Sabato 24 Luglio 2021, come capita molto spesso, decido di fare una passeggiata, diretta alla foce del Sele, attività che mi aiuta a rilassarmi e scaricare la tensione, godendomi il rumore e il profumo del mare.
Dopo essere giunta direttamente sulla spiaggia imboccando una stradina distante circa 500 metri da casa mia, inizio ad avviarmi verso la meta prefissata.
Alternando dei tratti di cammino nella pineta, avanzo a passo spedito.
Pur percorrendo spesso questo pezzo di costa, che unisce la costiera Cilentana e Amalfitana, non posso fare a meno di notare, come al solito, con poco piacere tutti i rifiuti depositati sulla spiaggia. Plastica, vetro e tronchi trasportati da corsi d’acqua naturali, si aggiungono a quelli abbandonati da chi si ferma a prendere il sole e fare un bagno.
Questi aspettano che qualcuno, con un po’ di buon senso, li raccolga per metterli in un sacco della raccolta differenziata, come è giusto che sia.
Ci sono però altri ostacoli, quali case semi-distrutte dal mare e dal tempo, che hanno seminato mattoni su molti punti della spiaggia.
Dopo un po’ arrivo in prossimità della Foce del Sele.
Come risaputo, la Foce è un luogo storico e turistico, e degli imprenditori hanno deciso di occupare la pineta con dei campeggi e un’area di sosta attrezzata, sulla sponda sinistra del fiume.
Con un po’ di difficoltà, riesco a raggiungere il piazzale situato sulla Foce.
A ridosso del primo campeggio, noto che, oltre allo sbarramento di cemento, è stata anche scavata una trincea tra le piazzole e la “diga” che rende il passaggio impenetrabile in qualsiasi modo. Nonostante ciò, avanzo lungo la stradina che costeggia le piazzole.
Lì, non sapendo come fare, decido di fare il giro, uscendo sulla stradina per la Foce.
Arrivata nel piazzale antistante l’ingresso dei campeggi, sono bloccata di nuovo. Stavolta, è da uno sbarramento che occlude ogni passaggio, anche lungo l’argine del fiume.
Anzi, sulla recinzione c’è un avviso che avverte che il passaggio è interdetto e chiunque passerà la recinzione, sarà segnalato, firmato “La Foce dei Tramonti”,uno dei campeggi lì presenti.
Riesco a vedere la Foce del Sele solo a distanza, così decido di riprendere la via del ritorno passando dalla stradina che passa dietro l’Hotel D’Anzilio.
Sicuramente torno a casa con il dispiacere di non aver potuto raggiungere la meta prefissata, perché per la prima volta mi sono trovata davanti ad una chiusura totale dell’accesso alla Foce del Sele.
Carmen Apadula