Immaginate un corridoio lungo alcuni metri, con alle estremità due porte; il corridoio di transito può essere percorso in un sol senso, pertanto vi sarà un ingresso (supponiamo la porta a sinistra del vostro sguardo) ed una uscita (dunque la porta ubicata a destra). Esistono dispositivi modificatori utilizzati per trasformare informazioni e segnali convogliati, le cui nature vengono variate; il raddrizzatore è un dispositivo modificatore di segnale: converte un segnale variabile (alternato, in ingresso), in un segnale costante (unidirezionale, in uscita); dunque è un sistema “raddrizzante”. In campo elettronico e nel settore elettrotecnico, il suo impiego consente di convertire la natura della corrente elettrica, mutandone “l’aspetto”, da alternata (entrante nel dispositivo), in corrente elettrica continua (uscente dal dispositivo). Il percorso di transito del segnale all’interno del dispositivo raddrizzatore potremmo associarlo alla nostra esperienza terrena, con le ovvie estremità di ingresso (apparizione) ed uscita (scomparsa). Inoltre, aggiungo una mia riflessione a duplice valenza: tali dispositivi raddrizzatori penso possano esser considerati equivalenti ai plagiari in tutti gli àmbiti, e viceversa, ovvero credo essi dispositivi “socialmente” inquadrabili relazionandoli a falsificatori e scopiazzatori di idee musicali, narrative, pittoriche, scultorie, scientifiche. Perché? La scopiazzatura converte una buia condizione iniziale di alternanza (vagare oscillante del pensiero “oscuro”, privo di creatività) in uno stato finale “raddrizzato” ovvero incanalato lungo un radioso cammino o perlomeno un cammino continuo illuminato da idee, sebbene non proprie bensì convertite e plasmate/modellate utilizzando l’altrui creatività. Il grande musicista compositore Franco Donatoni (1927-2000), definito “uno dei massimi compositori europei della seconda metà del Novecento”, ha narrato in taluni scritti la sua singolare “esperienza dispensatrice” allorquando compiva gli studi all’Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma: gli occorrevano “ingressi pecuniari”, li introitò, bando alle ambiguità, vendendo brani, da egli composti, a cantanti famosi i quali acquistavano queste sue creazioni musicali ed ovviamente poi spacciavano, per proprie, tali opere partorite dalla creatività del geniale compositore veronese. Di seguito una quadruplice esposizione, appartenente ad una serie di 36 vicende raccolte in tre volumi da me scritti ed illustrati (2008, complessive 549 pagine, presentazione Lorenza Rocco) concernenti clamorosi plagi e mancati riconoscimenti di priorità creativa nei vari settori dell’arte e della scienza; il 36° caso riguarda un Personaggio, l’Homo Videns, da me creato 5 anni prima del Prof. Giovanni Sartori, come benissimo sanno l’Editrice Mondadori e l’editore Dr. Giuseppe Laterza: i documenti valgono quanto i teoremi matematici, invariabili nel tempo e nello spazio. Sebbene apparentemente sembrerebbero termini equivalenti, plagio e contraffazione in realtà presentano sostanziali differenze. La contraffazione equivale a sfruttare economicamente una creazione, senza che vi sia il consenso dell’autore (esempio: pirateria discografica); il plagio viene definito dall’INSA (Istituto Nazionale di Scienze Applicate) di Lione: “Appropriarsi dell’opera originale di qualcun altro (estratto di testo, di un discorso, di una illustrazione, di un brano musicale…) senza citare né menzionare la fonte”: dunque, in assonanti termini e forse più sostanziali, l’autore originale “non viene menzionato” bensì “viene fregato”. Apriamo con taluni insondabili misteri coinvolgenti divinità e località. IL MITRAISMO. Mitra, divinità indo-iranica, risalente a circa 3500 anni fa; il suo culto si diffuse anche a Roma, nel primo secolo dopo Cristo. Alcune