In questa tratta del Cammino non sono solo! C’è con me Sergio Civita a fare l’andatura e subito mi rendo conto che è abbastanza elevata, ma mi acconcio al suo andare lungo la strada che subito ci mette in guardia perché la prima salita, di 2 Km, che porta a Controne, è solo un assaggio di cosa ci aspetta dopo il “paese del fagiolo”.
Ci inoltriamo nel borgo, passiamo dalla piazza e giriamo a destra sulla salita che porta al cimitero.
Si tratta di 100 m di dislivello che tagliano le gambe. Per evitare il tracollo già prima di affrontare la lunga salita che ci porterà a Postiglione evitiamo di forzare l’andatura. Nonostante la precauzione, i continui strappi che la strada fa per portarci in quota fino al cimitero di Postiglione ci rendono la vita difficile. Ma, con molta pazienza, risaliamo il “Canneto” che ci ripaga con lo splendido panorama sull’intera pianura che si allarga fino a Salerno per “infrangersi” sulla Costiera Amalfitana che appare alla nostra sinistra. Alzando lo sguardo, invece, ecco i “merli” degli Alburni che si alternato alla faggeta che fa capolino verso lo strapiombo che ci sovrasta.
Verrebbe voglia di fermarsi ad ammirare, fin nei dettagli, su come la natura ha saputo costruire quelle roccaforti che, pur essendo diverse l’una dall’altra, restituiscono una visione d’insieme armonica e imponente.
La bella fonte che si trova all’inizio di Postiglione ci regala, oltre ad una bella rinfrescata, la notifica che d’ora in avanti si scende senza soluzione di continuità fino a Scorzo. Le gambe prendono coraggio, il passo si allunga, il tempo di media si abbassa …
Attraversiamo il paese con le sue stradine strette sovrastate dal bel castello del tutto restaurato (così lo vediamo dall’esterno).
All’uscita del centro abitato pieghiamo a destra per una stradina secondaria che ci proietta verso la fine della nostra fatica. Sulla destra si comincia ad aprire il panorama della Valle del Sele che fronteggia gli Alburni nella parte Nord ovest.
Ci immettiamo sulla SS 19 delle Calabrie che ci accompagnerà per buona parte del Cammino del Parco situato a Nord dell’area protetta.
A Scorzo ci fermiamo al bar per una bella tazza di tè caldo.
La ripresa del Cammino è facilitata dal fatto che la strada che collega la frazione al capoluogo è in leggera salita ma non impossibile per due persone che sono prossime alla meta. Una sosta ristoratrice nel piccolo borgo situato tra “cielo e terra”, Terranova ci consente di riprendere fiato e giungere con una grande soddisfazione alla meta di Sicignano che si preannuncia con la vista del suo castello situato in alto a dominio della valle del Tanagro e, in lontananza i primi contrafforti della Basilicata.
Bartolo Scandizzo