L’ultima tappa del Cammino del Parco parte dalla Baia di Trentova nel comune di Agropoli. Qui si può godere del silenzio primaverile interrotto dai colpi che le racchette dei giocatori di tennis imprimono sulle palline nell’adiacente circolo di tennis del Tennis.
Non posso fare a meno di scendere fino alla riva per “annusare” l’odore di mare e ascoltare lo sciabordare della risacca che, pazientemente, rigetta a riva infiniti filamenti di Posidonia, una pianta impropriamente chiamata alga, che nascondono la sabbia e gli scogli su cui si stratificano …
Sul tratto in salita che ci porterà fino al porto, si trova la chiesa dedicata al santo povero, San Francesco, e il vecchio borgo costruito sull’omonimo scoglio, trasfigurato in hotel e ristorante, si confondono tra loro.
Sceniamo fino al porto per la scala panoramica situata sulla sinistra della strada. I natanti di ogni dimensione ormeggiati a riposare per svernare, in attesa della buona stagione, si dondolano al vento e le sartie si stiracchiano contrapponendosi alla piega che prendono gli alberi. Sul molo alcuni pescatori lanciano le lenze con la speranza di portare a casa qualcosa di fresco da mettere in padella …
Risaliamo fino in piazza che è il cuore pulsante della città che è in fermento: dalle pescherie tracimano cassette di ogni tipo di pescato, i bar pullulano di gente, diverse famiglie si avviano alla messa domenicale … Noi svoltiamo a sinistra sulla Scalinatella che porta la borgo antico fino al Castello medioevale. Volgendo lo sguardo verso Sud si scorge punta Tresino terminale dell’omonimo monte che domina la Baia di Trentova. Di fronte, verso Nord, ci soffermiamo a contemplare il panorama che si concede allo sguardo: oltre lo scoglio di San Marco, lo sguardo abbraccia il lungo litorale di Paestum che supera la foce del Sele e si innesta tramite la sagoma della città capoluogo, Salerno, sull’inizio della costiera Amalfitana; i lineamenti di Capri che sembrano tendersi verso Punta Campanella si stagliano all’orizzonte del mare.
Incontro diversi podisti e appassionati camminatori che si godono l’aria impregnata di iodio e dal sapore di sale mentre scendo verso il lungomare san Marco.
Alla mente mi ritornano le gare a cui ho preso parte negli ultimi due anni da quando, in compagnia degli amici della Sporting Calore di Roccadaspide, mi sono messo in gioco come podista. Dopo lo scoglio di San Marco, superiamo il ponte sul fiume Solofrone, oltre il quale c’è la contrada di Licinella , la prima del comune di Capaccio Paestum.
Proseguiamo diretti a Torre di mare inoltrandoci nel dedalo di case e negozi, anche essi appena usciti dal letargo invernale, seguendo la linea del mare precluso all’occhio dall’abbondanza di costruzioni, molte abusive, ma non all’orecchio che rileva lo sciabordio della risacca. Al centro della contrada giriamo a destra immettendoci sul comodo marciapiedi lungo la SP 189 che costeggia le mura poste a difesa della città antica sul lato Sud.
Entriamo nella città antica passando per l’ingresso che un tempo era presidiato da Porta Giustizia. Fotografiamo, ancora una volta, la Basilica, il tempio di Nettuno, l’anfiteatro e poi, il Castrum.
Bartolo Scandizzo