caratteristiche di questa “ideologia/leggenda” (nacque il 25 dicembre, nacque da una vergine) indicherebbero che il Cristo dei cristiani presenti similitudini ed affinità con il Mitra dei pagani. Le reciproche influenze tra religioni sono inevitabili, probabile che alcuni elementi dell’Ebraismo e del successivo Cristianesimo siano stati influenzati dal Mitraismo. Ma vi è l’altra corrente di pensiero, affermante l’assoluta “originalità” del Cristianesimo; anzi, l’esigua consistenza di fonti scritte inerenti al Mitraismo, indurrebbe a pensare che le somiglianze, tra eventi coinvolgenti Gesù e Mitra, rappresenterebbero, all’opposto ,elementi conducenti al considerare “appropriativi ed imitativi” gli adoratori di Mitra, attesa la circostanza dello sviluppo del Mitraismo, avvenuto nel secondo secolo dopo Cristo. I MOAIS, STATUE DI PIETRA. Uno dei più impenetrabili misteri per gli archeologi è l’incredibile somiglianza tra le scritture presenti nell’Isola di Pasqua (situata nell’Oceano Pacifico verso le coste africane) ed i caratteri e simbolismi identificanti la civiltà di Mohenjo Daro, antichissima città dell’Età del bronzo, situata in una regione del Pakistan. L’Isola di Pasqua è famosa per i suoi circa 500 monumenti sacrali e funerari, definiti “moais”, gigantesche statue di pietra costituite da enormi effigi umane. Si elevano dai 2 ai 10 metri, pesano fino a 100 tonnellate e sono trattenute da strutture megalitiche. Ma l’Isola di Pasqua manifesta singolarità anche per il riscontro della scrittura geroglifica (segni e simboli degli antichi Egizi) e bustofredica (simboli e linee procedenti in alternanza da sinistra a destra e viceversa), incise su pietra e legno. Si tratta di antiche iscrizioni perfettamente equivalenti a quelle della località pakistana Mohenjo Daro: due località assai distanti, unite da un sottile filo conduttore di collegamento che palesa la quasi perfetta eguaglianza tra i geroglifici presenti nei due luoghi. L’EVENTO PLAGIARY. Plagiary, rivista la cui prima pubblicazione apparve nel 2006, editrice l’Università del Michigan, primo magazine accademico avente per soggetto l’inganno scientifico, segnalando e svelando meccanismi di plagio, frodi e falsificazioni in àmbiti quali la Medicina, la Fisica, la Chimica. I primi “duplicati/fotocopie” trattati riguardarono: due elaborazioni, sviluppate da alcuni ricercatori coreani, sulle cellule staminali e sulla clonazione terapeutica; poi, la vicenda di Jon Sudbo, medico norvegese che riconobbe la falsificazione da lui attuata attraverso manipolazioni ed “opportuni aggiustamenti” di dati relativi a sue elaborazioni sul cancro, che apparvero sulla importantissima rivista medica New England Journal of Medicine. UNO DEI MAGGIORI RISARCIMENTI NELLA STORIA DEL DIRITTO D’AUTORE. Si tratta di un caso coinvolgente due colossi dell’industria elettronica operanti nei settori dei prodotti digitali e dei sistemi elettronici: Toshiba e Lexar Media, in conflitto tra loro per un controversia originata da un furto di idee. Una sentenza storica sul diritto di autore. La nota multinazionale Toshiba, gigante dell’elettronica giapponese, all’incirca un ventennio orsono venne condannata da una giuria di San Josè (California) a pagare 465,4 milioni di dollari all’americana Lexar Media, per aver sottratto alcuni segreti commerciali inerenti alla tecnologia delle carte di memoria card. Ritornando alla iniziale analogia esplicitata concernente la mia idea “elettronica” sul plagio (lo considero equivalente ad un componente elettronico modificatore,il Raddrizzatore di segnale), sui plagiari/contraffattori incombe sempre lo spettro di una lampada in grado di energizzare e “smascherare” il buio indotto da camuffamenti e mistificazioni: l’integrativa immagine esprime tale idea.
Giuffrida Farina