Stiamo vivendo un momento storico senza precedenti, caratterizzato dalla velocità e dall’imprevedibilità con cui avvengono i cambiamenti. D’altra parte, è anche un tempo utile in cui cogliere l’opportunità di realizzare quanto espresso negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite ovvero: “costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile”.
Considerando lo scenario estremamente complesso, serve una buona dose di creatività per pensare fuori dagli schemi, e riflessioni ambiziose per favorire il cambiamento dei paradigmi che ci hanno accompagnato in questi anni, con l’obiettivo di creare nuove basi e regole per gli investimenti che dovranno essere affrontati in termini di infrastrutture in vari ambiti come ad esempio: trasporti, irrigazione, energia, tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
L’innovazione è uno dei fattori determinanti per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile che non può prescindere dal principio etico della “cor-responsabilità” ovvero un presupposto fondamentale che conduce a una visione “ecologica integrale” fondata sulla “centralità della persona”. Tali principi, sono le leve con cui supportare e rafforzare la capacità dei paesi di accrescere la produttività ed i redditi, nonché favorire migliori risultati nei servizi essenziali come la sanità e l’istruzione.
Appare evidente che, gli sforzi per raggiungere obiettivi legati all’ambiente, come l’aumento delle risorse e l’efficienza energetica, siano indissolubilmente legati al progresso tecnologico. Senza tecnologia ed innovazione, non vi sarà nessuna opportunità di crescita e tanto meno di industrializzazione e, senza industrializzazione, non vi sarà sviluppo economico e benessere degli individui.
Promuovere uno sviluppo industriale inclusivo e sostenibile è un passaggio fondamentale per supportare la prima fonte di generazione di reddito per le persone, favorire un aumento rapido del tenore e della qualità della loro vita, ma anche di incentivare lo sviluppo di soluzioni tecnologiche per un’industrializzazione che rispetti l’ambiente. Ci sia la volontà nel raggiungimento degli obiettivi sopra descritti, spesso una strategia adeguata ed una visione d’insieme che conduca al risultato desiderato. Per sostenere questo processo virtuoso, non esiste una ricetta da seguire, ma è necessario essere reattivi ed intervenire su alcuni aspetti che possano contribuire a riconfigurare i vari settori industriali. In Italia, ad esempio, dove il sistema produttivo piccolo è caratterizzato dall’elevata presenza di imprese spesso penalizzate dalla scarsità di risorse finanziarie, è necessario colmare il gap del ritardo nella diffusione delle nuove tecnologie esponenziali. In tali condizioni, non sorprende che ci sia un forte limite alla crescita perché lo sviluppo è limitato da una produttività più bassa rispetto a quella degli altri paesi che possono contare su conoscenze e tecnologie all’avanguardia. Inoltre, in Italia si registra non solo una bassa produzione di beni e servizi digitali, ma anche un modesto impiego di questi da parte delle imprese e degli individui. C’è un dato su tutti che evidenzia l’affanno del nostro paese ed è il livello di digitalizzazione dell’Italia all’interno dell’Unione Europea che ci vede solo al 25° posto tra gli Stati membri.
Appare evidente che, al fine di lo sviluppo sostenibile ed una crescita solida e responsabile, tutti gli sforzi del paese deve essere concentrati nel miglioramento delle infrastrutture materiale ed immateriali, nell’innovazione ed in modo specifico nella trasformazione digitale.
È fondamentale quindi mettere in pratica un nuovo modello di economia; quello attuale, il cosiddetto modello lineare, è caratterizzato da una produzione sconsiderata che non tiene conto della limitatezza delle materie prime, del loro utilizzo non condiviso e dello smaltimento selvaggio degli scarti, ed è destinato a diventare sempre più inefficiente e costoso per l’ ambiente, per i cittadini-consumatori e per le imprese stesse.
Oltre alle infrastrutture, è necessario incoraggiare una nuova cultura che veda al centro la ricerca scientifica, sia pubblica che privata, ma che soprattutto favorisca le innovazioni volte alla diversificazione industriale ed alla valorizzazione dei prodotti esistenti. Innovare richiede uno sforzo enorme per immaginare, introdurre, sperimentare ed è finalizzato a scoprire nuovi orizzonti e nuove opportunità. Decidere di innovare è una scelta strategica che può prosperare solo se ben strutturata all’interno delle organizzazioni. L’innovazione prevede la messa in campo di modalità sistemiche e ripetitive che grazie a strumenti, ruoli e processi dedicati, possono portare alla creazione di idee, tecnologie e progetti che ottengono valore non solo per le aziende ma anche per il territorio in cui vanno ad operare.
Innovare oggi vuol dire abbracciare nuovi mindset, favorire la cultura, ripensare l’organizzazione ed operare in altri modificando il modo di produrre, di progettare, di vendere e di fare marketing.
La cultura dell’innovazione, per tradursi in risultati concreti, necessita di un coinvolgimento a tutto tondo, che trasforma la struttura interna delle organizzazioni e tenga conto, come leva fondamentale, dell’approccio multi-stakeholder. Occorre incoraggiare lo spirito creativo e imprenditoriale delle persone, creare nuove skill, investire nei talenti così da favorire la creazione di nuove soluzioni.
Queste sono le parole chiave intorno alle quali ripensare il cambiamento e ripristinare l’ordine delle cose al fine di creare un nuovo paradigma di sostenibilità, in grado di creare lo scenario attuale, in uno più moderno in cui possa essere possibile generare nuove opportunità. L’innovazione offre alle imprese la possibilità di diventare più competitivo e di ottenere vantaggi economici considerevoli, consente di realizzare risparmi significativi in termini di energia con conseguente beneficio per l’ambiente, crea posti di lavoro a livello locale e offre opportunità di integrazione sociale . Solo attraverso l’innovazione e gli investimenti mirati è possibile sostenere il processo di industrializzazione e rispondere alle grandi sfide in materia di posti di lavoro,