere un medio termine come prevede il piano del governo previsto dal PNRR (piano nazionale ripresa e resilienza?
Il PNRR rappresenta una vera sfida per l’Europa, un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere, soprattutto dopo la pandemia. Se parliamo di istruzione e classe docente, il potenziamento dei servizi, che mirano ad ampliare le conoscenze tecnologiche, linguistiche e scientifiche dei nostri ragazzi ha un’importanza fondamentale, perché significa consegnare loro gli strumenti imprescindi per essere cittadini non solo del loro Paese, ma anche dell’UE.
Se dovesse fare un augurio alla sua scuola, in particolare, e all’intero sistema, in generale, quali farebbe?
Innanzitutto ci auguriamo di poter lavorare in presenza per il resto dell’anno. L’augurio al sistema è sempre uno: crescere e proteggere quel patrimonio di conoscenze e valori indispensabili alla crescita intellettuale e morale dei nostri giovanissimi cittadini.