Albanella ben presto potrebbe cambiare la sua storia, non più un’area a forte vocazione agricola e zootecnica, conosciuta e amata per le eccellenze enogastronomiche, luogo di grande biodiversità e di complessi, ma fragili ecosistemi, MA POLO PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI.
Mai scelta fu più scellerata!
La Conferenza di servizi tenutasi presso gli uffici provinciali della regione, non tenendo conto delle istanze dei cittadini albanellesi, ha autorizzato LA PIATTAFORMA DA 280.000 ton/anno. Un progetto a forte impatto ambientale, e così il nero degli pneumatici ormai fuori uso potrebbe sostituire il verde delle nostre pianure e colline.
NOI DEL COMITATO AMBIENTE E SALUTE ALBANELLA (C.A.S.A.) RIBADIAMO IL NOSTRO NO CONVINTO, continueremo la nostra battaglia per una serie di ragioni non solo AMBIENTALI, ma anche SOCIALI e UMANE. Siamo di fronte ad un provvedimento fortemente penalizzante per il territorio.
A ragion veduta crediamo che l’azienda non sia così GREEN SUSTAINABLE come si vuole far credere, lo dimostrano i numerosi e frequenti fatti di cronaca accaduti, in provincia di Salerno, per queste tipologie di impianti.
Non si possono dimenticare gli incendi che hanno visto coinvolti gli impianti di trattamento degli pneumatici fuori uso, disastri ambientali che hanno segnato per sempre i territori che per loro sfortuna ospitavano questi impianti BLACK UNSUSTAINABLE.
Alte e minacciose colonne di denso fumo nero, una coltre che ammanta abitazioni, colture ed uomini: ecco la prima immagine a cui pensano le persone quando si parla di trattamento degli pneumatici con il sottoprodotto formato da rifiuto tritovagliato, ma la più grande minaccia proviene da ciò che è trasportato da questa asfissiante e avvolgente colonna di fumo nero, come le alte concentrazioni di sostanze inquinanti tra cui la triste e ahinoi famosa DIOSSINA, inquinante organico persistente, capace di provocare gravi effetti sulla nostra salute, questo killer silenzioso può facilmente diffondersi nell’ambiente raggiungendo anche distanze notevoli in breve tempo, lo sanno bene i Comuni e le aree colpite, tanto da emanare in tempo reale ORDINANZE in cui si vieta la raccolta di prodotti agricoli e il divieto di pascolo per animali non domestici.
Siamo dalla parte del nostro territorio, dei nostri sacrifici e dei sacrifici dei nostri nonni e genitori, ma più di ogni altra cosa SIAMO DALLA PARTE DEI 6 PICCOLI NOSTRI CONCITTADINI, AL DI SOTTO DEI SEI ANNI CHE SARANNO COSTRETTI A CRESCERE A 300 METRI DALL’IMPIANTO!
Silvia Cerruti