Eccoci entrare nella fase più affascinante del progetto relativo al Cammino del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni: il passare dalla teoria alla realtà! Non è che le esperienze fatte ed ampiamente documentate nei 4 anni di sperimentazione fatte con decine di amici che si sono prestati a vivere con me e Gina qualcuna della 22 tappe siano state da meno, ma percorrere 181,500 circa, dei 350 Km che compongono l’anello verde, giallo e azzurro del Cammino in 8 giorni di seguito, è stata tutta un’altra esperienza. Il tutto è cominciato con la richiesta del T.O. Azalai Travel Design a Cilento incoming con sede a Firenze di proporre un Tour sul Cammino del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni (d’ora in poi Cammino del Parco). Stabilito che il periodo migliore sarebbe stata l’ultima decade di agosto, Mirella ha fatto partire la promozione che ha riscontrato l’adesione di 5 persone al programma di cammino per la durata di 8 giorni con partenza da Paestum e arrivo a Morigerati passando per Albanella, Roccadaspide, Aquara, Castelcivita, Controne, Postiglione, Sicignano, Auletta, Pertosa, Polla, Sant’arsenio, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sassano, Padula, Buonabitacolo, Sanza, Caselle in Pittari… Per un incidente accorso a Daniela, lei e Bruno hanno dovuto desistere dal venire (si faranno la prossima volta!) Maria Rosa, Adele e Loredana, insieme a Gina e al sottoscritto, dopo una serata a cena a Roccadaspide, presso il ristorante “Da Rossella” spesa per socializzare e per presentare il percorso che ci attendeva dal giorno seguente, ognuno si è ritirato a meditare su come sarebbe stato l’andare del giorno a seguire. 1^ tappa – Paestum – Tempalta di Roccadaspide 22 agosto 2021 Di buon’ora si siamo radunati sotto l’arco di porta Sirena sul lato nord della mura di Paestum; una foto ricordo con addosso la maglia di Azalai, e poi via lungo il Castrum che ci porta nel cuore della città antica. Un rapido sguardo al Tempio di Nettuno, un altro a quello di Cerere e via lungo il decumano che porta alla, non più esistente, porta aurea sulla via Magna Graecia. un passaggio per Cafasso, la sosta obbligata al caseificio Vannulo a bere un caffè. subito si sono stabilite le gerarchie: Adele a dettare il ritmo, Maria Rosa al suo fianco, Loredana che faceva da spola tra me, posizionato in retroguardia, e le due battistrada passando per Ginetta posizionata a metà strada. questa istantanea ci ha accompagnato per decine e decine di Km… La salita del Getsemani e poi, seguire quella che porta alla Madonna del Granato, non fanno sconti. quando arriviamo davanti al santuario, il gruppo prende fiato e comincia a fare i conti con la temperatura proibitiva che supera ampiamente i 30°. Ci consoliamo con la discesa di via Sferracavallo. Prendiamo lo sterrato situato a metà strada tra la SS 166 e via Valle Centanni. A mezzogiorno entriamo molto accaldati nell’accogliente Agriturismo San Raphael dove Manuela ci serve un Quick Lunch accompagnato da acqua abbondante e vino rosso e bianco della casa. Samo a circa metà strada dalla nostra destinazione: Tempalta. Il gruppo riprende il Cammino ritornando sullo sterrato che, dopo poco si immette su una stradina secondaria che punta dritta ai piedi della collina dove si erge, “minacciosa” la chiesa di Santa Sofia di Albanella. Il dislivello da coprire è già impegnativo di per sé, ma il sole che cala a picco sul gruppo dei 5 non fa sconti. Solo la fontana situata nei giardini davanti al santuario e il panorama che si srotola sotto i nostri occhi fino al mare danno un po’ di respiro. Mancano altri 8 Km alla meta, ma il gruppo non demorde e riparte per completare l’opera prevista per il primo giorno. Al B&B Giardini di Eros, nei pressi di Porta Ventura, dove i nostri ospiti sono alloggiati, ci accoglie Maria Pia e Nino con ogni possibile offerta di refrigerio. Siamo tutti e 5 molto provati, ma questo non ci impedirà di recarci in serata a Roccadaspide per cenare all’ombra del Castello Filomarino presso il “Nascondiglio”.
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