“Hai fatto il vaccino” sembra essere il nuovo “dove vai in vacanza quest’estate”? Quando ci si ritrova in gruppo o si incontra qualcuno che da un po’ non si vedeva, infatti, dopo le ordinarie ed automatiche domande “come stai”, “cosa fai”, ecc e subito dopo un confronto, più o meno veloce, sulla pandemia e sulle dinamiche correlate, si finisce per chiedere se si sia ricevuta la dose del vaccino.
E a seconda dell’inoculazione o meno e di ciò che si pensa, o si è indotti a pensare in merito a presunti complotti, o all’utilità effettiva della vaccinazione, ecco che la discussione si anima, prendendo, a volte, strade tortuose, ma sempre più “trafficate”.
In tutto questo, la provincia di Salerno che, fino a qualche tempo, correva verso il titolo di prima provincia Covid free della Campania, in questi giorni deve fare i conti con un minimo, ma costante aumento di contagi.
Fermandoci al 16 luglio, i contagi registrati sono stati 35 a Salerno e provincia (dato più alto da 2 mesi a questa parte), contro i 26 accertati il 15 luglio, i 31 del 14 ed i 16 del 13.
A giugno il numero più alto di salernitani positivi al Coronavirus si era registrato il giorno 23, con 31 casi.
Chiaramente parliamo di cifre molto diverse da quelle, per esempio, di febbraio, quando la media giornalieri di contagi oscillava tra 200 e 480.
Ma si tratta di cifre diverse anche da quelle dello scorso anno. A luglio 2020, infatti, il territorio salernitano ha fatto registrare zero casi di positività nella maggior parte dei giorni del mese. Il picco si è avuto il 21 luglio, con 11 contagi.
E ci si chiede “com’è spiegabile tutto ciò, visto che quest’anno c’è il vaccino e l’anno scorso no”?
Si tratta di un quesito che naturalmente riguarda l’Italia intera ed a cui non è semplice dare risposta.
Anche perché, se si volesse analizzare il trend con una certa oggettività, si dovrebbe conoscere il numero di tamponi effettuati e ricavare, così, il relativo tasso di positività.
Poi c’è anche da dire che, a differenza del 2020, quest’anno è stato contraddistinto dalle aperture. A cominciare dagli spostamenti, passando per una generale minore attenzione e rilassatezza, per finire con la disputa degli Europei di calcio e delle Olimpiadi, che si sarebbero dovuti disputare proprio lo scorso anno.
Tutto ciò ha, quindi, avuto la “meglio” su obbligo di mascherina in Campania anche a luglio e sulle tante persone vaccinate? Chissà…
Restando in tema inoculazioni, a Salerno e provincia, i dati di fine giugno fotografavano una situazione che vedeva 850 mila vaccini somministrati, con una copertura del 77% della popolazione. Di questi oltre 600 mila (il 54%) avevano ricevuto almeno una dose mentre in 250 mila avevano completato con la seconda.
Le somministrazioni sembrano, comunque, procedere a ritmo regolare e non si registrano grandi rallentamenti, come avvenuto, invece, in zona Napoli.
Concentrando l’attenzione, più nello specifico, sul Vallo di Diano, l’attuale situazione, in tema contagi, è buona, ma non buonissima.
I positivi accertati, nel periodo compreso tra il 10 e il 20 luglio, si attestano tra i 7 ed i 12. Possono sembrare pochi, ma se rapportati ai 35 casi medi dell’intera provincia salernitana, proprio pochi non sono, finendo per rappresentare circa il 30% del totale di contagi. Tutto questo in un comprensorio con meno di 60mila cittadini, su una popolazione provinciale residente di circa un milione di abitanti.
Non ci sono motivi per allarmarsi, certo, ma sarebbe forse il caso di prestare un pò di attenzione a tutto ciò che, soprattutto in questo periodo, può sembrare “normale” fare. Il fatto che, per cause di forza maggiore, non si sia potuto dar vita a sagre, eventi, manifestazioni, ecc che, in un certo senso, potevano rappresentare una “valvola di sfogo serale”, ha finito per limitare le opzioni di scelta serali, non tanto in termini di quantità di uscite, ma di posti e luoghi scelti.
Tutto fisiologico, in attesa dell’immunità di gregge di ottobre in Campania annunciata dal presidente di Luca? All’autunno l’ardua sentenza.
Cono D’Elia