Si parte in discesa e non è difficile perdere l’orientamento … se non si sbaglia ci si immette direttamente sulla strada che porta a Silla di Sassano passando per l’Antica Fontana. Il tratto è pianeggiante e sulla destra accompagnano il viaggiatore i paesi posti in faccia la sole di mezzogiorno; Atena Lucana, Sala Consilina, Padula, Montesano sulla Marcellana …) in vista della strada statale dove le automobili sfrecciano, si svolta a destra e ci si inoltra su una interpoderale che conduce direttamente a Silla.
Silla, come in tutti paesi pedecollinari, è una “clonazione” dei gemelli montani. Nel Cilento e in tante altre località delle aree interne il fenomeno dello scivolamento a valle di case e residenti non è dovuto a smottamenti e a terremoti, ma è solo la necessità di vivere più comodamente in situazioni più commercialmente appetibili.
Superato il centro abitato, è consigliabile scivolare a sinistra nella campagna coltivata e lasciarsi andare senza badare se non alla vista della montagna più alta della Campania. Il monte Cervati (1899 m) si alza verso il cielo con la sua sagoma arrotondata che non gli fa giustizia della sua altezza.
A Varco Notar Ercole, si gira a destra puntando direttamente nella direzione di Padula che si erge in alto a dominio di valle.
Una bella pista ciclabile accompagnerà i “pellegrini” fino all’ingresso della Certosa di San Lorenzo situata ai suoi piedi.
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Al risveglio trovo una temperatura prossima allo zero. Eppure non è prestissimo!
Sarà una giornata di pieno inverno quella che porterà nel secondo sito patrimonio UNESCO, Certosa di San Lorenzo a Padula, situato nell’area del Parco. Farò la traversata del Vallo di Diano poggiando sulla pedemontana tracciata a ridosso del lato Nord dei rilievi assoggettati al massiccio del monte Cervati. Faccio fatica a carburare, ma c’è poco da tergiversare: devo andare!
Parto in discesa rifacendo a ritroso la strada che nell’ultima tappa mi ha portato in cima alla città medioevale. Le vie strette del borgo mi proteggono dal vento gelido che sbatte sui contrafforti della città.
A terra il ghiaccio consiglia di tenere a bada la voglia di accelerare per guadagnare qualche minuto sul tempo di marcia.
Quando passo a lato dell’antica fontana decido di inoltrarmi nel piccolo borgo che la circonda, non tanto per bere o fare rifornimento d’acqua, quanto per godere dell’intimo bisogno di passare per un luogo che dà segni di vita.
Come, per me, è ricca di ricordi la strada che mi porta verso Buonabitacolo e Sanza. È una strada poco frequentata che ricordo fin dai tempi in cui, bambino, la percorrevo in Fiat 500 con mio padre, Giuseppe, mia madre, e mia sorella, Maria Carmela, per raggiungere Rofrano dove vivevano i miei nonni paterni, Bartolomeo e Carmela entrambi con il cognome Scandizzo.
La leggera pendenza mi rende agevole l’andare. Incrocio, come è già successo in altre occasioni il cartello della Via Silente e lo seguo anche sulla deviazione che svoltando a destra mi immetterà direttamente nella contrada di Silla di Sassano, il comune della Valle delle Orchidee, dopo aver superato l’incrocio per Monte San Giacomo, in contrada Silla.
Supero il centro abitato e proseguo in direzione Varco Notar Ercole. Intanto il sole fa capolino sull’altopiano del “Vallo” (450 m) e fa sciogliere la neve ai bordi della strada formando dei rigagnoli che l’attraversano in ogni direzione. Superato il ponte sul Tanagro, scelgo di andare a sinistra per seguire una stradina di servizio che cammina a lato della provinciale. È il momento di rilassarmi e godere anche un po’ il panorama che si intravede sul lato sinistro del Vallo del tutto innevato con Sala Consilina e Padula imbiancate che si confondono con il “bianco” depositato abbondantemente sulle montagne lucane che le sovrastano. La stradina mi porta ad incrociare la provinciale che, piegando a sinistra, punta su Padula. Anch’io svolto e superato il ponte, vedo già le auto e i bus che sfrecciano sulla SS 19. All’incrocio so già che mi aspetta la bella pista ciclopedonale che collega la contrada al confine tra il comune di Sassano e valle di Padula con la Certosa di San Lorenzo.
Non riesco a staccare gli occhi dal paese incantato che si erge a mezza costa: pare un presepe di bianco vestito!
La pista è comoda e il sole che l’accarezza la rende un “sentiero” ideale per chi pratica lo sport della corsa di resistenza. Quando arrivo al muro di recensione del complesso monumentale, la pista prosegue sulla destra della strada che costeggia il grande giardino. Andando a sinistra si arriva al Battistero di San Giovanni In Fonte di epoca paleocristiana. L’ingresso pedonale che porta dal parcheggio all’ingresso è affiancato da alberi e fiori che resistono al gelido inverno. Arrivo sulla balconata e scatto la foto di rito. Da questo punto si sovrasta l’ingresso che immette nel grande cortile dove è situata la foresteria. Io, invece, gli volto le spalle e proseguo verso il lungo vialone che, rifatto, era la via di accesso alla Certosa per i pellegrini e i viandanti arrivavano da Sud. Salgo al Borgo posto in alto per trovare ospitalità e riposo.
Bartolo Scandizzo